L’assessore Facciolongo replica alle lettere di Specchio e Lovino

Al confronto si è invece preferita una pubblica presa di distanza, venendo di fatto meno alle prerogative del proprio ruolo. Meno ingarbugliata e più banale la questione posta dall'ex consigliere comunale Lovino

mercoledì 5 giugno 2013 10.20
A cura di Francesca Lombardi
L'assessore alla Cultura, Turismo e Archeologia, Sabino Facciolongo, replica alle lettere "Dimesso dalla Fac per facebook" di Francesco Specchio e "Segnali turistici e contraddizioni" di Fedele Lovino, pubblicate oggi, 4 giugno, nelle pagine "lettere e commenti" della Gazzetta del Nord Barese.

"Succede ormai sempre più spesso - scrive Facciolongo - che l'Amministrazione comunale di Canosa venga indirettamente chiamata a rendicontare il proprio operato sulle pagine di questo giornale. Esercizio di democrazia al quale non possiamo né vorremmo sottrarci tranne quando, come in questo caso, l'esiguità delle argomentazioni proposte da alcuni cittadini e da un'opposizione politica sempre più aggressiva, ci costringe a sottrarre tempo all'attività amministrativa per rispondere ad illazioni che rischiano di dare ai lettori un'immagine distorta della nostra azione.
Ben due questioni sono state sollevate ieri su queste colonne, che necessitano imperativamente di un chiarimento, più che di una replica. La prima, riguardante il dott. Specchio, consigliere d'amministrazione di nomina sindacale nella Fondazione Archeologica Canosina, sfiduciato dal Sindaco in seguito ad un post pubblicato sul noto social network Facebook. La dolente nota del dott. Specchio va confutata innanzitutto laddove si mette in dubbio la ufficialità del mezzo informatico che, è vero, si presta a molte interpretazioni, ma che una sua qualche efficacia deve pur averla, visto che vi si sono costruite sopra addirittura fior di cause di diffamazione! Non comprendere questo la dice lunga sulla leggerezza adoperata nel suo utilizzo, soprattutto nel caso incriminato; che è poi il caso di un post in cui, con tanto di firma facebookiana dell'interessato, si ridicolizzava sarcasticamente l'operato dell'Amministrazione su un determinato episodio della vita cittadina (la dedicazione di un parco). Tuttavia, il problema non sarebbe sussistito se non si fosse messa in dubbio l'efficacia dell'azione amministrativa con l'affermazione testuale che "....la nostra città ha una vocazione turistica (….ma questo solo e soltanto grazie alle onlus)...". Come dire che l'Amministrazione comunale non ha alcun ruolo nella promozione turistica del territorio. Questa, dott. Specchio, è stata la vera ragione del contendere! Un'affermazione, per carità, assolutamente legittima da parte di un cittadino dissenziente o di un oppositore politico; molto meno da parte di chi, intanto per ruolo e cultura dovrebbe sapere che ciò non corrisponde al vero, ma soprattutto di chi riveste un ruolo che gli permette di interloquire direttamente col Sindaco e con l'Assessore proponendo qualsiasi rilievo ritenga opportuno, ancor prima di pubblicarlo su facebook.
Al confronto si è invece preferita una pubblica presa di distanza, venendo di fatto meno alle prerogative del proprio ruolo, che, lo ricorda lo stesso Specchio, gli era stato conferito "ad onta di ogni appartenenza politica" nell'intento di non targare politicamente la scelta di un professionista che rappresentasse degnamente la civica Amministrazione, in un consesso così importante per la città. Questione di forma? Sì, anche! Soprattutto quando questa diventa anche sostanza! E non comprendo sinceramente dove sia il problema della sfiducia se di fatto non si condividono le linee politiche di chi ti ha nominato o, peggio, non avrebbe ascoltato i tuoi consigli (qualora fossero stati dati). Ed in tal caso coerenza avrebbe voluto che, da parte dell'"inascoltato" consigliere, le dimissioni anticipassero l'eventuale sfiducia, come ben sa il sottoscritto, essendosi trovato a suo tempo in una situazione molto simile (sebbene al netto del pubblico dissenso)! Da questa evidentemente diversa interpretazione dei ruoli il riferimento all'errore e le scuse alla Città, che più che di personalismi ha bisogno di chiarezza!".


"Meno ingarbugliata e più banale la questione posta dall'ex consigliere comunale Lovino - prosegue Facciolongo - circa i segnali turistici recentemente collocati a cura dell'Amministrazione comunale e del Comando di PM. Il Sig. Lovino opportunamente ricorda che essi sono stati realizzati con l'apporto della società Abaco, che attualmente gestisce i parcheggi a pagamento nella città di Canosa, ricordando inopportunamente però che l'attuale Amministrazione comunale giudica non conveniente il contratto con l'Abaco. Riferimento inopportuno ed inutile perchè, al di là di ogni considerazione, il contratto è attualmente in essere e se viene onorato dai cittadini di Canosa con il pagamento della sosta (o delle salatissime multe per il mancato pagamento) non si vede perchè questi debbano rinunciare ai vantaggi di una clausola del contratto stesso! Ma dove si raggiungono davvero vette di alta ricerca storica è il passaggio in cui il medesimo Lovino ripercorre la storia recente della segnaletica turistica a Canosa. Infatti, dopo aver correttamente steso un velo pietoso sui segnali collocati a cura della Provincia di Bari ma, forse nell'intento di nascondere l'inerzia dell'azione sull'argomento, Lovino scivola clamorosamente sulla paternità di alcuni fra i pochi segnali turistici che erano ancora attivi prima della collocazione degli attuali. Si tratta dei pannelli illustrati da "Ro Marcenaro" e realizzati a cura di Puglia Imperiale. La ricostruzione storica proposta dall'ex consigliere li fa risalire al 2004/2005, anno di istituzione dell'Agenzia Puglia Imperiale, in piena Amministrazione Ventola. Dimentica forse, il Sig. Lovino, che nel 2001 il sottoscritto era Assessore alla Cultura dell'Amministrazione Lomuscio e che in quella veste ne curò personalmente la realizzazione e la collocazione, di concerto con il maestro Marcenaro e con Puglia Imperiale, all'epoca progetto integrato finanziato con fondi FESR dal Patto territoriale fin dall'anno 1999/2000 prima di trasformarsi in Agenzia. Una piccola inesattezza che, ci mancherebbe, può accadere soprattutto quando si vuole dimostrare a tutti i costi che l'Amministrazione comunale non ha mai alcun merito nelle realizzazioni! Così come può anche accadere di dimenticare che chi attualmente amministra ha fatto doverosamente la sua parte nel concepire, didascalizzare e curare la collocazione di segnali turistici che sino al 2012 non c'erano, cercando di seguire percorsi largamente condivisi con gli operatori del settore. La medesima condivisione adottata, ad esempio, nel promuovere la rimozione dei pluriennali divieti d'ingresso al centro cittadino ai bus turistici, che tanto scalpore avevano sollevato!
Non resta che l'ennesima amara riflessione sulla singolare commistione fra questioni di lana caprina e contenuti che meriterebbero ben altro approccio che alcuni dei nostri concittadini definiscono "politica"!".



ufficio stampa
Francesca Lombardi