L'emergenza cinghiali è ancora irrisolta
La denuncia del consigliere Stea
martedì 17 gennaio 2017
22.30
Continua a tenere banco il fenomeno e le problematiche connesse alla presenza massiccia dei cinghiali in alcune aree della Puglia, in attesa di individuare misure concrete utili a ridurre la densità della popolazione di ungulati, al fine di arginare i danni che gli stessi provocano alle colture e alle attività agricole in generale, e predisporre nel contempo, azioni di tutela sanitaria e di prevenzione dei rischi per le persone e per l'incolumità degli automobilisti. In merito, è intervenuto con una nota il consigliere regionale e componente del Comitato Faunistico Venatorio del Consiglio Regionale, Gianni Stea. """L'emergenza cinghiali è ancora irrisolta, mentre aumentano i rischi per la popolazione, dal momento che questi animali selvatici ormai frequentano anche i quartieri periferici delle nostre città, come per l'ennesima volta testimonia la Gazzetta del Mezzogiorno, con l'immagine di un cinghiale sorpreso al quartiere San Paolo di Bari". E' quanto denuncia il consigliere di Area Popolare che prosegue: """Nel settembre 2015, a seguito di una mia richiesta esplicita sull'emergenza cinghiali, l'assessore regionale Leonardo Di Gioia convocava il Comitato tecnico Faunistico Regionale. Dopo l'incontro veniva istituito un gruppo tecnico che proponeva la stesura di apposito Regolamento per la programmazione e pianificazione del prelievo venatorio e del controllo del cinghiale che contemperasse le diverse forme di caccia al fine di contenerne la diffusione. La bozza di regolamento, da sottoporre preventivamente alla supervisione dell'Ispre è stata trasmessa all'Area Metropolitana di Bari ed alla Regione Puglia affinché, per quanto di competenza, fosse valutato e tenuto in conto nell'ambito della programmazione delle attività che attengono la gestione di questa specie su scala sia regionale che provinciale. Il documento, nasce sulla scorta delle linee guida nazionali. In pratica si intende promuovere un'attenta programmazione mediante la redazione del Piano di Gestione della specie su scala provinciale che vede la suddivisione del territorio in Distretti di caccia, la redazione del Piano di prevenzione dei danni alle coltivazioni agro-forestali, gli interventi gestionali, la valutazione della loro efficacia, il monitoraggio corretto dei danni e la stima dell'andamento demografico delle popolazioni di cinghiale ed un commisurato Piano di prelievo, nonché l'importantissimo monitoraggio sanitario delle carni di cinghiale mediante il controllo dei capi abbattuti in appositi centri""". Ricostruiti i fatti, il consigliere Gianni Stea chiede nuovamente che il regolamento possa essere recepito, nell'interesse della sicurezza dei cittadini, della corretta tutela dell'ambiente e in un'ottica innovativa di gestione delle risorse.