L’icona della Madonna di Ripalta in processione a Canosa
Diversi eventi nel week end
mercoledì 23 aprile 2014
14.09
Per la prima volta a Canosa di Puglia(BT) nell'ambito dei festeggiamenti in onore di "Maria SS.ma della Fonte, Primizia della Nuova Umanità" si svolgeranno una serie di eventi legati alla rievocazione della leggenda del ritrovamento del quadro della Madonna di Ripalta, un dipinto su tela disteso su due tavole di legno, lungo 1,80m e largo 0,80m circa, risalente al XIII secolo. In merito, circolano due versioni leggendarie, ricche di particolari sul rinvenimento del dipinto che raffigura la Madonna su un trono con in grembo il Bambino Gesù, nei pressi della località denominata "Ripa Alta", sulla riva sinistra del fiume Ofanto (Aufidus). La prima narra che intorno al 1172 l'icona fu trovata tra le boscaglie del fiume Ofanto da una banda di delinquenti e utilizzata per battere il lardo durante le attività giornaliere. In una di queste, il capo della banda sbagliò il fendente e conficcò l'ascia nella tavola che iniziò a zampillare sangue. Spaventato il brigante avvertì i suoi compagni che insieme scoprirono sotto l'untume la raffigurazione dell'immagine della Madonna con in grembo il Bambino Gesù, entrambi con il volto sfregiato per il colpo ricevuto.
La seconda versione riporta che l'icona destinata a legna da ardere fu scoperta da un gruppo di boscaioli. Al primo colpo d'ascia sull'icona cominciò a sgorgare sangue e da quel giorno, in quei luoghi fu costruita per devozione una cappella che fonti epigrafiche e archeologiche documentano la presenza dell'edificio già prima del 1172. Siccome la chiesetta rurale sorgeva a metà strada tra Cerignola e Canosa, l'icona fu oggetto di contesa tra le due città ofantine, le cui sorti furono affidate ad un carro trainato dai buoi che per tre volte consecutive si diresse verso Cerignola, decretando così l'assegnazione a quest'ultima. Il programma organizzato per l'occasione, sotto l'egida della Provincia Barletta Andria Trani, dei Comuni di Cerignola e Canosa, della Cattedrale S. Sabino Comitato Feste Patronali Canosa di Puglia, della Pro Loco Cerignola, della Fondazione Archeologica Canosina e la partecipazione delle Associazioni Passione Vivente Canosa, "Cerignola Nostra" e Team Eventi 33, prevede:
- sabato 26 aprile alle ore 20,30, il concerto del Coro "J.S.Bach" nella Cattedrale di S. Sabino, la premiazione degli elaborati del concorso cittadino di disegno e poesia a tema, durante la serata;
- domenica 27 aprile, la sfilata dei figuranti in abiti d'epoca per la 1a Edizione del Palio a partire dalle ore 18,00 dalla Chiesa del Carmine e attraversamento delle vie cittadine, tra le quali Piazza della Repubblica, Corso S.Sabino; alle ore 19,30 accoglienza Icona Maria SS.ma di Ripalta, Fonte di Misericordia venerata a Cerignola(FG), seguita dalla Celebrazione Eucaristica e dall'atto di affidamento alla Madonna della Città; alle ore 20,30 la processione che toccherà Piazza S. Sabino, Piazza Vittorio Veneto,Via Bovio, Via Rossi,Via Oberdan, Via Matteotti, Piazza della Repubblica, Corso S.Sabino e rientro nella Cattedrale.
- lunedì 28 aprile alle ore 20,30 la proiezione del filmato "Ripalta del'Ofanto" di Roberto Cipriani, Tony Occhiello, musiche di Giuseppe Patruno.
La leggenda legata al culto dell'icona della Madonna di Ripalta con la rievocazione del ritrovamento del quadro, programmata nei giorni 26, 27 e 28 aprile prossimi, costituiscono un patrimonio di notevole valore e interesse per le due comunità "divise" dal fiume Ofanto e per le migliaia di devoti sparsi nelle città limitrofe e oltre, impregnato di sacro e di tradizioni popolari, degno di essere ricordato e rivissuto dalle vecchie e dalle nuove generazioni nell'ottica di valorizzare e promuovere le radici storiche da cui attingere notizie e conoscenze per una cultura ad ampio raggio sia sotto l'aspetto religioso, artistico, relazionale ed organizzativo.
Bartolo Carbone
La seconda versione riporta che l'icona destinata a legna da ardere fu scoperta da un gruppo di boscaioli. Al primo colpo d'ascia sull'icona cominciò a sgorgare sangue e da quel giorno, in quei luoghi fu costruita per devozione una cappella che fonti epigrafiche e archeologiche documentano la presenza dell'edificio già prima del 1172. Siccome la chiesetta rurale sorgeva a metà strada tra Cerignola e Canosa, l'icona fu oggetto di contesa tra le due città ofantine, le cui sorti furono affidate ad un carro trainato dai buoi che per tre volte consecutive si diresse verso Cerignola, decretando così l'assegnazione a quest'ultima. Il programma organizzato per l'occasione, sotto l'egida della Provincia Barletta Andria Trani, dei Comuni di Cerignola e Canosa, della Cattedrale S. Sabino Comitato Feste Patronali Canosa di Puglia, della Pro Loco Cerignola, della Fondazione Archeologica Canosina e la partecipazione delle Associazioni Passione Vivente Canosa, "Cerignola Nostra" e Team Eventi 33, prevede:
- sabato 26 aprile alle ore 20,30, il concerto del Coro "J.S.Bach" nella Cattedrale di S. Sabino, la premiazione degli elaborati del concorso cittadino di disegno e poesia a tema, durante la serata;
- domenica 27 aprile, la sfilata dei figuranti in abiti d'epoca per la 1a Edizione del Palio a partire dalle ore 18,00 dalla Chiesa del Carmine e attraversamento delle vie cittadine, tra le quali Piazza della Repubblica, Corso S.Sabino; alle ore 19,30 accoglienza Icona Maria SS.ma di Ripalta, Fonte di Misericordia venerata a Cerignola(FG), seguita dalla Celebrazione Eucaristica e dall'atto di affidamento alla Madonna della Città; alle ore 20,30 la processione che toccherà Piazza S. Sabino, Piazza Vittorio Veneto,Via Bovio, Via Rossi,Via Oberdan, Via Matteotti, Piazza della Repubblica, Corso S.Sabino e rientro nella Cattedrale.
- lunedì 28 aprile alle ore 20,30 la proiezione del filmato "Ripalta del'Ofanto" di Roberto Cipriani, Tony Occhiello, musiche di Giuseppe Patruno.
La leggenda legata al culto dell'icona della Madonna di Ripalta con la rievocazione del ritrovamento del quadro, programmata nei giorni 26, 27 e 28 aprile prossimi, costituiscono un patrimonio di notevole valore e interesse per le due comunità "divise" dal fiume Ofanto e per le migliaia di devoti sparsi nelle città limitrofe e oltre, impregnato di sacro e di tradizioni popolari, degno di essere ricordato e rivissuto dalle vecchie e dalle nuove generazioni nell'ottica di valorizzare e promuovere le radici storiche da cui attingere notizie e conoscenze per una cultura ad ampio raggio sia sotto l'aspetto religioso, artistico, relazionale ed organizzativo.
Bartolo Carbone