L’importanza delle piante per la tutela dell’ecosistema e della salute umana

A dieci anni dalla grande lezione della “Laudato Si” di Papa Francesco

giovedì 24 aprile 2025 14.51
Dai fiori che si mangiano alle piante che curano, è in atto una rivoluzione del settore florovivaistico Made In Italy che in Puglia vale oltre 180 milioni di euro e sta cambiando prospettiva e scenari per recuperare la perdita di volume del 15% della produzione nel decennio 2014-2023 a causa della Xylella. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in occasione di Euroflora, la più grande fiera del settore aperta a Genova. Un'occasione di valorizzazione del ruolo del verde sulla scorta della grande lezione della "Laudato Si" di Papa Francesco della quale ricorre quest'anno il decennale e che ha di fatto anticipato le ultime ricerche sull'importanza delle piante per la tutela dell'ecosistema e della stessa salute umana. "La perdita di foreste e boschi implica allo stesso tempo la perdita di specie che potrebbero costituire nel futuro risorse estremamente importanti, non solo per l'alimentazione, ma anche per la cura di malattie e per molteplici servizi", come riporta uno dei passi dell'enciclica.

Il settore florovivaistico in Puglia si posiziona al settimo posto in Italia grazie alle produzioni del distretto di Taviano e Leverano in provincia di Lecce che si estende anche ai comuni limitrofi di Alliste, Maglie, Melissano, Nardò, Porto Cesareo, Racale e Ugento e quello della provincia di Bari con al centro della produzione e degli scambi Terlizzi, Canosa di Puglia, Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia e Giovinazzo, e altre realtà aziendali sparse nel resto della regione. Non solo sui terrazzi e nei giardini per allietare le case o nei mazzi colorati e carichi di simbolismi, i fiori recisi Made in Italy, scelti in base alla stagionalità e alle decorazioni, fanno bene alla salute umana e incidono positivamente sulla psiche, con i fiori eduli dai mille colori ed i delicati profumi che arricchiscono le preparazioni gastronomiche, dall'antipasto al dolce.

I benefici delle piante dal punto di vista ambientale sono ormai noti considerato che aiutano a mitigare i cambiamenti climatici assorbendo e immagazzinando anidride carbonica. Il carbonio rimane stoccato anche nei prodotti in legno, come mobili e case, per secoli. Inoltre, le foreste proteggono dalle calamità naturali (piogge, inondazioni, frane, valanghe, prevengono l'erosione del suolo e contribuiscono alla sicurezza di comunità e coltivazioni. A questi si sono aggiunti quelli diretti per la salute dell'uomo, come evidenziato dai recenti studi. Una ricerca promossa da Coldiretti e Istituto di Bioeconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche per "misurare" i benefici delle piante all'interno degli edifici scolastici ha dimostrato come l'introduzione di alcune specifiche varietà di piante come Sansevieria, la Chamadorea, Yucca, Ficus e la Schefflera fa crollare di 1/5 le concentrazioni di CO2, mentre sono scese del 15% quelle di polveri sottili pm2,5. Ma acquisiscono importanza anche le terapie forestali e i "bagni di foresta" per la riduzione dello stress e dell'ansia. Dei benefici salutistici di piante e fiori si è parlato nel corso dell'incontro "Dal Bosco alla città. Il verde che cura" alla presenza, tra gli altri, del Presidente di Coldiretti Ettore Prandini e del Governatore della Regione Liguria Marco Bucci. Alla tavola rotonda hanno preso parte anche Mario Faro, Presidente della Consulta Nazionale Florovivaismo Coldiretti, Nada Forbici, Coordinatore della Consulta Nazionale Florovivaismo Coldiretti, Viola Follini, Senior Project Manager per UrbanShift presso C40 Cities a Londra, Francesco Meneguzzo, ricercatore Cnr e Rita Baraldi, ricercatrice Ibe-Cnr.

La dimostrazione che il settore florovivaistico, oltre che essere un comparto fondamentale per l'agricoltura e l'economia, ha dei riflessi importanti anche a livello sociale per i benefici sulla salute delle persone – conclude Coldiretti -. da qui l'importanza di valorizzare e promuovere piante e fiori Made in Italy affermando con forza il principio di reciprocità delle regole, senza il quale rischiamo di vanificare l'enorme lavoro portato avanti in questi anni dai florovivaisti italiani in termini di sostenibilità, nonostante i problemi causati dai cambiamenti climatici e dall'aumento dei costi legato alle tensioni internazionali.