L’infortunio da Covid-19: tra l’analisi del fenomeno e i Protocolli del 6 aprile 2021
Il tema del webinar del Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inail
sabato 1 maggio 2021
22.28
Nella gestione della pandemia il ruolo svolto dall'Inail è stato centrale nelle azioni di sanità pubblica e nel supporto tecnico-scientifico alle istituzioni, ma l'impegno dell'Istituto dovrà proseguire per le continue sfide che l'emergenza sanitaria, ancora non superata, pone e per le azioni da intraprendere nel dopo pandemia. Per fare un primo bilancio di quanto realizzato e ricavare elementi di riflessione utili per i nuovi impegni dell'Istituto nella fase di ripresa delle attività economiche e sociali, il Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) ha organizzato lo scorso 29 aprile un webinar aperto al pubblico con i Comitati consultivi provinciali dell'Istituto.
Sulla necessità di programmare il post Covid è intervenuto, in apertura dei lavori, il presidente del Civ, Giovanni Luciano, che ha manifestato apprezzamento per quanto realizzato dall'Istituto a partire dalla redazione del protocollo per le misure di contrasto al virus del 2020, aggiornato il 6 aprile scorso, e di quello per l'attivazione dei punti di vaccinazione all'interno delle imprese. "L'impegno dell'Istituto è stato notevole - ha precisato Luciano – anche nella gestione delle problematiche emerse con riferimento al riconoscimento dell'infortunio lavorativo da Covid, di quelle connesse alle vaccinazioni del personale sanitario e all'adozione di misure di prevenzione mirata nelle aziende". Il rispetto della sicurezza sul lavoro, la continuità delle attività economiche e la coesione di istituzioni e forze sociali nella fase dell'emergenza sono state sottolineate anche dal vice presidente Civ, Marco Abatecola, che ha moderato i lavori del seminario sul tema "L'infortunio da Covid-19: tra l'analisi del fenomeno e i Protocolli del 6 aprile 2021"..
Mentre, il presidente dell'Inail, Franco Bettoni ha dichiarato "Grazie all'articolazione delle parti sociali e dei comitati consultivi l'Inail è in grado di recepire le istanze provenienti dal territorio e di accrescere la qualità dei servizi e delle prestazioni erogate." Per Bettoni, la pandemia, nonostante le tante difficoltà rilevate, ha rafforzato alcuni principi di fondamentale importanza: ha confermato la centralità della sicurezza dei lavoratori; ha fatto capire che è indispensabile accompagnare il lavoratore nel percorso professionale; ha fatto comprendere ancora di più l'importanza di sostenere le imprese e ha innescato una rivitalizzazione del dialogo sociale tra enti, parti sociali e Governo.
L'Italia dispone di competenze straordinarie, in grado di dare risposte appropriate soprattutto durante le emergenze. Per il direttore generale dell'Istituto, Giuseppe Lucibello, l'Inail ha dimostrato di saper mettere insieme le sue diverse componenti, da quella assicurativa a quella sanitaria, dalla prevenzione alla ricerca. "Questo spirito di squadra – ha affermato Lucibello - è confluito nel supporto al Comitato tecnico-scientifico e alla struttura commissariale per gli interventi sanitari, nella redazione di linee guida e prodotti di ricerca, nelle attività di validazione in deroga dei dispositivi di protezione individuale".
Tutela Inail assicurata a tutti i lavoratori anche in pandemia. A ripercorrere le vicende che hanno condotto l'Inail ad assumere una posizione netta in favore della tutela assicurativa da continuare a garantire anche in una circostanza eccezionale come una pandemia è stato Agatino Cariola, direttore centrale Rapporto assicurativo. "Già a partire dalle prime segnalazioni – ha precisato Cariola - l'Inail ha subito valutato come apprestare la tutela antinfortunistica a quanti contraevano il contagio sui luoghi di lavoro." Cariola ha citato i vari elementi che guidano l'azione dell'Istituto. Prima di tutto, la certezza del contagio e del suo accertamento, provato da evidenze diagnostiche.
I dati degli infortuni da Covid-19 aggiornati al 31 marzo 2021 sono stati illustrati da Silvia D'Amario, coordinatore generale della Consulenza statistico attuariale. A quella data, i contagi sul lavoro registrati sono stati oltre 165mila e 551 i casi mortali. "Dai numeri – ha detto D'Amario - è emerso che la seconda ondata di contagi ha avuto un impatto più forte della prima anche in ambito lavorativo".
Il sovrintendente sanitario centrale, Patrizio Rossi, invece, si è soffermato sull'attività di valutazione medico-legale dei postumi presentati dagli infortunati da Sars-CoV-2. "Al cosiddetto Long Covid – ha ricordato Rossi - l'Istituto ha dedicato appositi avvisi regionali per la stipula di convenzioni con strutture sanitarie su tutto il territorio nazionale, con l'obiettivo di garantire un'assistenza tempestiva ai lavoratori contagiati che soffrono di postumi di lungo periodo".
L'analisi dei profili giuridici connessi all'art.4 del decreto legge n.44 del 1° aprile 2021 è stata svolta da Giovanni Paura, direttore centrale Pianificazione e comunicazione. "L'intervento del legislatore è stato sollecitato da vari elementi- ha sottolineato Paura - e l'obbligo vaccinale introdotto in epoca pandemica è un unicum nel suo genere. Un riferimento normativo obbligato va trovato nella Costituzione e in alcune pronunce della Corte costituzionale, che hanno tenuto presente il contemperamento fra il potere di autodeterminazione dell'individuo e l'interesse collettivo alla salute pubblica".
Del sostegno economico erogato alle imprese e della prevenzione del contagio nei luoghi di lavoro ha parlato Ester Rotoli, direttore centrale Prevenzione. "L'impegno dell'Istituto – ha affermato Rotoli - si è indirizzato anche nei confronti dei lavoratori, con l'attivazione della sorveglianza sanitaria eccezionale e la centralità del medico competente. E sempre rivolti ai lavoratori sono alcune azioni previste negli avvisi pubblici pubblicati dall'Istituto e destinati al finanziamento di interventi informativi di prevenzione, anche finalizzati al contenimento del contagio".
Il ruolo della ricerca Inail nella gestione del rischio pandemico è stato al centro della riflessione di Sergio Iavicoli, direttore del Dipartimento di medicina, epidemiologia, medicina del lavoro e ambientale. Partendo dall'11 marzo 2020, data in cui le misure di contenimento furono estese a tutto il territorio nazionale con la sospensione delle attività commerciali non essenziali, il ricorso al lavoro agile e alla didattica a distanza, Iavicoli ha ricordato brevemente il contributo fornito, anche in attuazione della Relazione programmatica Civ 2021-2023 deliberata a maggio 2020. Da ultimo, Iavicoli ha illustrato i principi cardine del protocollo di vaccinazione nei luoghi di lavoro, fondato su tre pilastri: flessibilità, sicurezza e valorizzazione del sistema di prevenzione sanitaria.
Sulla necessità di programmare il post Covid è intervenuto, in apertura dei lavori, il presidente del Civ, Giovanni Luciano, che ha manifestato apprezzamento per quanto realizzato dall'Istituto a partire dalla redazione del protocollo per le misure di contrasto al virus del 2020, aggiornato il 6 aprile scorso, e di quello per l'attivazione dei punti di vaccinazione all'interno delle imprese. "L'impegno dell'Istituto è stato notevole - ha precisato Luciano – anche nella gestione delle problematiche emerse con riferimento al riconoscimento dell'infortunio lavorativo da Covid, di quelle connesse alle vaccinazioni del personale sanitario e all'adozione di misure di prevenzione mirata nelle aziende". Il rispetto della sicurezza sul lavoro, la continuità delle attività economiche e la coesione di istituzioni e forze sociali nella fase dell'emergenza sono state sottolineate anche dal vice presidente Civ, Marco Abatecola, che ha moderato i lavori del seminario sul tema "L'infortunio da Covid-19: tra l'analisi del fenomeno e i Protocolli del 6 aprile 2021"..
Mentre, il presidente dell'Inail, Franco Bettoni ha dichiarato "Grazie all'articolazione delle parti sociali e dei comitati consultivi l'Inail è in grado di recepire le istanze provenienti dal territorio e di accrescere la qualità dei servizi e delle prestazioni erogate." Per Bettoni, la pandemia, nonostante le tante difficoltà rilevate, ha rafforzato alcuni principi di fondamentale importanza: ha confermato la centralità della sicurezza dei lavoratori; ha fatto capire che è indispensabile accompagnare il lavoratore nel percorso professionale; ha fatto comprendere ancora di più l'importanza di sostenere le imprese e ha innescato una rivitalizzazione del dialogo sociale tra enti, parti sociali e Governo.
L'Italia dispone di competenze straordinarie, in grado di dare risposte appropriate soprattutto durante le emergenze. Per il direttore generale dell'Istituto, Giuseppe Lucibello, l'Inail ha dimostrato di saper mettere insieme le sue diverse componenti, da quella assicurativa a quella sanitaria, dalla prevenzione alla ricerca. "Questo spirito di squadra – ha affermato Lucibello - è confluito nel supporto al Comitato tecnico-scientifico e alla struttura commissariale per gli interventi sanitari, nella redazione di linee guida e prodotti di ricerca, nelle attività di validazione in deroga dei dispositivi di protezione individuale".
Tutela Inail assicurata a tutti i lavoratori anche in pandemia. A ripercorrere le vicende che hanno condotto l'Inail ad assumere una posizione netta in favore della tutela assicurativa da continuare a garantire anche in una circostanza eccezionale come una pandemia è stato Agatino Cariola, direttore centrale Rapporto assicurativo. "Già a partire dalle prime segnalazioni – ha precisato Cariola - l'Inail ha subito valutato come apprestare la tutela antinfortunistica a quanti contraevano il contagio sui luoghi di lavoro." Cariola ha citato i vari elementi che guidano l'azione dell'Istituto. Prima di tutto, la certezza del contagio e del suo accertamento, provato da evidenze diagnostiche.
I dati degli infortuni da Covid-19 aggiornati al 31 marzo 2021 sono stati illustrati da Silvia D'Amario, coordinatore generale della Consulenza statistico attuariale. A quella data, i contagi sul lavoro registrati sono stati oltre 165mila e 551 i casi mortali. "Dai numeri – ha detto D'Amario - è emerso che la seconda ondata di contagi ha avuto un impatto più forte della prima anche in ambito lavorativo".
Il sovrintendente sanitario centrale, Patrizio Rossi, invece, si è soffermato sull'attività di valutazione medico-legale dei postumi presentati dagli infortunati da Sars-CoV-2. "Al cosiddetto Long Covid – ha ricordato Rossi - l'Istituto ha dedicato appositi avvisi regionali per la stipula di convenzioni con strutture sanitarie su tutto il territorio nazionale, con l'obiettivo di garantire un'assistenza tempestiva ai lavoratori contagiati che soffrono di postumi di lungo periodo".
L'analisi dei profili giuridici connessi all'art.4 del decreto legge n.44 del 1° aprile 2021 è stata svolta da Giovanni Paura, direttore centrale Pianificazione e comunicazione. "L'intervento del legislatore è stato sollecitato da vari elementi- ha sottolineato Paura - e l'obbligo vaccinale introdotto in epoca pandemica è un unicum nel suo genere. Un riferimento normativo obbligato va trovato nella Costituzione e in alcune pronunce della Corte costituzionale, che hanno tenuto presente il contemperamento fra il potere di autodeterminazione dell'individuo e l'interesse collettivo alla salute pubblica".
Del sostegno economico erogato alle imprese e della prevenzione del contagio nei luoghi di lavoro ha parlato Ester Rotoli, direttore centrale Prevenzione. "L'impegno dell'Istituto – ha affermato Rotoli - si è indirizzato anche nei confronti dei lavoratori, con l'attivazione della sorveglianza sanitaria eccezionale e la centralità del medico competente. E sempre rivolti ai lavoratori sono alcune azioni previste negli avvisi pubblici pubblicati dall'Istituto e destinati al finanziamento di interventi informativi di prevenzione, anche finalizzati al contenimento del contagio".
Il ruolo della ricerca Inail nella gestione del rischio pandemico è stato al centro della riflessione di Sergio Iavicoli, direttore del Dipartimento di medicina, epidemiologia, medicina del lavoro e ambientale. Partendo dall'11 marzo 2020, data in cui le misure di contenimento furono estese a tutto il territorio nazionale con la sospensione delle attività commerciali non essenziali, il ricorso al lavoro agile e alla didattica a distanza, Iavicoli ha ricordato brevemente il contributo fornito, anche in attuazione della Relazione programmatica Civ 2021-2023 deliberata a maggio 2020. Da ultimo, Iavicoli ha illustrato i principi cardine del protocollo di vaccinazione nei luoghi di lavoro, fondato su tre pilastri: flessibilità, sicurezza e valorizzazione del sistema di prevenzione sanitaria.