L’Italia chiamata a rispettare il benessere animale nei suoi allevamenti

I 5 Stelle ricordano le proposte approvate

giovedì 1 ottobre 2015 23.06
Si è tenuta a Roma, questa mattina, la presentazione del libro "Farmageddon" di Philip Lymbery che, tramite un'indagine svolta in diversi Paesi, racconta le modalità di allevamento animale ed i suoi aspetti ambientali, sanitari ed etici. Le fattorie tradizionali sono scomparse dai nostri campi a mano a mano che la produzione di cibo è diventata un'industria globale. Non abbiamo più alcuna certezza di cosa entri nella catena alimentare: la moderna politica intensiva nei settori dell'agricoltura e dell'allevamento è una minaccia per le nostre campagne e per la nostra salute in qualunque parte del mondo. I fatti sono incontrovertibili e sconcertanti. Cereali e soia che potrebbero nutrire miliardi di persone vengono coltivati come mangime animale. Tonnellate di pesce di piccola taglia, in grado di sfamare un intero continente, vengono trasformate in farina e usate per nutrire i pesci d'allevamento. La fauna selvatica è sistematicamente distrutta. I rischi di questo sistema sono alti: metà degli antibiotici usati al mondo viene regolarmente somministrata agli animali negli allevamenti intensivi, contribuendo alla nascita di superbatteri letali e resistenti. Per non parlare dei danni al sistema idrico e all'ambiente causati dallo smaltimento del letame delle migliaia di animali ammassati in condizioni disumane. Philip Lymbery, a capo della più importante Ong del settore, delinea una guida in un incredibile (e a tratti inquietante) viaggio dietro le quinte di un'industria che in tutto il mondo è ormai fuori controllo. Il risultato è un grido d'allarme contro l'attuale sistema, ma anche un tentativo di trovare una strada per un futuro migliore.

A margine del convegno organizzato da CIWF (Compassion in World Farming Italia Onlus), sono intervenuti i parlamentari del Movimento 5 Stelle della Commissione Agricoltura della Camera. "Il nostro impegno per garantire il benessere degli animali va avanti con costanza sin dall'inizio della Legislatura e si è tradotto in numerosi atti parlamentari – dichiarano i deputati Chiara Gagnarli e Giuseppe L'Abbate (M5S)Tra questi una mozione approvata un anno fa in seguito alla quale il Ministero della Salute ha poi pubblicato la relazione annuale al Piano Nazionale integrato, che fornisce le indicazioni sulle attività di controllo degli allevamenti nazionali e sui risultati ottenuti, fotografando così una realtà che presenta numerose lacune da colmare. Questo evento – proseguono i parlamentari 5 Stelle – è per noi uno spunto di riflessione per capire come possiamo, come consumatori e come cittadini attivi, influire sulla qualità dell'ambiente che ci circonda, sul benessere degli animali che vengono allevati e sulla nostra alimentazione. Ma c'è ancora molto da fare, visto che dei diciannove impegni proposti con la nostra mozione, il Governo ne aveva bocciati ben sette. Tra i più rilevanti – concludono L'Abbate e Gagnarli (M5S) la possibilità che l'Unione europea richieda che gli animali esportati verso Paesi terzi siano macellati in conformità con gli standard dell'Organizzazione mondiale della sanità animale, la promozione del divieto di macellazione rituale, la possibilità di realizzare un'etichettatura obbligatoria che riporti le condizioni di allevamento degli animali e l'introduzione del divieto di allevamento, cattura ed uccisione di animali da pelliccia".