La bellezza dell'inno della Desolata
La banda "G.Verdi" di Canosa in concerto a Taranto
lunedì 17 febbraio 2020
10.44
Grande affluenza di pubblico alla terza edizione della mostra "Facies Passionis", ideata e promossa dall'Arciconfraternita del Carmine di Taranto, che si è conclusa ieri nella città dei due mari. Lo scorso week end ha visto la partecipazione qualificata di rappresentanti della Città di Canosa di Puglia che sono stati ospitati nell'ambito degli eventi collaterali alla mostra incentrata sulle "Lacrime Mariane", sui volti dell'Addolorata, sacra immagine evocativa di preghiere e invocazioni, la statua in grado di suscitare commozione e silenzio. Al primo dei due eventi, che si è tenuto nel tardo pomeriggio di sabato a Taranto presso il Salone di Rappresentanza sono intervenuti: Don Carmine Catalano della Parrocchia dei Santi Francesco e Biagio di Canosa di Puglia (BT) e il Maestro Valerio Iaccarino dello Studio d'Arte e Restauro "Iaccarino e Zingaro" di Andria, tra i relatori della conferenza dal titolo "La Desolata di Canosa di Puglia. Riti e tradizioni" che hanno illustrato i lavori di restauro del simulacro conclusi nel 2017. Il gruppo scultoreo "Vergine Santissima Desolata" di Canosa di Puglia, contraddistinta dal n.1 tra le dieci esposte alla mostra "Facies Passionis", è stato realizzato in cartapesta policroma, dallo scultore napoletano Giuseppe Catello. La Vergine Maria, in abiti scuri, è seduta a fianco del sepolcro di Gesù Cristo su cui campeggia una croce e un'iscrizione latina "POSUIT ME DESOLATAM". Su di Lei è un angelo in volo che le pone l'aureola sul capo. La Desolata ha il volto dolente e gli occhi pieni di lacrime; la mano destra regge un fazzoletto bianco mentre la sinistra mostra il suo Sacro Cuore, forse un ex voto come riporta la storia del simulacro. I lavori di restauro che sono stati eseguiti dallo Studio d'Arte e Restauro "Iaccarino e Zingaro" di Andria, hanno permesso di ripristinare i lineamenti e i colori originari del simulacro della Desolata, "oscurati se non alterati da vari interventi eseguiti non a regola d'arte nel tempo, ma anche di reimpostare con maggiore significato di fede e di devozione. La contemplazione del simulacro ci fa comprendere una verità essenziale:la Madonna Desolata è vicina a noi, anche quando viviamo la desolazione e la solitudine. E' la madre speranza per tutti.".
La mostra ha ricevuto la visita del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega alla programmazione economica, senatore Mario Turco, accompagnato dal priore dell'Arciconfraternita, Antonello Papalia, e dal padre spirituale, monsignor Marco Gerardo, che gli hanno descritto le caratteristiche, l'appartenenza ed i contesti delle 10 statue esposte, provenienti dalla Puglia. Come da tradizione, dal Gargano alla valle dell'Ofanto, alla Magna Grecia e al Salento, la Settimana Santa pugliese conserva una dimensione autentica del patrimonio di tradizioni legato agli antichi riti che precedono la Pasqua. Ognuno ha le sue solenni processioni del giovedì, del venerdì e della mattina del sabato santo a Canosa di Puglia con la "Vergine Santissima Desolata", organizzata dalla Parrocchia dei Santi Francesco e Biagio, con la partecipazione del coro composto da centinaia di donne in nero con il volto coperto dalla veletta. Le musiche dei riti della Settimana Santa della Puglia hanno fatto da colonna sonora alla tarda mattinata di domenica scorsa a Taranto sotto un sole primaverile e una cornice di pubblico degno delle migliori occasioni. In Piazza Carmine si è esibita l'Associazione "G.Verdi" Banda Musicale Città di Canosa di Puglia diretta dal M° Giuseppe Lentini. Un concerto bandistico di musiche tradizionali della Passione che ha ricevuto i meritati applausi per quanto proposto, tra i brani : l'Inno della Desolata, il Pianto dell'Orfano e la marcia funebre "Mamma". I quaranta musicisti hanno fatto ascoltare agli appassionati e non solo, alcune delle musiche che caratterizzano i giorni della Passione di Cristo e si alternano durante le processioni con i consueti canti religiosi della settimana santa. Tra passione e mistero, cultura e storia, suggestione ed emozioni ha avuto termine la mostra "Facies Passionis", dedicata alle "Lacrime Mariane" che "null'altro sono se non l'espressione più alta dello struggimento e della rassegnazione che l'essere umano possa immaginare" come riporta il book pubblicato per la terza edizione impregnata di fascino e arte.
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Foto a cura di Savino Mazzarella e Luigi Barbarossa
La mostra ha ricevuto la visita del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega alla programmazione economica, senatore Mario Turco, accompagnato dal priore dell'Arciconfraternita, Antonello Papalia, e dal padre spirituale, monsignor Marco Gerardo, che gli hanno descritto le caratteristiche, l'appartenenza ed i contesti delle 10 statue esposte, provenienti dalla Puglia. Come da tradizione, dal Gargano alla valle dell'Ofanto, alla Magna Grecia e al Salento, la Settimana Santa pugliese conserva una dimensione autentica del patrimonio di tradizioni legato agli antichi riti che precedono la Pasqua. Ognuno ha le sue solenni processioni del giovedì, del venerdì e della mattina del sabato santo a Canosa di Puglia con la "Vergine Santissima Desolata", organizzata dalla Parrocchia dei Santi Francesco e Biagio, con la partecipazione del coro composto da centinaia di donne in nero con il volto coperto dalla veletta. Le musiche dei riti della Settimana Santa della Puglia hanno fatto da colonna sonora alla tarda mattinata di domenica scorsa a Taranto sotto un sole primaverile e una cornice di pubblico degno delle migliori occasioni. In Piazza Carmine si è esibita l'Associazione "G.Verdi" Banda Musicale Città di Canosa di Puglia diretta dal M° Giuseppe Lentini. Un concerto bandistico di musiche tradizionali della Passione che ha ricevuto i meritati applausi per quanto proposto, tra i brani : l'Inno della Desolata, il Pianto dell'Orfano e la marcia funebre "Mamma". I quaranta musicisti hanno fatto ascoltare agli appassionati e non solo, alcune delle musiche che caratterizzano i giorni della Passione di Cristo e si alternano durante le processioni con i consueti canti religiosi della settimana santa. Tra passione e mistero, cultura e storia, suggestione ed emozioni ha avuto termine la mostra "Facies Passionis", dedicata alle "Lacrime Mariane" che "null'altro sono se non l'espressione più alta dello struggimento e della rassegnazione che l'essere umano possa immaginare" come riporta il book pubblicato per la terza edizione impregnata di fascino e arte.
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