La Costituzione come bene comune

il presidente della Corte Costituzionale, Augusto Barbera al Meeting di Rimini

domenica 25 agosto 2024 8.00
La riflessione del presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, Giorgio Vittadini, durante l'introduzione dell'incontro al Meeting di Rimini 2024 con il presidente della Corte Costituzionale, Augusto Barbera, parte dalla convinzione che la Costituzione è la base di regole per la crescita del pese. "Noi nasciamo da una Costituzione che si è formata in modo singolare, da realtà che sembravano ideologicamente molto diverse ma che sono riuscite a dare delle regole che hanno permesso al nostro Paese di crescere". Settant'anni fa in Italia "c'erano delle realtà partitiche radicate nel popolo, che 'giocavano insieme', che completavano la Carta costituzionale, che erano fondamentali per assicurare lo sviluppo". Questo "radicamento popolare" ora "è venuto meno". "Come può la Costituzione, non solo quella di settant'anni fa ma anche quella Costituzione che la Corte costituzionale rende sempre viva possa essere uno stimolo per questa ripresa - ha proseguito Vittadini -, uno stimolo che valorizzi tutti i 'tentativi dal basso'. Che valorizzi la presenza dello Stato ovunque, che valorizzi il mercato libero ma anche tutte quelle formazioni popolari che proprio nell'art. 2 della Costituzione pur non ancora espresso in termini di sussidiarietà completavano il quadro"

Il Presidente Barbera rispondendo alle riflessioni di Vittadini ha sottolineato che : "I principi e i valori costituzionali - che della Costituzione rappresentano l'essenza - vanno distinti dalle strutture di governo destinate a possibili mutamenti. I primi sono da conservare e difendere, i secondi, se necessario, da adattare o riformare". "A salvaguardare questi beni comuni - ha proseguito Barbera - è ancora una volta chiamata a concorrere la Corte costituzionale; e in settori spesso di sensibile rilievo per la modernizzazione sia dell'economia, sia delle relazioni sociali. Con le due decisioni sul fine vita ad esempio si è operato un bilanciamento tra diritti e valori. Un bilanciamento non molto distante rispetto a quello cui, nel 1975, dovette ricorrere la Corte costituzionale di fronte al tema della interruzione della gravidanza (la Sentenza n.27 del 1975 che avrebbe ispirato poi la legge n.194 del 1978)".

"Sulla maternità surrogata la Corte è stata nettissima: si tratta di reato ma anche qui è necessario un bilanciamento con i valori della persona tutelati dall'art. 2 della Costituzione che richiedono sia il divieto di questa intollerabile pratica, sia il perseguimento del 'miglior interesse' dei figli, frutto di questa medesima pratica garantendo ad essi la continuità genitoriale per quanto possibile. Cito, inoltre, fra le decisioni dell'ultimo anno, la sentenza sulla affettività in carcere (sentenza n.10 del 2024). Con essa la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la legge sull'ordinamento penitenziario, nella parte in cui esclude per il detenuto il diritto all'intimità con i suoi congiunti. E questo ricollegandosi al principio costituzionale che la pena non può ledere la dignità umana". "Sulle riforme istituzionali - ha concluso Barbera - per ovvi motivi non posso esprimermi essendo pendenti ricorsi e giudizi di legittimità referendaria"
Prof. Leonardo Di Nunno