La crisi politica nella Bat

Mercoledì un consiglio provinciale convocato d’urgenza. Ventola romperà il silenzio sulla decisione presa di revocare l'incarico all'ormai ex assessore Pompeo Camero

lunedì 11 marzo 2013 11.05
La crisi politica nella Bat diventa ormai una possibilità sempre più concreta.

Mercoledì 13 marzo, in consiglio provinciale, Ventola romperà il silenzio sulla decisione presa di revocare l'incarico all'ormai ex assessore Pompeo Camero, e ne darà "motivata comunicazione", così come prevede lo stesso decreto di revoca. Sarà un momento verità? Certamente lo scollamento in atto nella maggioranza provinciale di centrodestra, sembra al momento irrecuperabile, soprattutto dopo le parole dell'ex sindaco di Bisceglie, Francesco Spina (ispiratore dello scisma politico, con destinazione il centro "montiano"), che ha tuonato contro la Bat e i suoi sprechi. Nel frattempo, Camero però non è certo rimasto in silenzio.

«E' bene che i lettori vengano a conoscenza del "politichese" utilizzato dal presidente Ventola per silurarmi - ha ribadito ieri Camero». Così Ventola aveva motivato la scelta, nel decreto di revoca dell'incarico: "Preso atto del venir meno del rapporto di fiducia per non aver riscontrato, nel Settore ad egli delegato, un coerente impulso nell'impartire direttive politiche, (preso atto) della necessità di dare maggiore vigore all'attuazione del programma politico amministrativo ai fini del raggiungimento degli obiettivi strategici prefissati; ravvisata la necessità, al fine di evitare il protrarsi nel tempo di tale situazione, con evidenti riflessi negativi sull'attività politico-amministrativa complessiva, di procedere alla revoca dell'incarico assessorile, mantenendo in capo allo scrivente la delega a suo tempo conferita al Dott. Pompeo Camero". «Sarebbe stato molto più semplice scrivere: colpevole di essere vicino alla posizione politica assunta a Bisceglie, a livello "comunale!" dal sindaco Spina - ha detto Camero». L'ex assessore ha espresso poi «l'amarezza per il modo con cui si è interrotto il rapporto di fiducia, per la scorrettezza verso la mia persona (basti pensare che gli Organi di stampa ne sono stati informati quattro giorni prima dell'interessato), per l'irrilevanza della costante lealtà personale verso la coalizione e verso il programma, per la sottile denigrazione degli Uffici, sempre considerati punta di diamante di una provincia che per molti aspetti si appalesava sofferente ed asfittica.

Al momento, quindi, Ventola mantiene la delega (Istruzione e Lavoro) che fu di Camero, in attesa di eventuali nuovi sviluppi. Una situazione, quella attuale, che sembra porsi in maniera opposta, ai toni concilianti usati da Ventola in un'intervista: «Se Monti ha come priorità quella di abolire le province, è un problema loro (Camero e Valente ndr) se condividono questa iniziativa a livello centrale e poi a livello locale si muovono diversamente - aveva detto Ventola - A me non crea nessun tipo di problema. Quando si amministra un territorio bisogna trovare le convergenze sulle cose da fare. Gli aspetti politici non mi interessano affatto». Il sospetto che vi siano invece, dietro le ultime mosse, aspetti tutti politici, è però più che fondato. La scelta di Ventola ha tanto il sapore di un completamento di una "vendetta politica" del PdL provinciale, cominciata con la raggiunta sfiducia di Spina a Bisceglie. Se mercoledì saranno poi chiare le motivazioni, quale sarà la risposta dei "montiani"? Chi di sfiducia ferisce, di sfiducia perisce? E con l'appoggio di chi eventualmente? L'opposizione tutta? Ma soprattutto: come? Lo scopriremo.

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