La Fondazione Archeologica Canosina “tra passato e futuro di un sentimento di comunità”
Al convegno "BELLAITALIA. La cura del patrimonio culturale. Esperienze di gestione tra pubblico e privato"
domenica 22 ottobre 2023
10.39
Grande interesse e partecipazione al convegno "BELLAITALIA. La cura del patrimonio culturale. Esperienze di gestione tra pubblico e privato", svoltosi al Teatro Comunale 'Raffaele Lembo' di Canosa di Puglia, lo scorso 20 ottobre, nell'ambito delle celebrazioni del trentennale di costituzione della Fondazione Archeologica Canosina, presieduta dal dottor Sergio Fontana. Un convegno di rilevanza nazionale nel corso del quale sono state annunciate importanti novità e soprattutto sono state evidenziate strategie ed esperienze di gestione per la cura del patrimonio culturale che vede in campo sinergie tra pubblico e privato. La Convenzione di Faro del 2005 - come ha ribadito il professore Giuliano Volpe - ha definito il significato di "patrimonio culturale" che si è ampliato ed è stato riconosciuto il ruolo centrale delle comunità. Queste ultime sono coinvolte nel "processo continuo di definizione e di gestione del patrimonio culturale" e l'eredità culturale è riconosciuta come "risorsa sia per lo sviluppo sostenibile che per la qualità della vita", rientrando così a pieno titolo nella sfera dei diritti umani. Dal diritto del patrimonio culturale al diritto al patrimonio culturale: la Convenzione di Faro ha sancito una evoluzione di significato e prospettive che negli ultimi anni hanno investito il dibattito e le pratiche di definizione, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale.
Al convegno "BELLAITALIA" sono intervenuti tra gli altri rappresentanti delle fondazioni e delle associazioni che in questi anni hanno messo in atto significative best practices di partecipazione alla gestione del patrimonio culturale nel contesto nazionale, identificando fattori abilitanti, opportunità, competenze necessarie al successo di tali processi, focalizzando l'attenzione su percorsi formativi per professionalità in grado di sostenerli e attivarli. Per la Puglia hanno preso la parola Filli Rossi con "Una storia bellissima" sulla Fondazione Archeologica Canosina "tra passato e futuro di un sentimento di comunità" e Giuseppe Don Vito della Fondazione San Domenico Fasano sul "Parco rupestre di Lama d'Antico: percorsi condivisi di valorizzazione e di fruizione" . Per la Campania: Enzo Porzio –Catacombe di Napoli su "Prendersi cura del patrimonio culturale significa prendersi cura delle persone"; Massimo Faella – Respiriamo Arte APS su "Arte che crea lavoro: un progetto di rinascita per la Chiesa di Santa Luciella ai Librai di Napoli"; Antonio Lucidi – Altranapoli onlus su "La riqualificazione del territorio: impatto e sostenibilità. Il progetto a Forcella «La porta dei sogni»". Per la Basilicata, Gaetano Lofrano – Arte Pollino APS: "ArtePollino. Arte pubblica in un'area protetta".Per la Sicilia, don Giuseppe Bucaro – Pulcherrima Res su "Il Monastero di Santa Caterina: dalle radici per costruire il futuro" . Per la Sardegna, Fabrizio Frongia – Monumenti Aperti su "Monumenti Aperti: un caso concreto di cittadinanza attiva, sperimentazione, crescita e innovazione". Per il Friuli-Venezia Giulia, Cristiano Tiussi – Fondazione Aquileia su "La Fondazione Aquileia e la gestione del sito Unesco". Dedizione, passione, perseveranza negli obiettivi e dinamismo operoso hanno contraddistinto e continuano a contraddistinguere i percorsi intrapresi da queste fondazioni e associazioni impegnate nella promozione, valorizzazione, riqualificazione e fruizione delle bellezze del territorio.
«Nella cura del patrimonio culturale – ha dichiarato, il presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sergio Fontana - siamo assolutamente convinti di non poter prescindere da un processo di partecipazione sinergica pubblico-privato e della necessità di una collaborazione strumentale volta sia alla tutela che alla valorizzazione-fruizione che, con la FAC, abbiamo già sperimentato con esiti positivi. Espletamento delle procedure, organizzazione del processo, necessità di un quadro costi-benefici che sia sostenibile, ma anche processo di ascolto delle comunità che vivono i territori. Con l'instaurazione di questo tavolo tecnico, vogliamo interrogarci e confrontarci sugli scenari futuri di gestione e porre le basi per la collocazione dei servizi culturali all'interno della categoria dei servizi di interesse generale.»
Mentre, nel suo intervento il capo della Procura di Trani Renato Nitti ha focalizzato l'attenzione sui tombaroli: «sia se imputati sia se condannati, possono svolgere lavori di pubblica utilità. Potrebbero essere impiegati come guida archeologica. È giusto portarli da questa parte, renderli parte attiva della comunità e il protocollo siglato tra Fondazione Archeologica Canosina e Tribunale va in questa direzione, Il protocollo consente di fare la messa alla prova presso la Fondazione canosina e in più adesso, lo si sta estendendo perché a seguito della legge Cartabia ci sono diversi casi in cui al posto delle sanzioni detentive brevi si può disporre il lavoro di pubblica utilità».
Per i saluti istituzionali sono intervenuti tra gli altri il sindaco di Canosa Vito Malcangio e la consigliera Grazia Di Bari , delegata alle Politiche culturali della Regione Puglia che ha annunciato l'approvazione della Giunta regionale dello schema di Convenzione tra Regione Puglia, Università degli Studi di Bari, Università degli Studi di Foggia e Comune di Canosa di Puglia per favorire l'attivazione della Scuola di specializzazione in Beni archeologici con sede a Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura".
Progetti per "lavorare insieme" per una BELLAITALIA, attraverso soluzioni comuni e prospettive di reale sviluppo futuro, culturale, sociale, turistico in una sinergia tra privato e pubblico che porta a risultati positivi per tutti.
Riproduzione@riservata
Al convegno "BELLAITALIA" sono intervenuti tra gli altri rappresentanti delle fondazioni e delle associazioni che in questi anni hanno messo in atto significative best practices di partecipazione alla gestione del patrimonio culturale nel contesto nazionale, identificando fattori abilitanti, opportunità, competenze necessarie al successo di tali processi, focalizzando l'attenzione su percorsi formativi per professionalità in grado di sostenerli e attivarli. Per la Puglia hanno preso la parola Filli Rossi con "Una storia bellissima" sulla Fondazione Archeologica Canosina "tra passato e futuro di un sentimento di comunità" e Giuseppe Don Vito della Fondazione San Domenico Fasano sul "Parco rupestre di Lama d'Antico: percorsi condivisi di valorizzazione e di fruizione" . Per la Campania: Enzo Porzio –Catacombe di Napoli su "Prendersi cura del patrimonio culturale significa prendersi cura delle persone"; Massimo Faella – Respiriamo Arte APS su "Arte che crea lavoro: un progetto di rinascita per la Chiesa di Santa Luciella ai Librai di Napoli"; Antonio Lucidi – Altranapoli onlus su "La riqualificazione del territorio: impatto e sostenibilità. Il progetto a Forcella «La porta dei sogni»". Per la Basilicata, Gaetano Lofrano – Arte Pollino APS: "ArtePollino. Arte pubblica in un'area protetta".Per la Sicilia, don Giuseppe Bucaro – Pulcherrima Res su "Il Monastero di Santa Caterina: dalle radici per costruire il futuro" . Per la Sardegna, Fabrizio Frongia – Monumenti Aperti su "Monumenti Aperti: un caso concreto di cittadinanza attiva, sperimentazione, crescita e innovazione". Per il Friuli-Venezia Giulia, Cristiano Tiussi – Fondazione Aquileia su "La Fondazione Aquileia e la gestione del sito Unesco". Dedizione, passione, perseveranza negli obiettivi e dinamismo operoso hanno contraddistinto e continuano a contraddistinguere i percorsi intrapresi da queste fondazioni e associazioni impegnate nella promozione, valorizzazione, riqualificazione e fruizione delle bellezze del territorio.
«Nella cura del patrimonio culturale – ha dichiarato, il presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sergio Fontana - siamo assolutamente convinti di non poter prescindere da un processo di partecipazione sinergica pubblico-privato e della necessità di una collaborazione strumentale volta sia alla tutela che alla valorizzazione-fruizione che, con la FAC, abbiamo già sperimentato con esiti positivi. Espletamento delle procedure, organizzazione del processo, necessità di un quadro costi-benefici che sia sostenibile, ma anche processo di ascolto delle comunità che vivono i territori. Con l'instaurazione di questo tavolo tecnico, vogliamo interrogarci e confrontarci sugli scenari futuri di gestione e porre le basi per la collocazione dei servizi culturali all'interno della categoria dei servizi di interesse generale.»
Mentre, nel suo intervento il capo della Procura di Trani Renato Nitti ha focalizzato l'attenzione sui tombaroli: «sia se imputati sia se condannati, possono svolgere lavori di pubblica utilità. Potrebbero essere impiegati come guida archeologica. È giusto portarli da questa parte, renderli parte attiva della comunità e il protocollo siglato tra Fondazione Archeologica Canosina e Tribunale va in questa direzione, Il protocollo consente di fare la messa alla prova presso la Fondazione canosina e in più adesso, lo si sta estendendo perché a seguito della legge Cartabia ci sono diversi casi in cui al posto delle sanzioni detentive brevi si può disporre il lavoro di pubblica utilità».
Per i saluti istituzionali sono intervenuti tra gli altri il sindaco di Canosa Vito Malcangio e la consigliera Grazia Di Bari , delegata alle Politiche culturali della Regione Puglia che ha annunciato l'approvazione della Giunta regionale dello schema di Convenzione tra Regione Puglia, Università degli Studi di Bari, Università degli Studi di Foggia e Comune di Canosa di Puglia per favorire l'attivazione della Scuola di specializzazione in Beni archeologici con sede a Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura".
Progetti per "lavorare insieme" per una BELLAITALIA, attraverso soluzioni comuni e prospettive di reale sviluppo futuro, culturale, sociale, turistico in una sinergia tra privato e pubblico che porta a risultati positivi per tutti.
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