La maturità si avvicina tra i banchi di scuola
I giovani studenti si preparano alla prova più attesa. Il caldo torrido dell'estate arriva agli sgoccioli dell'Esame di Stato
lunedì 17 giugno 2013
9.37
Il caldo torrido dell'estate arriva agli sgoccioli dell'Esame di Stato e fa sgocciolare le madide fronti dei giovani studenti. Il lettino da spiaggia è di certo più confortevole di quello su cui si fanno gli incubi pre-esame. "Io gli studi leggiadri, talor lasciando, e le sudate carte…vo sognando"; la corsa al toto-traccia è ormai in dirittura d'arrivo e, il più delle volte, il traguardo rivela la sua falsità, lasciando i maturandi nella più disperata confusione.
Quest'anno si parla di un cerimonioso D'Annunzio, di un popolare Saba, di un ermetico Ungaretti o di un Calvino visionario; quotato anche Montale, ma è riuscito ad aprirsi un varco l'anno scorso. La scelta del Dicastero, presa da febbraio, ricade spesso su autori accessibili per Licei e Tecnici, e brani non molto conosciuti, in modo da dare spazio al commento personale del maturando. I saggi brevi e il tema dipendono da aspetti sociologici e dalle ricorrenze: sono quotati l'approfondimento sul femminile, sulla sostenibilità (il 2013 è stato battezzato l'anno europeo contro lo spreco) e su Internet (la rete compie 30 anni). Ma l'ansia da prima prova è nulla se confrontata con le prove di matematica, fisica, greco e con il temuto quizzone. Una volta bocciate le prove Invalsi per la Maturità 2013, ciò che conta è l'elasticità contenutistica di tutto quel che è stato appreso in cinque anni, saperlo amalgamare con i propri pensieri, e impiattarlo in maniera appetibile.
Sono piccole prove culinarie: ci vuole manualità linguistica, abilità tecnica, creatività personale e una presentazione che si lasci gustare anche dai palati più diffidenti dei commissari esterni. Rem tene, verba sequentur: bigliettini a prova di diottrie, cinture di sicurezza, mini bobine che si srotolano dalle penne, orologi suggeritori, disposizione dei banchi da 007, passaparola simili al telefono senza fili sono i più comuni espedienti, ma spesso si rivelano utili solo relativamente se manca una bella e solida preparazione.
Tappa di vita sofferta per molti, indifferente per tanti, odiata per altri. "Vadano come vogliono andare questi esami, l'importante è che finiscano presto" è la frase più pronunciata dai maturandi del 2013 che, quanto meno, hanno potuto trasformare un anomalo maggio di maltempo e frescura in una condizione di studio favorevole, prima che la vera estate inizi.
Allora in bocca al lupo ragazzi!
Quest'anno si parla di un cerimonioso D'Annunzio, di un popolare Saba, di un ermetico Ungaretti o di un Calvino visionario; quotato anche Montale, ma è riuscito ad aprirsi un varco l'anno scorso. La scelta del Dicastero, presa da febbraio, ricade spesso su autori accessibili per Licei e Tecnici, e brani non molto conosciuti, in modo da dare spazio al commento personale del maturando. I saggi brevi e il tema dipendono da aspetti sociologici e dalle ricorrenze: sono quotati l'approfondimento sul femminile, sulla sostenibilità (il 2013 è stato battezzato l'anno europeo contro lo spreco) e su Internet (la rete compie 30 anni). Ma l'ansia da prima prova è nulla se confrontata con le prove di matematica, fisica, greco e con il temuto quizzone. Una volta bocciate le prove Invalsi per la Maturità 2013, ciò che conta è l'elasticità contenutistica di tutto quel che è stato appreso in cinque anni, saperlo amalgamare con i propri pensieri, e impiattarlo in maniera appetibile.
Sono piccole prove culinarie: ci vuole manualità linguistica, abilità tecnica, creatività personale e una presentazione che si lasci gustare anche dai palati più diffidenti dei commissari esterni. Rem tene, verba sequentur: bigliettini a prova di diottrie, cinture di sicurezza, mini bobine che si srotolano dalle penne, orologi suggeritori, disposizione dei banchi da 007, passaparola simili al telefono senza fili sono i più comuni espedienti, ma spesso si rivelano utili solo relativamente se manca una bella e solida preparazione.
Tappa di vita sofferta per molti, indifferente per tanti, odiata per altri. "Vadano come vogliono andare questi esami, l'importante è che finiscano presto" è la frase più pronunciata dai maturandi del 2013 che, quanto meno, hanno potuto trasformare un anomalo maggio di maltempo e frescura in una condizione di studio favorevole, prima che la vera estate inizi.
Allora in bocca al lupo ragazzi!