La Processione della Desolata, un patrimonio immateriale ed emozionale
Ha concluso i Riti della Settimana Santa a Canosa di Puglia
domenica 31 marzo 2024
9.31
Anche quest' anno, sotto il sole primaverile, si è rinnovato "il nostro sincero affetto filiale verso la Vergine Desolata" con la Processione nella mattinata del Sabato Santo a Canosa di Puglia, gremita di gente come non mai. La Solenne Processione della Desolata è uno dei riti religiosi più importanti e partecipati della Settimana Santa in Puglia con centinaia di reporter e fotografi all'opera, provenienti da più parti del mondo, attraverso le dirette sui social e servizi di reportage che si vedranno nei prossimi giorni e mesi in vari contest anche internazionali. Preservata e tramandata nel tempo, la Processione della Desolata appartiene alle tradizioni più commoventi e sentite dalla comunità canosina che quest'anno per i lavori di restauro non ha potuto entrare in Chiesa per le preghiere di devozione. Promossa ed organizzata dalla Parrocchia "Santi Francesco e Biagio" guidata da Don Carmine Catalano, la Processione della Desolata è espressione di fede e devozione religiosa con una caratteristica principale: la celebrazione di un sentimento unico che intercorre fra una madre ed il proprio figlio.
Significativa l'iscrizione riportata nel cartiglio della nuda pietra sepolcrale: "SEPULCRUM DOMINI -POSUIT ME DESOLATAM". L'iscrizione è tratta dall'Antico Testamento, dalle Lamentazioni del profeta Geremia, che simboleggia la "desolazione del popolo" nella Lamentazione 3, v. 11. Nell'edizione latina della Vulgata di Isaia, il femminino dell'anima del popolo - ricorda il maestro Peppino Di Nunno con le ricerche storiche - così viene annotata: "et confregit me, posuit me desolatam" (Mi ha straziato, mi ha reso desolata). Mentre, la veletta nera, segno di lutto, ha coperto il capo delle donne del Coro della Desolata che hanno cantato a "Maria Dolente", provocando emozioni e lacrime, lungo il percorso processionale che ha toccato Via Salita Calvario. L'inno "Stava Maria Dolente" «nella devozione popolare è un canto liturgico e patrimonio spirituale della Chiesa, del Coro delle Dolenti e del Popolo canosino, che si ritrova il Sabato Santo ai piedi della DESOLATA, negli ultimi passi della Passione in attesa del Lumen Christi della Resurrezione del Signore.»
La Solenne Processione della Desolata che ha concluso i Riti della Settimana Santa canosina, con la preghiera e la benedizione del Vescovo della Diocesi di Andria Mons. Luigi Mansi, è un patrimonio non solo religioso ma anche culturale, sociale e identitario della comunità cittadina. Mentre, la Regione Puglia con la Legge Regionale n.8/2020, considera i riti e le processioni della settimana santa come proprio patrimonio immateriale. In attuazione della convenzione della Organizzazione delle nazioni unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO), per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, la Regione tutela e valorizza le processioni e i riti della settimana santa, contribuendo alla loro conservazione e promozione, al fine di garantirne la più ampia diffusione.
Riproduzione@riservata
Significativa l'iscrizione riportata nel cartiglio della nuda pietra sepolcrale: "SEPULCRUM DOMINI -POSUIT ME DESOLATAM". L'iscrizione è tratta dall'Antico Testamento, dalle Lamentazioni del profeta Geremia, che simboleggia la "desolazione del popolo" nella Lamentazione 3, v. 11. Nell'edizione latina della Vulgata di Isaia, il femminino dell'anima del popolo - ricorda il maestro Peppino Di Nunno con le ricerche storiche - così viene annotata: "et confregit me, posuit me desolatam" (Mi ha straziato, mi ha reso desolata). Mentre, la veletta nera, segno di lutto, ha coperto il capo delle donne del Coro della Desolata che hanno cantato a "Maria Dolente", provocando emozioni e lacrime, lungo il percorso processionale che ha toccato Via Salita Calvario. L'inno "Stava Maria Dolente" «nella devozione popolare è un canto liturgico e patrimonio spirituale della Chiesa, del Coro delle Dolenti e del Popolo canosino, che si ritrova il Sabato Santo ai piedi della DESOLATA, negli ultimi passi della Passione in attesa del Lumen Christi della Resurrezione del Signore.»
La Solenne Processione della Desolata che ha concluso i Riti della Settimana Santa canosina, con la preghiera e la benedizione del Vescovo della Diocesi di Andria Mons. Luigi Mansi, è un patrimonio non solo religioso ma anche culturale, sociale e identitario della comunità cittadina. Mentre, la Regione Puglia con la Legge Regionale n.8/2020, considera i riti e le processioni della settimana santa come proprio patrimonio immateriale. In attuazione della convenzione della Organizzazione delle nazioni unite per l'educazione, la scienza e la cultura (UNESCO), per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, la Regione tutela e valorizza le processioni e i riti della settimana santa, contribuendo alla loro conservazione e promozione, al fine di garantirne la più ampia diffusione.
Riproduzione@riservata