La Puglia è la regione italiana che consuma meno litri di acqua ad uso civile per abitante
Al Meeting di Rimini, la Regione Puglia ha portato il suo contributo sull’essenzialità dell’uso sostenibile del bene acqua
mercoledì 21 agosto 2024
18.49
Nella prima giornata del Meeting per l'Amicizia di Rimini la Regione Puglia è stata invitata a portare il proprio contributo tramite Giuseppe Catalano, capo di Gabinetto del presidente Emiliano, nel dibattito su "Come conservare, utilizzare e condividere una risorsa così preziosa come l'acqua?", partendo dal principio che l'uso sostenibile delle risorse è essenziale per le comunità e sulla base delle importanti esperienze messe in campo dall'amministrazione regionale con AQP-Acquedotto Pugliese. "La Puglia è la regione italiana che consuma meno litri di acqua ad uso civile per abitante perché la storia della nostra terra ci ha insegnato la preziosità della risorsa idrica – ha dichiarato Catalano -. Educare a un consumo consapevole e razionale dell'acqua deve essere uno degli obiettivi principali delle politiche pubbliche, perché, pur essendo una risorsa naturale apparentemente infinita, per effetto del cambiamento climatico e di un consumo disordinato e inconsapevole inizia a scarseggiare."
E se l'obiettivo di uno sviluppo sostenibile è quello di lasciare in eredità alle giovani generazioni un pianeta non solo uguale a quello che abbiamo ricevuto ma auspicabilmente migliore, per non privarli della speranza di un futuro vivibile, si deve trattare l'acqua consapevolmente in quanto bene essenziale da preservare e da saper utilizzare con le adeguate infrastrutture. Le principali strategie messe in campo in Puglia per tutelare la risorsa idrica in modo sostenibile partono dalla significativa riduzione delle perdite, già perseguita con gli interventi dell'AQP, e dall'incremento progressivo degli interventi di depurazione e riuso delle acque, tramite le procedure di affinamento, per utilizzo a fini agricoli e industriali. Un intervento simbolico della volontà di ampliare e tutelare gli invasi è l'obiettivo di attivazione dell'invaso artificiale del Pappadai a partire dalla prossima stagione agricola 2025, grazie agli investimenti sul bilancio autonomo regionale gestiti dal Consorzio di Bonifica Centro Sud Puglia.
"Solo gli operatori con un taglio industriale possono consentire gli investimenti necessari al settore idrico. L'Acquedotto Pugliese è un grande esempio di lungimiranza istituzionale, evidente nella sua storia e nelle sue performance attuali – ha aggiunto Catalano -. La frammentazione delle competenze istituzionali genera debolezza. La sussidiarietà ha anche a che fare con l'articolazione dei ruoli istituzionali sui territori: la gestione del settore idrico deve essere il frutto di una forte e leale collaborazione istituzionale tra le Regioni, il Governo nazionale e l'Europa. C'è bisogno di uno straordinario intervento pubblico in investimenti infrastrutturali – ha concluso -, altrimenti finiremo a litigare tra poveri. Stiamo tutti sulla stessa acqua".
E se l'obiettivo di uno sviluppo sostenibile è quello di lasciare in eredità alle giovani generazioni un pianeta non solo uguale a quello che abbiamo ricevuto ma auspicabilmente migliore, per non privarli della speranza di un futuro vivibile, si deve trattare l'acqua consapevolmente in quanto bene essenziale da preservare e da saper utilizzare con le adeguate infrastrutture. Le principali strategie messe in campo in Puglia per tutelare la risorsa idrica in modo sostenibile partono dalla significativa riduzione delle perdite, già perseguita con gli interventi dell'AQP, e dall'incremento progressivo degli interventi di depurazione e riuso delle acque, tramite le procedure di affinamento, per utilizzo a fini agricoli e industriali. Un intervento simbolico della volontà di ampliare e tutelare gli invasi è l'obiettivo di attivazione dell'invaso artificiale del Pappadai a partire dalla prossima stagione agricola 2025, grazie agli investimenti sul bilancio autonomo regionale gestiti dal Consorzio di Bonifica Centro Sud Puglia.
"Solo gli operatori con un taglio industriale possono consentire gli investimenti necessari al settore idrico. L'Acquedotto Pugliese è un grande esempio di lungimiranza istituzionale, evidente nella sua storia e nelle sue performance attuali – ha aggiunto Catalano -. La frammentazione delle competenze istituzionali genera debolezza. La sussidiarietà ha anche a che fare con l'articolazione dei ruoli istituzionali sui territori: la gestione del settore idrico deve essere il frutto di una forte e leale collaborazione istituzionale tra le Regioni, il Governo nazionale e l'Europa. C'è bisogno di uno straordinario intervento pubblico in investimenti infrastrutturali – ha concluso -, altrimenti finiremo a litigare tra poveri. Stiamo tutti sulla stessa acqua".