La raccolta sangue: un'emergenza nella nostra provincia
A poco servirebbero – sostiene Mennea – le autoemoteche che possono solo adempiere ad una raccolta occasionale e straordinaria
mercoledì 16 luglio 2014
20.31
"Dopo lo stanziamento di quasi 13 milioni di euro per una nuova rete di raccolta sangue della Regione Puglia, da parte dell'assessorato alle Politiche della Salute, e dopo aver autorizzato i Piani di riqualificazione presentati da tutte le Asl pugliesi e dal Policlinico di Bari che permetteranno, entro la fine del 2014, così come previsto dalla normativa, di adeguare le attuali reti di servizi per la raccolta sangue, tra centri trasfusionali, laboratori e autoemoteche, la situazione sta diventando preoccupante fino a far scattare l'allarme per un'emergenza". Così esordisce il Consigliere regionale del Pd, Ruggiero Mennea, dopo aver avuto un incontro con associazioni, donatori e operatori sanitari.
"La Puglia e la Bat – continua il Consigliere - hanno bisogno di sacche di sangue in modo costante e ciclico per evitare che l'acquisto di sangue fuori regione appesantisca ancora di più il bilancio della sanità pugliese, già falcidiato dalla politica ragioneristica di Tremonti e Berlusconi. Il neo Assessore, Donato Pentassuglia, si è fatto già carico del problema e, in attesa di esaminare i dati del primo semestre, dovrà mettere a punto il piano di attuazione della rete di raccolta sangue pugliese, in maniera virtuosa, efficace e trasparente. Il suggerimento che mi permetto di dargli è quello di partire dalle numerose associazioni operanti nel settore, che dimostrino di avere tutte le carte in regola perché la raccolta sangue continui ad essere un momento essenziale di partecipazione attiva, un atto di civiltà, di solidarietà e di carità cristiana".
"A poco servirebbero – sostiene Mennea – le autoemoteche che possono solo adempiere ad una raccolta occasionale e straordinaria. I donatori e i volontari, a cui va tutta la mia gratitudine, meritano un trattamento confortevole ed accogliente che non debba creargli disagi disincentivanti. A tal proposito, i fondi richiesti per la Bat, di 1 milione e 400 mila euro, debbono essere investiti per adeguare le nostre strutture ospedaliere e poli ambulatoriali inutilizzate, per dare la possibilità ai volontari di organizzarsi e di operare secondo i parametri di accreditamento previsti dalla nuova normativa".
"Auspico – conclude Ruggiero Mennea – che la sensibilità dell'Assessore Pentassuglia e del Direttore Generale della Asl BT Gorgoni, risponda tempestivamente a questo allarme e che, insieme, diano un assetto trasparente e definitivo ad un "servizio vitale" che costa poco alla collettività e garantisce la vita di molte persone"./comunicato
Mennea Ruggeiro