La salvaguardia dell'ambiente: un diritto umano fondamentale
Alessandra Tommasino e Claudia Salvestrini al convegno "Le donne contro le ecomafie"
domenica 17 febbraio 2019
10.05
Non ha tradito le attese e le aspettative il convegno "Le donne contro le ecomafie" che si è svolto venerdì scorso a Canosa di Puglia(BT), presso la sala convegni della Residenza Socio Sanitaria Community Care. Una platea numerosa e partecipe, molti giovani studenti tra il pubblico, ha seguito con attenzione gli interventi dei relatori, a partire dal presidente della F.I.D.A.P.A di Canosa di Puglia, Rosa Anna Asselta, al presidente del Rotary Club Canosa, Domenico Damato, promotori ed organizzatori, unitamente all'ingegnere Andrea Pugliese che ha fatto da moderatore del convegno, dall'alto della sua esperienza professionale legata anche alle consulenze in materia di reati ambientali fornite alle Direzioni Distrettuali Antimafia e alle Procure della Repubblica, di ausiliario di polizia giudiziaria in più occasioni della Agenzia delle Dogane in tema di esportazione dei rifiuti, tanto da ricevere nel 2017, il Premio Internazionale "Rosario Livatino – Antonino Saetta – Gaetano Costa" per il suo impegno sociale ad ampio raggio. Più volte è stato evidenziato che la lotta alle ecomafie deve essere una delle priorità inderogabili sia da parte delle istituzioni governative e pubbliche, che delle associazioni sociali, economiche, politiche e culturali del territorio, dove ognuno deve fare la sua parte, responsabilmente, a partire da una maggiore formazione civica e di informazione sul grande valore delle risorse ambientali. Le donne e la loro capacità di opporsi con coraggio ai vari contesti di illegalità sono state degnamente rappresentate da Alessandra Tommasino e Claudia Salvestrini, le due eccellenti ospiti del convegno che in questi anni sono state accomunate dalla battaglia contro le Ecomafie, una piaga di grande attualità. La via dello smaltimento illegale, soprattutto per quanto riguarda i rifiuti industriali, continua a essere una delle più battute, in tutto il mondo. Una triste realtà, che coinvolge anche l'Italia: milioni di tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi, gestiti illegalmente dalle cosche mafiose. Le rotte dei traffici coinvolgono quasi tutte le regioni e si proiettano su scala mondiale, in molti stati esteri. I flussi non sono più unidirezionali e non riguardano solo i rifiuti del meridione che vanno verso settentrione: i traffici seguono rotte internazionali, dal sud al nord Europa e in Cina.
«Dalla terra dei fuochi ai fuochi della buona terra» ha dichiarato la dottoressa Alessandra Tommasino, ingegnere per l'ambiente e il territorio e giornalista de "Il Mattino" in un passaggio del suo intervento ben dettagliato al convegno di Canosa. "La Campania non è solo la Terra dei fuochi. L'espressione, nata per indicare i roghi di rifiuti derivanti dallo sversamento illecito, non può essere utilizzata impropriamente per descrivere una regione ricca di risorse e bellezze. Sul territorio c'è l'impegno di tanti uomini e donne che ogni giorno lavorano per attuare percorsi di crescita sociale, economica, culturale e di resistenza civile contro i reati ambientali che danneggiano gravemente anche la salute dell'uomo. "Se la camorra ha assassinato il nostro paese, 'NOI' lo si deve far risorgere, bisogna risalire sui tetti a riannunciare la 'Parola di Vita'». Evocando il ricordo di don Peppe Diana, parroco di San Nicola a Casal di Principe, assassinato dai killer della camorra, il 19 marzo 1994nel giorno del suo onomastico, lasciando un profondo segno nella società campana, ha concluso il suo discorso la giornalista Alessandra Tommasino, tra gli applausi del pubblico che ha assistito ad alcuni passaggi dei suoi reportage di cronaca. E' stata autrice di servizi dal Casertano ad alta densità camorristica e ad alto tasso di illegalità, come Casal di Principe e Orta di Atella, subendo in questi anni minacce e intimidazioni, una delegittimazione costante, che spesso, "per un cronista, è anche peggio di uno schiaffo, perché è l'anticamera dell'isolamento".
Non da meno l'intervento della relatrice Claudia Salvestrini, direttore del consorzio PolieCo, che vigila sul corretto riciclo dei rifiuti di plastica. Ha esordito evidenziando che il trasporto e il recupero illegale dei rifiuti di plastica è il nuovo business della criminalità organizzata internazionale. Un giro d'affari da milioni di euro, attraverso carichi che partono da tutt'Italia, arrivano in Cina-India-Malesia e poi rientrano sotto forma di utensili (giocattoli, ma anche contenitori per il cibo o biberon per i neonati) realizzati con plastica inquinata da ogni tipo di sostanza. Da anni, la dottoressa Claudia Salvestrini è impegnata in prima linea attraverso attività di contrasto del traffico illecito dei rifiuti e a lei sono riconducibili importanti contributi in inchieste giudiziarie che hanno condotto alla scoperta di esportazioni illegali di rifiuti, in particolare verso la Cina. Da diversi anni le sue attività sono rivolte alla nascita di nuovi modelli di sviluppo ecosostenibili, orientati all'affermazione di una nuova giustizia ambientale. "Ognuno di noi deve essere sentinella sul proprio territorio, deve avere occhi aperti e curiosità accese sui rifiuti urbani, sui rifiuti pericolosi, sulla tracciabilità degli stessi, perseguendo l'obiettivo comune di un'azione incisiva a tutela dell' ambiente e della salute. Non arrendersi mai!". E' l'appello rivolto ai presenti dalla dottoressa Claudia Salvestrini, una donna determinata e coraggiosa a contrastare il traffico illecito dei rifiuti, senza mai demordere.
Di rilievo anche la testimonianza del tenente colonnello Nicola D'Alessandro, intervenuto al convegno che da comandante del Nucleo Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto ha coordinato la più importante indagine sul traffico internazionale di rifiuti speciali denominata "Gold Plastic" del 2011 conclusasi con 54 persone arrestate, tra le quali rappresentanti di società operanti nel settore del recupero e riciclaggio di rifiuti speciali, spedizionieri doganali e agenti di compagnie di navigazione, tra cui anche alcuni operatori di etnia cinese. Per l'occasione è tornata a parlare di ambiente, la dottoressa Carmelinda Lombardi con la presentazione del Rapporto Ecomafia di Legambiente del 2018 che rivela i settori dove opera la criminalità organizzata, in particolare nel business dei rifiuti, dal traffico allo smaltimento di quelli speciali. La Campania è la regione in cui si concentra il numero più elevato di illeciti ambientali (14,6% del totale nazionale), seguita dalla Regione Sicilia, Puglia, Calabria, Lazio (che si posiziona al primo posto come Regione del centro Italia) e Liguria (prima al Nord). "Bisogna salvaguardare l'equilibrio dell'ambiente, tutelare la salubrità dei luoghi in cui viviamo è la nostra mission quotidiana per difendere l'ambiente e la nostra salute!" A conclusione dell'intervento della dottoressa Lombardi, vice presidente FIDAPA al convegno "Le donne contro le ecomafie" che per i saluti istituzionali ha visto la partecipazione tra gli altri, della senatrice Assuntela Messina segretaria della 13ª Commissione permanente(Territorio Ambiente, beni ambientali);del consigliere regionale Francesco Ventola e dell'assessore alla cultura del comune di Canosa, Mara Gerardi. Tutti, ognuno per i rispettivi ruoli e competenze, darà il suo contributo a difesa dell'ambiente, un diritto umano fondamentale, tenendo ben presente che l'ambiente sano è un diritto della intera collettività.
Reportage fotografico a cura di Savino Mazzarella
«Dalla terra dei fuochi ai fuochi della buona terra» ha dichiarato la dottoressa Alessandra Tommasino, ingegnere per l'ambiente e il territorio e giornalista de "Il Mattino" in un passaggio del suo intervento ben dettagliato al convegno di Canosa. "La Campania non è solo la Terra dei fuochi. L'espressione, nata per indicare i roghi di rifiuti derivanti dallo sversamento illecito, non può essere utilizzata impropriamente per descrivere una regione ricca di risorse e bellezze. Sul territorio c'è l'impegno di tanti uomini e donne che ogni giorno lavorano per attuare percorsi di crescita sociale, economica, culturale e di resistenza civile contro i reati ambientali che danneggiano gravemente anche la salute dell'uomo. "Se la camorra ha assassinato il nostro paese, 'NOI' lo si deve far risorgere, bisogna risalire sui tetti a riannunciare la 'Parola di Vita'». Evocando il ricordo di don Peppe Diana, parroco di San Nicola a Casal di Principe, assassinato dai killer della camorra, il 19 marzo 1994nel giorno del suo onomastico, lasciando un profondo segno nella società campana, ha concluso il suo discorso la giornalista Alessandra Tommasino, tra gli applausi del pubblico che ha assistito ad alcuni passaggi dei suoi reportage di cronaca. E' stata autrice di servizi dal Casertano ad alta densità camorristica e ad alto tasso di illegalità, come Casal di Principe e Orta di Atella, subendo in questi anni minacce e intimidazioni, una delegittimazione costante, che spesso, "per un cronista, è anche peggio di uno schiaffo, perché è l'anticamera dell'isolamento".
Non da meno l'intervento della relatrice Claudia Salvestrini, direttore del consorzio PolieCo, che vigila sul corretto riciclo dei rifiuti di plastica. Ha esordito evidenziando che il trasporto e il recupero illegale dei rifiuti di plastica è il nuovo business della criminalità organizzata internazionale. Un giro d'affari da milioni di euro, attraverso carichi che partono da tutt'Italia, arrivano in Cina-India-Malesia e poi rientrano sotto forma di utensili (giocattoli, ma anche contenitori per il cibo o biberon per i neonati) realizzati con plastica inquinata da ogni tipo di sostanza. Da anni, la dottoressa Claudia Salvestrini è impegnata in prima linea attraverso attività di contrasto del traffico illecito dei rifiuti e a lei sono riconducibili importanti contributi in inchieste giudiziarie che hanno condotto alla scoperta di esportazioni illegali di rifiuti, in particolare verso la Cina. Da diversi anni le sue attività sono rivolte alla nascita di nuovi modelli di sviluppo ecosostenibili, orientati all'affermazione di una nuova giustizia ambientale. "Ognuno di noi deve essere sentinella sul proprio territorio, deve avere occhi aperti e curiosità accese sui rifiuti urbani, sui rifiuti pericolosi, sulla tracciabilità degli stessi, perseguendo l'obiettivo comune di un'azione incisiva a tutela dell' ambiente e della salute. Non arrendersi mai!". E' l'appello rivolto ai presenti dalla dottoressa Claudia Salvestrini, una donna determinata e coraggiosa a contrastare il traffico illecito dei rifiuti, senza mai demordere.
Di rilievo anche la testimonianza del tenente colonnello Nicola D'Alessandro, intervenuto al convegno che da comandante del Nucleo Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto ha coordinato la più importante indagine sul traffico internazionale di rifiuti speciali denominata "Gold Plastic" del 2011 conclusasi con 54 persone arrestate, tra le quali rappresentanti di società operanti nel settore del recupero e riciclaggio di rifiuti speciali, spedizionieri doganali e agenti di compagnie di navigazione, tra cui anche alcuni operatori di etnia cinese. Per l'occasione è tornata a parlare di ambiente, la dottoressa Carmelinda Lombardi con la presentazione del Rapporto Ecomafia di Legambiente del 2018 che rivela i settori dove opera la criminalità organizzata, in particolare nel business dei rifiuti, dal traffico allo smaltimento di quelli speciali. La Campania è la regione in cui si concentra il numero più elevato di illeciti ambientali (14,6% del totale nazionale), seguita dalla Regione Sicilia, Puglia, Calabria, Lazio (che si posiziona al primo posto come Regione del centro Italia) e Liguria (prima al Nord). "Bisogna salvaguardare l'equilibrio dell'ambiente, tutelare la salubrità dei luoghi in cui viviamo è la nostra mission quotidiana per difendere l'ambiente e la nostra salute!" A conclusione dell'intervento della dottoressa Lombardi, vice presidente FIDAPA al convegno "Le donne contro le ecomafie" che per i saluti istituzionali ha visto la partecipazione tra gli altri, della senatrice Assuntela Messina segretaria della 13ª Commissione permanente(Territorio Ambiente, beni ambientali);del consigliere regionale Francesco Ventola e dell'assessore alla cultura del comune di Canosa, Mara Gerardi. Tutti, ognuno per i rispettivi ruoli e competenze, darà il suo contributo a difesa dell'ambiente, un diritto umano fondamentale, tenendo ben presente che l'ambiente sano è un diritto della intera collettività.
Reportage fotografico a cura di Savino Mazzarella