La sorgente buona nell’umano: Etty Hillesum, elogio dell’Amore
Lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo ad Andria
sabato 25 febbraio 2023
14.19
"Etty Hillesum, elogio dell'Amore" è lo spettacolo teatrale che la Caritas Diocesana, con i giovani del Servizio Civile Universale e dell'Anno di Volontariato Sociale, presenta alle ore 19.30 di martedì 7 marzo ad Andria presso il Salone della Parrocchia S. Andrea Apostolo (ingresso Corso Francia). Lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile d'Abruzzo vede partecipi gli attori Laura Tiberi, Mario Fracassi (anche regista) e Santo Cicco e le musiche originali di Paolo Capodacqua. Ci sono esistenze di uomini e donne che pure in situazioni inumane, ci hanno lasciato e lasciano testimonianze straordinarie per come sono riuscite a salvare "la sorgente buona nell'umano", senza lasciarsi schiacciare totalmente da ciò che la realtà esterna distrugge. È il caso di Etty Hillesum (1914-1943), giovane donna ebrea olandese, che voleva fare la scrittrice, ma che troppo presto ha dovuto condividere la sorte di altri milioni di ebrei: la sua entusiastica vita è stata annientata nel campo di Auschwitz.
Si propone uno spettacolo che non sia solo rievocazione ma che aiuti a capire che cosa può dirci oggi un'esistenza come quella di Etty Hillesum, la sua disarmante presenza agli eventi del proprio tempo, la sua ricerca interiore, il suo desiderio di scrittura, i suoi interrogativi sulla differenza tra donne e uomini. La storia narra che martedì 7 settembre 1943, sul vagone numero 12 Etty parte per Birkenau. Su quel treno ci sono 170 bambini, 602 adulti, 215 anziani. Birkenau è un inferno. Etty morirà 83 giorni dopo il suo arrivo, il 30 novembre 1943. Lo spettacolo aiuta ad entrare in un ipotetico diario di Etty narrato in forma di monologo intimo, con la delicatezza di una confessione in cui agli orrori del quotidiano la protagonista contrappone il suo amore per la vita.
Sul piano formale lo spettacolo ha una scenografia essenziale che vuole evocare l'interno di un lager dove lo spettatore perde la sua identità di fruitore e diventa parte dello spettacolo. Il monologo dell'attrice è rafforzato da suggestioni musicali, visive e sceniche, che arricchiscono lo spettacolo facendo da contrappunto al tessuto narrativo. Lo spettacolo vuole essere un'ode all'altruismo radicale di Etty, alla sua incontenibile ironia, al suo impetuoso spirito.
Lo spettacolo collocato in prossimità della Giornata Internazionale della Donna vuole essere l'occasione per riflettere sul "genio femminile" e di come anche in situazioni limite essa non perda la propria identità e fisionomia. Infine, la triste stagione che stiamo vivendo di guerra e distruzione ci porta a riflettere su come la dignità umana non debba essere annientata e ci invita ad intonare un nuovo canto alla pace.
Per partecipare occorre ritirare il pass di accesso presso la sede della Caritas Diocesana in Via E. De Nicola, n.15, oppure presso la Bottega del Mondo Filomondo in Via Bologna 115 o presso la parrocchia di S. Andrea Apostolo. È richiesto un contributo di solidarietà per i progetti Caritas.
Si propone uno spettacolo che non sia solo rievocazione ma che aiuti a capire che cosa può dirci oggi un'esistenza come quella di Etty Hillesum, la sua disarmante presenza agli eventi del proprio tempo, la sua ricerca interiore, il suo desiderio di scrittura, i suoi interrogativi sulla differenza tra donne e uomini. La storia narra che martedì 7 settembre 1943, sul vagone numero 12 Etty parte per Birkenau. Su quel treno ci sono 170 bambini, 602 adulti, 215 anziani. Birkenau è un inferno. Etty morirà 83 giorni dopo il suo arrivo, il 30 novembre 1943. Lo spettacolo aiuta ad entrare in un ipotetico diario di Etty narrato in forma di monologo intimo, con la delicatezza di una confessione in cui agli orrori del quotidiano la protagonista contrappone il suo amore per la vita.
Sul piano formale lo spettacolo ha una scenografia essenziale che vuole evocare l'interno di un lager dove lo spettatore perde la sua identità di fruitore e diventa parte dello spettacolo. Il monologo dell'attrice è rafforzato da suggestioni musicali, visive e sceniche, che arricchiscono lo spettacolo facendo da contrappunto al tessuto narrativo. Lo spettacolo vuole essere un'ode all'altruismo radicale di Etty, alla sua incontenibile ironia, al suo impetuoso spirito.
Lo spettacolo collocato in prossimità della Giornata Internazionale della Donna vuole essere l'occasione per riflettere sul "genio femminile" e di come anche in situazioni limite essa non perda la propria identità e fisionomia. Infine, la triste stagione che stiamo vivendo di guerra e distruzione ci porta a riflettere su come la dignità umana non debba essere annientata e ci invita ad intonare un nuovo canto alla pace.
Per partecipare occorre ritirare il pass di accesso presso la sede della Caritas Diocesana in Via E. De Nicola, n.15, oppure presso la Bottega del Mondo Filomondo in Via Bologna 115 o presso la parrocchia di S. Andrea Apostolo. È richiesto un contributo di solidarietà per i progetti Caritas.