Laurea on line per Vincenzo Imbrici
Nella tesi focus sulle “Tecnologie di vinificazione del Nero di Troia”
martedì 28 aprile 2020
16.25
Si parla di Canosa di Puglia, delle peculiarità del suo agro e di un' eccellenza del territorio nel comparto vitivinicolo nella tesi di laurea discussa da Vincenzo Imbrici (26 anni) con il metodo a distanza, a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19. Lo studente canosino ha ultimato il corso di studi in Scienze e Tecnologie Alimentari presso l'Università degli Studi "Aldo Moro" di Bari- Dipartimento di Scienza del Suolo, della Pianta e degli Alimenti. In tarda mattinata, a Canosa di Puglia, dalla postazione di casa ha conseguito la laurea discutendo la tesi dal titolo "Tecnologie di vinificazione del Nero di Troia da uve in stato di surmaturazione" con il relatore, professor Giuseppe Gambacorta e il tutor aziendale, dottor Luca Pugliese.
"L'obiettivo è stato apprendere la tecnica di appassimento artificiale delle uve di Nero di Troia, la tecnologia di vinificazione e seguire le analisi chimico-fisiche, sensoriali del vino passito." – Esordisce così Vincenzo Imbrici , già studente dell'IISS "L. Einaudi" Indirizzo "Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera" di Canosa, nella breve esposizione della tesi: "L'uva, a maturazione completa, viene raccolta e trasferita subito in cantina per eseguire i normali processi di vinificazione dei vini. Se l'uva non viene raccolta, inizia la fase di surmaturazione che può avvenire direttamente sulla pianta o in maniera artificiale. Questa fase causa una graduale perdita di acqua da parte del frutto per evaporazione, una maggiore concentrazione dei suoi componenti, un'ulteriore riduzione dell'acido malico e l'evoluzione delle sostanze aromatiche e polifenoliche. "
Poi, spiega alcuni dettagli di quanto avvenuto nella Cantina Diomede di Canosa di Puglia dove "è stata eseguita principalmente la surmaturazione artificiale su uve di Nero di Troia. Esso è un vitigno mediamente produttivo, ben adattato al clima caldo-arido e a lunghi periodi di siccità, coltivato principalmente nella zona di Castel del Monte, provincia Barletta Andria Trani, Bari e Foggia. Il Nero di Troia è una varietà tardiva in tutte le fasi vegetative e nella maturazione. Questa cultivar presenta grappoli compatti, con acini a buccia spessa di colore blu-violaceo, ricca di polifenoli e antociani .Il vino passito Nero di Troia ottenuto attraverso questo processo – conclude il neo laureato Vincenzo Imbrici - è completamente differente in termini di gradazione alcolica, contenuto zuccherino, acidità e caratteristiche organolettiche dai vini Nero di Troia ottenuti con la vinificazione in rosso tradizionale."
Tra i prossimi impegni, un master e colloqui di lavoro presso aziende nell'ambito della sicurezza alimentare ha riferito il dottor Vincenzo Imbrici che commosso ha dedicato il titolo alla memoria della mamma Annamaria recentemente scomparsa, a margine della consegna della corona d'alloro da parte del padre Damiano. Mentre, le congratulazioni via skype dalla sorella Vanessa attualmente a Londra, il fratello Sabino a Milano, la sorella Mara a Canosa, le amiche di comitiva Genny Tomaselli, Laura Carbone e Giulia Coppola hanno allietato la cerimonia di proclamazione on line ai tempi del coronavirus.
Congratulazioni da tutta la Redazione di Canosaweb per la meta raggiunta.Ad majora!
"L'obiettivo è stato apprendere la tecnica di appassimento artificiale delle uve di Nero di Troia, la tecnologia di vinificazione e seguire le analisi chimico-fisiche, sensoriali del vino passito." – Esordisce così Vincenzo Imbrici , già studente dell'IISS "L. Einaudi" Indirizzo "Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera" di Canosa, nella breve esposizione della tesi: "L'uva, a maturazione completa, viene raccolta e trasferita subito in cantina per eseguire i normali processi di vinificazione dei vini. Se l'uva non viene raccolta, inizia la fase di surmaturazione che può avvenire direttamente sulla pianta o in maniera artificiale. Questa fase causa una graduale perdita di acqua da parte del frutto per evaporazione, una maggiore concentrazione dei suoi componenti, un'ulteriore riduzione dell'acido malico e l'evoluzione delle sostanze aromatiche e polifenoliche. "
Poi, spiega alcuni dettagli di quanto avvenuto nella Cantina Diomede di Canosa di Puglia dove "è stata eseguita principalmente la surmaturazione artificiale su uve di Nero di Troia. Esso è un vitigno mediamente produttivo, ben adattato al clima caldo-arido e a lunghi periodi di siccità, coltivato principalmente nella zona di Castel del Monte, provincia Barletta Andria Trani, Bari e Foggia. Il Nero di Troia è una varietà tardiva in tutte le fasi vegetative e nella maturazione. Questa cultivar presenta grappoli compatti, con acini a buccia spessa di colore blu-violaceo, ricca di polifenoli e antociani .Il vino passito Nero di Troia ottenuto attraverso questo processo – conclude il neo laureato Vincenzo Imbrici - è completamente differente in termini di gradazione alcolica, contenuto zuccherino, acidità e caratteristiche organolettiche dai vini Nero di Troia ottenuti con la vinificazione in rosso tradizionale."
Tra i prossimi impegni, un master e colloqui di lavoro presso aziende nell'ambito della sicurezza alimentare ha riferito il dottor Vincenzo Imbrici che commosso ha dedicato il titolo alla memoria della mamma Annamaria recentemente scomparsa, a margine della consegna della corona d'alloro da parte del padre Damiano. Mentre, le congratulazioni via skype dalla sorella Vanessa attualmente a Londra, il fratello Sabino a Milano, la sorella Mara a Canosa, le amiche di comitiva Genny Tomaselli, Laura Carbone e Giulia Coppola hanno allietato la cerimonia di proclamazione on line ai tempi del coronavirus.
Congratulazioni da tutta la Redazione di Canosaweb per la meta raggiunta.Ad majora!