Le bellezze archeologiche di Canosa in mostra a Roma
A Castel Sant’Angelo, inaugurata la mostra "Forme e Colori dall'Italia Preromana. Canosa di Puglia"
lunedì 18 novembre 2024
21.57
Già annunciata dal Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel tardo pomeriggio odierno, a Roma è stata inaugurata la mostra "Forme e Colori dall'Italia Preromana. Canosa di Puglia" curata da Massimo Osanna, Direttore generale Musei, e da Luca Mercuri. L'esposizione che è stata già ospitata negli Istituti Italiani di Cultura di Santiago del Cile, Buenos Aires, San Paolo del Brasile e Città del Messico, rientra nell'ambito del programma di mostre e iniziative, frutto di un accordo di cooperazione tra la Direzione generale Musei del Ministero della Cultura e la Direzione generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Esteri, per la valorizzazione e la promozione all'estero del patrimonio culturale italiano, conservato nei depositi dei musei e dei parchi archeologici statali. Alla cerimonia sono intervenuti: il Presidente della VII Commissione (Cultura, Scienze e Istruzione) alla Camera dei Deputati, onorevole Federico Mollicone, il Direttore Generale Musei MiC e curatore della mostra, professor Massimo Osanna; il Vice Direttore Generale per la diplomazia pubblica e culturale MAECI e Direttore centrale per la promozione della lingua e della cultura italiana all'estero, dottor Filippo La Rosa; il Direttore delegato di Castel Sant'Angelo e curatore della mostra, dottor Luca Mercuri; la Direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, dottoressa Stella Falzone e il sindaco di Canosa di Puglia, Vito Malcangio. Hanno inoltre partecipato l'architetto Francesco Longobardi, Direttore delegato del Castello Svevo di Bari – Direzione regionale Musei nazionali Puglia; l'architetto Anita Guarnieri Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Foggia e Barletta-Andria-Trani; la dottoressa Francesca Romana Paolillo, Soprintendente nazionale per il Patrimonio Subacqueo; Sergio Fontana, Presidente della Fondazione Archeologica Canosina e l'europarlamentare Francesco Ventola.
Dal 19 novembre, a Castel Sant'Angelo il pubblico potrà ammirare: artefatti originali appartenenti alla cultura Dauna (IV e II secolo a.C.), tra cui armature, ceramiche, gioielli, ornamenti e altri importanti manufatti provenienti dalle colonie greche fondate in Puglia prima della dominazione romana, oltre a materiale proveniente dagli ipogei (gallerie sotterranee destinate ai riti funerari), conservati nei depositi dei musei di Puglia o recuperati dal traffico illegale. La mostra illustra i tratti peculiari della cultura dei Dauni, attraverso materiali archeologici provenienti da uno dei principali centri della regione, l'area di quella che oggi è Canosa di Puglia. Qui, tra il IV e il II secolo a.C., i cosiddetti principi, personalità ai vertici delle elite locali, venivano sepolti in tombe di famiglia, scavate nel tufo locale, gli ipogei, con ricchi corredi funerari che ostentavano, davanti alla comunità, il loro status economico e culturale.
«Vedere Canosa e le sue ricchezze protagoniste nella Capitale ci inorgoglisce, - ha tra l'altro dichiarato il sindaco Vito Malcangio con le autorità intervenute alla cerimonia di inaugurazione - consapevoli che le strada intrapresa per far conoscere le nostre ricchezze storico-culturali sia quella giusta. Lo dobbiamo a noi stessi, ma soprattutto a chi ci succederà, alle future generazioni, nella consapevolezza - conclude il primo cittadino - di lasciare ciò che si sta gestendo nelle migliori condizioni possibili. Sono sicuro che questo sia solo l'inizio». Mentre, l'europarlamentare Francesco Ventola ha anticipato che la mostra "Forme e Colori dall'Italia Preromana. Canosa di Puglia" farà «tappa nel 2025 nella mia amata Canosa. La valorizzazione della nostra storia come volano di conoscenza, sviluppo e lavoro!». La mostra è visitabile fino al 2 febbraio 2025 all'interno del Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo che per le sue peculiarità può essere considerato anche monumento e area archeologica. La prenotazione del biglietto è raccomandata nei giorni festivi e nel fine settimana (il sabato e la domenica).
Riproduzione@riservata
Dal 19 novembre, a Castel Sant'Angelo il pubblico potrà ammirare: artefatti originali appartenenti alla cultura Dauna (IV e II secolo a.C.), tra cui armature, ceramiche, gioielli, ornamenti e altri importanti manufatti provenienti dalle colonie greche fondate in Puglia prima della dominazione romana, oltre a materiale proveniente dagli ipogei (gallerie sotterranee destinate ai riti funerari), conservati nei depositi dei musei di Puglia o recuperati dal traffico illegale. La mostra illustra i tratti peculiari della cultura dei Dauni, attraverso materiali archeologici provenienti da uno dei principali centri della regione, l'area di quella che oggi è Canosa di Puglia. Qui, tra il IV e il II secolo a.C., i cosiddetti principi, personalità ai vertici delle elite locali, venivano sepolti in tombe di famiglia, scavate nel tufo locale, gli ipogei, con ricchi corredi funerari che ostentavano, davanti alla comunità, il loro status economico e culturale.
«Vedere Canosa e le sue ricchezze protagoniste nella Capitale ci inorgoglisce, - ha tra l'altro dichiarato il sindaco Vito Malcangio con le autorità intervenute alla cerimonia di inaugurazione - consapevoli che le strada intrapresa per far conoscere le nostre ricchezze storico-culturali sia quella giusta. Lo dobbiamo a noi stessi, ma soprattutto a chi ci succederà, alle future generazioni, nella consapevolezza - conclude il primo cittadino - di lasciare ciò che si sta gestendo nelle migliori condizioni possibili. Sono sicuro che questo sia solo l'inizio». Mentre, l'europarlamentare Francesco Ventola ha anticipato che la mostra "Forme e Colori dall'Italia Preromana. Canosa di Puglia" farà «tappa nel 2025 nella mia amata Canosa. La valorizzazione della nostra storia come volano di conoscenza, sviluppo e lavoro!». La mostra è visitabile fino al 2 febbraio 2025 all'interno del Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo che per le sue peculiarità può essere considerato anche monumento e area archeologica. La prenotazione del biglietto è raccomandata nei giorni festivi e nel fine settimana (il sabato e la domenica).
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