Le campagne divenute discariche a cielo aperto
La denuncia di Coldiretti Foggia
sabato 10 novembre 2018
15.57
Allarme rifiuti abbandonati nelle campagne della provincia di Foggia, denuncia Coldiretti, una emergenza ambientale dalle dimensione sempre più preoccupanti. "E' inaccettabile che le aree rurali vengano utilizzate come discariche a cielo aperto, depauperando un territorio curato e produttivo, inquinando la terra e il sottosuolo, arrecando un danno ingente all'imprenditore agricolo che spesso è chiamato a rimuovere i rifiuti sversati da altri, se non riesce a dimostrare di non averli prodotti. Si tratta di un fenomeno grave ed in escalation, dove a sversare rifiuti di ogni genere non sono più soltanto i gruppi criminali, ma anche residenti che scaricano nelle aree rurali ogni genere di rifiuto, oltre a materiale edilizio abbandonato dalle ditte, senza il minimo rispetto della proprietà privata degli agricoltori e arrecando un danno ambientale e di immagine incalcolabile", è la denuncia del Presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo.
Lo smaltimento illegale dei rifiuti è diventata una delle principali attività delle agromafie che nel 2017 ha sviluppato un business criminale di 21,8 miliardi e Foggia – segnala Coldiretti – si posiziona al secondo posto delle province pugliesi per numero di infrazioni accertate. "Secondo una sentenza del Tar Puglia, in ogni caso, il proprietario del fondo agricolo non può essere chiamato a rispondere della fattispecie di abbandono o deposito incontrollato di rifiuti sulla propria area – aggiunge il Direttore di Coldiretti Foggia, Marino Pilati - se non viene individuato, a suo carico, l'elemento soggettivo del dolo o della colpa. Ciò, però non può garantire tranquillità agli agricoltori, perché l'accertamento della responsabilità presenta a volte linee di demarcazione e di valutazione molto poco nitide". Di fronte alle emergenze che si rincorrono – continua la Coldiretti - occorre adottare tutti gli accorgimenti a tutela della sicurezza e della salute, accertare le responsabilità e avviare le necessarie azioni di risarcimento danni diretti ed indiretti a favore delle comunità e delle imprese colpite. Sul piano strutturale – conclude la Coldiretti - occorre salvaguardare le aree a vocazione agricola, evitando l'autorizzazione di insediamenti potenzialmente a rischio e proteggendole con i controlli da quelli abusivi..