Le imprese della Bat ancora in forte indebitamento
Due su cinque non hanno pagato l’Inps 2014
sabato 24 maggio 2014
8.22
E' stato lanciato da Unimpresa BAT l'allarme per il rischio dell'aumento del ricorso ai prestiti da usura da parte dei commercianti della provincia. Cresce infatti il clima di tensione negli ambienti imprenditoriali, con dati preoccupanti che segnalano l'inadempimento della prima rata (scaduta lo scorso 16 maggio) dei contributi Inps per l'anno 2014 da parte di circa 2 imprenditori su 5. Numerosi coloro che l'hanno rinviata ad altra data e forse molti saranno sottoposti alla riscossione coatta della stessa rata da parte di Equitalia. A questa mancato pagamento vanno aggiunti le altre numerose scadenze fiscali che molti, a detta di Unimpresa, ritengono di non poter pagare, data la coincidenza nei prossimi due mesi di altre scadenze tributarie che subiranno anche aumenti in termini di entità stessa.
Ancora peggiore la situazione per la classe degli artigiani e dei servizi che, sempre stando al resoconto di Unimpresa BAT, vivono difficoltà ancora maggiori, dovendo necessariamente far ricorso ad espedienti come chiudere le attività in regolarità per continuare invece ad esercitare in condizioni di precarietà, producendo quindi anche una grande concorrenza sleale nei confronti degli altri commercianti della stessa categoria.
Unimpresa ha concluso il suo rapporto richiamando l'importanza di contrastare fenomeni del genere partendo dalla risoluzione della grave carenza di riserve monetarie, l'associazione provinciale ha infine sostenuto "A tutto ciò si aggiunga il clima di assoluta incertezza alimentato da inefficienze e ritardi politici e amministrativi, al punto che alcune forme di tassazione locale non sono ancora state chiaramente determinate con il rischio di trovarsi a pagare anticipazioni basate su calcoli improbabili e forse anche inattendibili e rivedersi conguagliare importi del tutto fuori portata e inaccettabili".
Ancora peggiore la situazione per la classe degli artigiani e dei servizi che, sempre stando al resoconto di Unimpresa BAT, vivono difficoltà ancora maggiori, dovendo necessariamente far ricorso ad espedienti come chiudere le attività in regolarità per continuare invece ad esercitare in condizioni di precarietà, producendo quindi anche una grande concorrenza sleale nei confronti degli altri commercianti della stessa categoria.
Unimpresa ha concluso il suo rapporto richiamando l'importanza di contrastare fenomeni del genere partendo dalla risoluzione della grave carenza di riserve monetarie, l'associazione provinciale ha infine sostenuto "A tutto ciò si aggiunga il clima di assoluta incertezza alimentato da inefficienze e ritardi politici e amministrativi, al punto che alcune forme di tassazione locale non sono ancora state chiaramente determinate con il rischio di trovarsi a pagare anticipazioni basate su calcoli improbabili e forse anche inattendibili e rivedersi conguagliare importi del tutto fuori portata e inaccettabili".