Le ragioni delle dimissioni dell'Avv. Patruno da Vicesindaco!

La politica seria e concreta, deve fare un passo indietro rispetto ai tecnici di area. Ma oggi dimettendomi sono conscio di non mettere in pericolo l'amministrazione

martedì 27 marzo 2007 11.36

ECCO IL TESTO ORIGINALE DELLA LETTERA DI DIMISSIONI DA VICESINDACO DELL'AVV. GIOVANNI PATRUNO INVIATA IL 29 GENNAIO 2007.


Caro Sindaco,
gli avvenimenti amministrativi degli ultimi giorni hanno scosso in me un sentimento che da troppo tempo avevo volontariamente ignorato. Il disagio è nato dalla consapevolezza che I 'interesse dei cittadini venisse prima di ogni isterismo partitico, le cui basi di ragionamento spesso sono fondate senza le opportune qualità tecniche ed amministrative, e queste mancanze quasi sempre vanno a scapito dei cittadini. In questi 5 anni di amministrazione ho messo sempre in secondo piano le lotte di partito, le chiacchiere davanti ai marciapiedi dei bar, le voci di corridoio per dare esclusivamente conto ai problemi quotidiani dei canosini e ai grandi progetti di ril?oluzione. Ma non è stato facile e sono stato spesso lasciato solo da lei e dal mio partito. L 'editoriale di domenica del Direttore della Gazzetta, doti Lino Patruno il cui titolo è "Litigare è la parola d'ordine ", da me totalmente condiviso, vedasi ad esempio il richiamo della/rase dell'ex ministro Formica "La politica è sangue e merda ", non ha di certo agevolato la mia decisione ed il mio stato d' animo.

Ma oggi dimettendomi sono conscio di non mettere in pericolo l'amministrazione e quindi di non aumentare i problemi ai miei concittadini che non meritano l'onta di un ennesimo Commissario Prefettizio. La politica seria e concreta, deve fare un passo indietro rispetto ai tecnici di area, soprattutto se ha a cuore le sorti di una città che si sta giocando la partita epocale di una modernizzazione, che non può essere attuata da chi fa " solo " partitismo, intervenendo quando gli conviene e tacendo quando non capisce. La linea di confine è stata per me rappresentata dalla competizione regionale del 2005, ed infatti negli ultimi due anni sono stato oggetto di campagne di sospetto tese a delegittimare la mia persona e il mio operato. Mi preme ricordare a tutti che proprio in occasione della predetta competizione elettorale, rifiutai di essere candidato di facciata per Alleanza Nazionale, con il tentativo di essere mandato al "macello " da una parte del Circolo locale, che non voleva che il mio consenso fosse indirizzato verso un candidato si dello stesso nostro partito, ma contrapposto al candidato da quella fazione sostenuto.

Già a quell ' epoca qualcuno tentò la mia revoca come se i governi comunali fossero non il risultato del consenso locale e delle capacità personali ma un avamposto di partito al quale si deve obbedire e basta a prescindere le richieste della città.Da quel momento in poi io, la mia famiglia e le persone a me vicine siamo stati oggetto di attacchi, neanche tanto occulti, non dagli avversari politici, cosa che sarebbe stata assolutamente naturale, ma da una parte dei miei stessi amici di partito e di coalizione, che non hanno perso occasione per insinuare il dubbio sulle mie reali intenzioni e non sulle capacità amministrative di cui non sono ancora in grado di giudicare i risultati per totale digiuno di cultura di governo. In tutta questa vicenda, Sindaco, Lei non solo non ha mai preso una precisa posizione nei miei riguardi, ma ha spesso agevolato chi della cultura del sospetto è il portabandiera e nutre di rabbia un partito (il mio Alleanza Nazionale) che in questo modo non si modernizzerà mai.

Ma comprendo che questa posizione di spaccatura a lei conveniva, e forse conviene. Basti pensare alla questione della commissione speciale "tufarelle ", alla quale sono stato contrario sin dall 'inizio, e che è passata sulla mia testa come sei fossi un fantasma e non il suo vicesindaco,. sia ben inteso che non rinnego nulla di questa amministrazione, di cui approvo tutto anche le decisioni che non ho condiviso, ma ho votato per metodo democratico,. Amministrazione che ha fatto quanto di meglio si potesse fare in questo misero panorama politico locale fatto di personaggi autoritari ma non autorevoli. Gli esempi della cultura del sospetto utilizzata verso il sottoscritto sono numerosi. Si pensi alle mie posizioni contrarie rispetto al piano urbano del traffico, al tentativo di responsabilizzare tutti i colleghi amministratori sulla spesa pubblica, che lascio con i conti assolutamente a posto.

Il richiamo della Corte dei Conti doveroso per una Legge finanziaria impossibile da rispettare, che tra l'altro ha certificato che nei primi 3 anni il comune di Canosa è stato "virtuoso ", è stato inviato ad oltre 200 comuni pugliesi su 248 e non avrà alcuna ricaduta sui conti comunali cui basterà non assumere nuovo personale per il solo anno 2007, per metà occupato dall'ormai iniziata campagna elettorale, per rientrare nei limiti previsti. AI contrario, questa è programmazione, i comuni che hanno spostato i centri di spesa per il 2007 per rientrare fittiziamente nel patto di stabilità saranno in grave difficoltà il prossimo anno 2008,. sul piano politico sono stato anche oggetto di continui sospetti nella campagna elettorale di Barletta e finanche alla elezione del presidente provinciale di Azione Giovani. L 'ultimo anno poi, sul piano personale e politico, è stato un anno pesantissimo, in cui, Sindaco, il suo ruolo è stato "sempre e solo" di sostegno a chi era fautore della sottocultura partitica, rivolgendosi al sottoscritto solo nel momento prettamente amministrativo e di risoluzione dei problemi reali e mai di formazione del convincimento decisionale e di indirizzo programmatico e politico.

Sono stato lasciato solo e posto in condizione di non nuocere ai progetti del mio segretario cittadino unico vero responsabile di questo disfacimento. Politicamente, lei non è stato in grado di dare un ordine nuovo a questa città, ma ha solo "sostituito " quello preesistente con un altro, lasciando poi alla politica il corso di una silente restaurazione di quanto già avvenuto nel passato sotto altre vesti. Spesso le ho detto che si mancava di programmazione per inefficienza dei suoi collaboratori politici ed oggi 10 ribadisco. La fretta spesso contrasta con I 'efficienza ed il risultato non è sempre dei migliori. lo a questa imposizione psicologica non riesco a sottostare e mi opporrò affinchè tutte le mie idee diventino azione, come ho fatto nel 1989 allorche fui eletto Consigliere di Facoltà dell 'Università "G. D 'Annunzio " in aperto contrasto con il professori-baroni, o nel 1992 quando fui fondatore e primo Presidente del Circolo Culturale Giovanile "Vox Populi " che aveva 10 scopo in piena tangentopoli di rinnovare la politica canosina.

Come ha detto l'On.le Rossi prima di lasciare il proprio partito, la politica è convinzione, rischio e responsabilità. La convinzione di appartenere ad una destra democratica e liberale è nelle mie opinioni, è nel mio DNA, il rischio è nelle mie delibere ed in tutta la mia attività amministrativa svolta nell 'interesse esclusivo di Canosa. La responsabilità è in questo ultimo atto di dimissioni di fronte ad un muro che almeno oggi non sono in grado di scavalcare o di abbattere. Il sospetto del tradimento sarà facile da insinuare nei cittadini poco attenti al momento politico e prevarrà sulla ragion d' essere della mia storia, ma da Freud in poi la teoria della psicanalisi ha certifìcato che la capacità critica di un singolo soggetto posto nella massa tende ad avvicinarsi a quello medio inferiore di tutti i soggetti che ne fanno parte rendendolo incapace di analizzare le questioni reali.

Per questo motivo non replicherò a chi non mi conosce affatto, e che al contrario crede di conoscermi profondamente e pensa con assoluta certezza di intuire il mio futuro. Per queste motivazioni, stante la sua totale assenza di qualsivoglia forma di stima politica nei confronti del mio ruolo, a questo punto reciproco, mi pare opportuno non proseguire questo percorso che mi ha visto, mi sia concesso un pizzico di eccessiva autostima, sempre al suo fianco un buon amministratore della nostra Canosa; un chiaro esempio di programmazione nel tempo su tutti, invidia dei comuni limitrofi, la diminuzione del 30% dell'ICI in forza del risparmio effettuato con lo S.W.A.P. (2003) ed i B.O. C. (2004) e conseguentemente rassegno le mie dimissioni dalla carica di vicesindaco e dalle deleghe assessorili conferitomi nel 2002 alle Finanze e Bilancio, Patrimonio Comunale, Tributi, Contenzioso e Personale.

Ringrazio i Dirigenti e personale del nostro ente, specie coloro che mi hanno coadiuvato in questi anni, per il loro spirito di servizio e abnegazione. Ringrazio tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione per il lavoro svolto per la città, anche quelli che non hanno capito nulla del momento storico cittadino e Lei, per avermi dato l'opportunità di servire in prima linea la Nazione per la seconda volta nella storia della mia vita, la prima durante il servizio militare svolto nell'arma dei Carabinieri, di cui mi sento sempre un figlio fortunato.
Viva Canosa
Giovanni Patruno