Lettera a Socrate filosofo
Le riflessioni di Salvatore Sciannamea
sabato 17 febbraio 2018
22.56
Carissimo Socrate, ti scrivo per chiederti un consiglio. In un mondo dove tanti sono abitati da arroganti certezze e tutto va in confusione, servirebbe qualcuno che, come te, aiuti tutti a mettersi in discussione, non dando nulla per scontato, per porsi seriamente alla ricerca della verità. Come ai tuoi tempi , anche oggi ci sono tanti sofisti, incantatori di parole che portano al nulla, aumentando lo scetticismo. Carissimo Socrate, hai insegnato agli uomini a riflettere, non più sui soli fenomeni della natura, ma sul mistero che abita l'uomo. Poiché eri il più grande di tutti, hai compreso che la tua sapienza consisteva nel "sapere di non sapere", per questo potevi aiutare ognuno a partorire la verità, come tua madre ostetrica sapeva fare con le partorienti. Non credi che l'umiltà di essere, come te, coscienti di non sapere, ci aiuti più di tanta falsa conoscenza? Pensi anche tu che, anche oggi, la verità vada partorita dal di dentro, più che essere oggetto di pseudosicurezze di cui farsi paladini? Non credi che anche oggi, più che cercare nell'esterno, bisogna tornare a riflettere sull'uomo e sulle sue relazioni? Scusami per averti disturbato, ma a me sembra che i tuoi insegnamenti, vecchi ormai 2500 anni, siano più moderni di parole sofisticate che nascondono vuoto ed inconsistenza. Siamo noi vecchi o sei stato tu troppo moderno, visto che abbiamo smesso di cercare l'uomo? " Conosci te stesso!" Dunque come recitava la scritta sul tempio di Delfi.
Salvatore Sciannamea
Salvatore Sciannamea