Lettera aperta di tre consiglieri provinciali del PDL !

La situazione - di fatto “certifica” l’idea che non esiste un partito!. Si invitava i consiglieri con … "il bilancio va votato e poi discutiamo"

venerdì 20 luglio 2012 12.18
Con sorpresa leggiamo che il coordinamento provinciale, per la verità sinora assente su tutti i fronti politici ed amministrativi, trovi le energie, di ritorno da Roma e Bruxelles, per "evidenziare la nostra assenza in Consiglio Provinciale su importanti votazioni.
Che il bilancio di Previsione fosse un appuntamento importante questo, se ci è consentito dibattere, probabilmente siamo stati i soli a sollevarlo, visto che la Giunta Provinciale lo ha approvato ben tre volte, senza sentire l'esigenza di riunire preventivamente il gruppo PDL e discuterlo, senza sentire preventivamente il "partito" per discuterlo nel merito (per partito noi intendiamo il coordinamento provinciale e non solo il coordinatore ed il suo vice) e senza riunire preventivamente la maggioranza per discutere (salvo che per maggioranza non si intenda il consesso che si tiene in quel di Bari).

Il tutto è stato ridotto, alla possibile presentazione di emendamenti al bilancio, che di fatto "certifica" l'idea che non esiste un partito. O peggio si invitava i consiglieri con … "il bilancio va votato e poi discutiamo". Insomma la forma mentis ormai dominante nel PDL della Bat, secondo cui anche artatamente si mescola il concetto di maggioranza e minoranza di un consesso (quale? visto che non esiste alcun documento , e non è mai stata convocata alcuna preventiva riunione dei consiglieri PDL, con la indicazione dei temi all'ordine del giorno, prima che le questioni venissero portate in consiglio ) con l'esigenza imposta dal vertice di imporre determinate scelte, per il solo fatto che "il cerchio magico della bat" avrebbe già deciso, è chiaramente inaccettabile e non più sopportabile E ciò non solo perché contrario ai più elementari principi di democrazia , che regna, o dovrebbe regnare, in tutti i partiti, primo fra tutti il nostro, ma anche alla luce degli ultimi risultati elettorali, ed in particolare:il PdL su 10 comuni della BAT, non ha più un Sindaco eletto nelle proprie file ed è perennemente sotto scacco della lista civica Puglia Prima di Tutto. Tanto è vero che prima di discutere del bilancio si è dovuto rassicurarla con l'anticipazione e l'elezione del Presidente del Consiglio Valente, persona rispettabilissima a cui vanno i nostri migliori auguri.

il PdL ha perso 2 comuni su 3 nelle scorse elezioni , comuni appartenenti al centro destra, e ciò è avvenuto a causa della spartizione dei territori da parte del "cerchio magico" (Canosa a Ventola che ha perso, San Ferdinando a Silvestris e Spina che hanno perso, Trani laddove il PDL ha perso le primarie contro la Puglia Prima di Tutto di Riserbato ) e della incapacità a dirimere tutte le situazioni interne.
il gruppo PDL alla Provincia, originariamente di 10 consiglieri, oggi è composto da 8 unità; di questi 4 consiglieri, tra cui gli scriventi, hanno chiesto di azzerare la giunta proprio a causa del predetto "modus procedendi", affatto corretto e democratico, e pur sempre senza rivendicare assolutamente poltrone
Quindi, di quale maggioranza di gruppo parlano i vertici del partito a cui non saremmo stati allineati? Un gruppo che da 10 passa a 4? sicchè viene da chiedersi, di quale maggioranza di gruppo parlano i vertici del partito a cui non saremmo stati allineati? o forse a 5, visto che potrebbe registrarsi l'inversione di marcia da parte di taluno che , dopo aver firmato con noi la richiesta di azzeramento della "Giunta Provinciale", nel frattempo ha cambiato idea all'unico scopo di accettare la carica di assessore, chiaramente promessagli , sia pure per pochi attimi se le province scompariranno? Ci auguriamo che prima di fare eventuali nomine venga convocato il gruppo consiliare e il coordinamento.

I principi ispiratori di metodi e criteri su nomine sono oggettivi o adattabili alle circostanze? Se le cariche di giunta e consiglio provinciale avevano una connotazione territoriale oltre che politica, oggi perché questo principio non viene mantenuto? Evidentemente ha prevalso il concetto "o con me o contro di me", principio caro a filosofie politiche, poco moderate e poco inclini al confronto democratico cui noi invece siamo affezionati. Se vale il principio degli eletti perché permangono assessori PdL non eletti in giunta come Damiani, che , peraltro, relaziona il bilancio in giunta ma non lo vota? E perché alcuni candidati consiglieri non eletti dal popolo sono divenuti "assessori" e chi invece ha vinto conquistando meritatamente il seggio, una tale carica non ha mai avuto? Forse nel PDL della nostra Provincia vige una regola esattamente contraria a quella universalmente applicata , o per quale altra ragione ?
Abbiamo chiesto con forza l'eliminazione di doppi e tripli incarichi non elettivi solo per dare un segnale di moralità ai cittadini in un momento di grave crisi della politica.

In conclusione, il problema di fondo non sono gli incarichi o le poltrone , ma le regole chiare, univoche e persistenti, che devono esserci alla base di ogni confronto o dialogo: diversamente la legge del più forte se oggi può sembrare vincente per qualcuno, in futuro può portare al baratro.
- Sarebbe stato utile dibattere su questioni importanti sul tavolo della programmazione:
- 5 milioni di euro di avanzo di amministrazione, gli assessori hanno fatto il loro dovere amministrativo e cosa farne?
- Come spendere gli oltre 4 milioni di euro di manutenzioni e in quali scuole e strade?
- E' ancora utile avere tre sedi della Provincia piuttosto che l'unica sede persino di proprietà?
- Quali sono le priorità per stabilire nelle opere pubbliche per contrarre i mutui?
- Chi ha deciso l'ulteriore allargamento dell'Andria-Trani, seppur necessario, ma guarda caso entro i limiti che possono consentire l'estensione dell'affidamento alla società aggiudicataria del precedente appalto?
- Cosa facciamo del Centro Ricerche Bonomo?
- Cosa facciamo dell'azienda "Papparicotta"?
- Perché non ridurre il numero degli assessori in questo momento economico grave cogliendo l'occasione della presenza costante del Presidente Ventola che non ha più triplici incarichi?

E' ovvio che se il bilancio è pronto a giugno, pur non comprendendo cosa abbia fatto l'assessore Damiani in questi mesi, i tempi diventano stretti a scapito della discussione. Se i provvedimenti dell'ultim'ora sono ormai una regola, a scapito della discussione e del confronto, noi non siamo d'accordo e sarà pur vero che siamo eletti del PDL, ma il PDL lo hanno votato i cittadini che hanno visto al nostra faccia sui manifesti ed è a noi che vengono a chiedere conto di tutte queste scelte o non scelte.
Su questo siamo disponibili a discutere nelle sedi proprie e proporremo a breve di convocare un'assemblea degli iscritti per parlare di questo ma soprattutto di altro: vedremo chi avrà coraggio di "non convocarla".

Consiglieri Provinciali Pdl BaT
Giuseppe Corrado
Enzo di Pierro

Nicola di Palma