Lettera del presidente Bat sulla scomparsa del campione Mennea
Francesco Ventola:«Era e rimarrà un grandissimo!». «Pietro rimarrà un primo cittadino, e non solo di Barletta»
domenica 24 marzo 2013
9.49
Il presidente della provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, ha diffuso una lettera aperta in seguito alla scomparsa di Pietro Mennea. La pubblichiamo integralmente:
«Sia come atleta che come uomo, Pietro Mennea era e rimarrà un grandissimo! Fa male doverne parlare ed in questi termini, ma è così. Quindi ne dobbiamo parlare, per rendere vivo ed emblematico ciò che già da decenni rappresentava per noi, suoi fieri conterranei. Strappato ai nostri affetti terreni, quelli attraverso i quali esprimiamo l'ammirazione per un personaggio non comune, per una personalità di spicco, Pietro Mennea rimarrà un simbolo per quello che era e per quello che ha fatto. La sua serietà, la sua integrità, la sua tenacia, i suoi risultati, sono qualcosa di indelebile per chiunque, nello sport come nella vita.
Fa ancora impressione pensare ai suoi tempi cronometrici, alla loro longevità, alla resistenza di un record del mondo che ancora oggi rimane tra i record europei della velocità. Ma un risultato sportivo, si potrebbe pensare, non è come un'opera artistica: un quadro rimane, un record sportivo è, invece, destinato ad essere superato nella naturale evoluzione della specie che utilizza sempre di più gli strumenti della ricerca e dell'innovazione. Personalmente credo non sia così. Un'opera artistica è tutto ciò che è in grado di dare emozioni, tutto quello che esprime una capacità. Requisiti, questi, che per le gare di Pietro si percepivano durante il loro svolgimento, dalle sue smorfie, dai suoi sguardi, dal suo modo di affrontare le curve dei 200 m. e di recuperare tagliando per primo il traguardo. Emozioni che si percepiscono ancora oggi vedendo filmati e contestualizzando le sue imprese. Perciò Pietro sarà sempre un grande, un artista, uno capace di emozionare.
Parteggiare per Pietro non era campanilismo. Parteggiare per Pietro era il naturale ed istintivo sentimento per un ragazzo che non riceveva regali, facili conquiste, un giovane nel quale ognuno di noi, conoscendone la storia, si è immedesimato. Tra i suoi tanti traguardi, un rammarico forse avrà potuto rappresentare il mancato ruolo istituzionale di Sindaco della sua Città di Barletta. Avrebbe sicuramente fatto bene, le sue qualità avrebbero garantito. Ma Pietro rimarrà comunque un primo cittadino, e non solo di Barletta e della sua Provincia. Ogni volta che alzeremo il dito al cielo, come a lui piaceva fare, ora sarà anche una buona occasione per ricordare con orgoglio un esempio di vita e di sport».
«Sia come atleta che come uomo, Pietro Mennea era e rimarrà un grandissimo! Fa male doverne parlare ed in questi termini, ma è così. Quindi ne dobbiamo parlare, per rendere vivo ed emblematico ciò che già da decenni rappresentava per noi, suoi fieri conterranei. Strappato ai nostri affetti terreni, quelli attraverso i quali esprimiamo l'ammirazione per un personaggio non comune, per una personalità di spicco, Pietro Mennea rimarrà un simbolo per quello che era e per quello che ha fatto. La sua serietà, la sua integrità, la sua tenacia, i suoi risultati, sono qualcosa di indelebile per chiunque, nello sport come nella vita.
Fa ancora impressione pensare ai suoi tempi cronometrici, alla loro longevità, alla resistenza di un record del mondo che ancora oggi rimane tra i record europei della velocità. Ma un risultato sportivo, si potrebbe pensare, non è come un'opera artistica: un quadro rimane, un record sportivo è, invece, destinato ad essere superato nella naturale evoluzione della specie che utilizza sempre di più gli strumenti della ricerca e dell'innovazione. Personalmente credo non sia così. Un'opera artistica è tutto ciò che è in grado di dare emozioni, tutto quello che esprime una capacità. Requisiti, questi, che per le gare di Pietro si percepivano durante il loro svolgimento, dalle sue smorfie, dai suoi sguardi, dal suo modo di affrontare le curve dei 200 m. e di recuperare tagliando per primo il traguardo. Emozioni che si percepiscono ancora oggi vedendo filmati e contestualizzando le sue imprese. Perciò Pietro sarà sempre un grande, un artista, uno capace di emozionare.
Parteggiare per Pietro non era campanilismo. Parteggiare per Pietro era il naturale ed istintivo sentimento per un ragazzo che non riceveva regali, facili conquiste, un giovane nel quale ognuno di noi, conoscendone la storia, si è immedesimato. Tra i suoi tanti traguardi, un rammarico forse avrà potuto rappresentare il mancato ruolo istituzionale di Sindaco della sua Città di Barletta. Avrebbe sicuramente fatto bene, le sue qualità avrebbero garantito. Ma Pietro rimarrà comunque un primo cittadino, e non solo di Barletta e della sua Provincia. Ogni volta che alzeremo il dito al cielo, come a lui piaceva fare, ora sarà anche una buona occasione per ricordare con orgoglio un esempio di vita e di sport».