Lo stato di salute della biodiversità
Presentati i risultati di Life ESC 360, il progetto coordinato dai Carabinieri Biodiversità con il CREA
giovedì 23 giugno 2022
22.12
Proteggere la natura, supportando la ricerca: questo hanno fatto gli oltre 340 volontari, di età compresa fra i 18 e i 30 anni, che, articolati in 8 differenti turni nel corso di 3 anni (2/2019, 2/2020, 4/2021), hanno partecipato a LIFE ESC360, il progetto ormai concluso, coordinato dai Carabinieri del Raggruppamento Biodiversità, con il supporto tecnico-scientifico del CREA (nello specifico del Centro Difesa e Certificazione) e di D.R.E.Am. Italia. Oggi a Martina Franca, presso il Centro di selezione Equestre Galeone dei Carabinieri Biodiversità di Martina Franca, sono stati presentati i risultati nel convegno "Il volontariato per la conservazione di specie e habitat protetti", alla fine di un'intensa tre giorni, dedicata a workshop e condivisione delle esperienze, che ha visto protagonisti, ancora una volta, i ragazzi, pronti a mettere in pratica quanto appreso. Si è trattata, infatti, di un'esperienza di volontariato ambientale e scientifico, in cui i ragazzi hanno effettuato il monitoraggio di specie e habitat protetti nelle Riserve Statali gestite dai Carabinieri Biodiversità, dislocate in 6 macro-aree di studio (Lombardia, Toscana, Emilia Romagna,, Abruzzo, Molise, Lazio e Puglia), inserite nella Rete Natura 2000.
In oltre 350 giornate di lavoro sono state realizzate 1.800 schede tematiche, su 50 target (fra cui 25 specie e 8 habitat in Direttiva anche prioritari). Un'iniziativa questa, in linea con la citizen science, la scienza partecipata che coinvolge i cittadini anche sul piano umano e sociale, generando una diversa consapevolezza e modificando comportamenti e scelte di vita. I volontari, infatti, non solo hanno acquisito competenze scientifiche e abilità tecniche, ma hanno anche stabilito un legame con il territorio e la sua biodiversità, oltre a fornire un concreto supporto alla ricerca scientifica. I risultati ottenuti documentano lo stato di salute della biodiversità nei siti studiati, fornendo indicazioni preziose sulle politiche di conservazione da attuare e hanno portato ad eclatanti ritrovamenti, come ad esempio : il primo ritrovamento di due esemplari di Osmoderma eremita nella Foresta Demaniale del Circeo, uno scarabeo che predilige alberi antichi, elencato nella Lista Rossa degli insetti minacciati della IUCN e nella Direttiva 92/43/CEE "Habitat" dell'UE come specie prioritaria; l'avvistamento del gatto selvatico nella Riserva Naturale Statale del Belagaio; la riproduzione di lupo all'interno delle Riserve Naturali del Circeo.
In oltre 350 giornate di lavoro sono state realizzate 1.800 schede tematiche, su 50 target (fra cui 25 specie e 8 habitat in Direttiva anche prioritari). Un'iniziativa questa, in linea con la citizen science, la scienza partecipata che coinvolge i cittadini anche sul piano umano e sociale, generando una diversa consapevolezza e modificando comportamenti e scelte di vita. I volontari, infatti, non solo hanno acquisito competenze scientifiche e abilità tecniche, ma hanno anche stabilito un legame con il territorio e la sua biodiversità, oltre a fornire un concreto supporto alla ricerca scientifica. I risultati ottenuti documentano lo stato di salute della biodiversità nei siti studiati, fornendo indicazioni preziose sulle politiche di conservazione da attuare e hanno portato ad eclatanti ritrovamenti, come ad esempio : il primo ritrovamento di due esemplari di Osmoderma eremita nella Foresta Demaniale del Circeo, uno scarabeo che predilige alberi antichi, elencato nella Lista Rossa degli insetti minacciati della IUCN e nella Direttiva 92/43/CEE "Habitat" dell'UE come specie prioritaria; l'avvistamento del gatto selvatico nella Riserva Naturale Statale del Belagaio; la riproduzione di lupo all'interno delle Riserve Naturali del Circeo.