Lo tsunami delle primarie

Pronta replica del sindaco La Salvia

mercoledì 8 febbraio 2017 20.59
Il sindaco di Canosa di Puglia, Ernesto La Salvia, replica all'articolo "Canosa, lo tsunami delle primarie" pubblicato nelle pagine locali del quotidiano "La Gazzetta del Mezzogiorno" quest'oggi . "Apprendiamo dalla stampa – scrive il primo cittadino di Canosa – una lettura quanto meno frettolosa e poco previgente delle votazioni per le primarie del Centrodestra. Primarie che addirittura vengono identificate come uno "tsunami", evento traumatico che sarebbe stato provocato dalla partecipazione alle operazioni di voto dei consiglieri di maggioranza Sabino Sinesi e Luciano Papagna e dell'assessora Maddalena Malcangio; votazione rispetto alla quale il segretario del Pd locale si spingerebbe a chiedere le dimissioni del Sindaco uscente, in quanto mancante di maggioranza politica. Si diceva di una "lettura frettolosa", smentita questa mattina dal consigliere Luciano Papagna che, nella conferenza stampa di questa mattina ha dichiarato la sua fedeltà al sindaco uscente. Se le dichiarazioni effettivamente rese hanno un peso e le ricostruzioni preventive un altro, è evidente che sia la stampa che il segretario del Pd hanno "messo il carro d'avanti ai buoi" dando preventivamente per spacciata l'attuale maggioranza e addirittura affermando una volontà di "tirare a campare" che affatto corrisponde all'azione amministrativa tuttora in corso (ad esempio, domani si firma il disciplinare con la Regione sul commercio; entro il 20/02 p.v. Canosa deve deliberare per il bando del MIBACT che ci ha visto vincitori con altri 12 Comuni.....). Di tutto ciò ovviamente nulla si dice: forse per accentuare l'effetto "tsunami" che, conveniamo, paga in termini giornalistici ma un po' meno in ricostruzione veritiera dei fatti. Abituato come sono a parlare "da medico", che ci siano "maldipancia" è comprensibile ma superficiale è evitare di capire qual è l'agente responsabile. E quindi qual è la cura! L'azione messa in campo dal segretario Nicola D'Ariano ha inteso, da subito e certificandola, di isolare il sindaco in carica (che rifiuta, come da prassi, le primarie) ritenendo il percorso delle primarie "imprescindibile": le 4 sigle dell'iniziale coalizione di una parte del Centrosinistra, al netto della lista civica del Sindaco e del Psi, si è ulteriormente assottigliata a due liste: quella del segretario e quella di "Io Canosa". E la convocazione delle primarie per il giorno 26 febbraio, ad oggi, vede ancora contemporaneamente radicata una maggioranza in consiglio comunale e nessun candidato alla "singolar tenzone". Non una parola, in questi giorni, sulle ragioni che portano a non volere direttamente candidato il sindaco uscente a fronte di un irreprensibile condivisione e, meglio, partecipazione, alla vita amministrativa dei consiglieri eletti nel 2012 nella lista del Partito Democratico; dando per scontato, convinto come sono, che si tratti dello stesso partito. Perché pare che "i partiti restino, possano cambiare i segretari". Non si sente altro, poi, sui telegiornali locali, che inviti ai vertici regionali del maggiore partito della coalizione in Consiglio comunale, ad interessarsi di questa campagna elettorale che al momento fa preoccupare non per le numerose condivisioni ottenute da D'Ariano, ma per la diaspora dei suoi iscritti (anche membri del direttivo e della Segreteria locale hanno votato per le primarie del centro destra!). Se questo è vero: è errato il risultato politico delle primarie del Centrodestra perché inquinato o è errata la valutazione del segretario del circolo canosino del Pd? E la richiesta di dimissioni, a questo punto: un altro errore di valutazione o un pulpito discutibile da cui proviene la predica? Il sindaco ha un mandato elettorale che si fonda sul voto popolare suo e della sua Maggioranza. E se è vero che in Consiglio, a condividere le scelte e ad approvarle ci sono i 7 consiglieri del Pd su 15 di Centrosinistra, e che tutti lo sono "pro tempore" per 5 anni o sino alla sfiducia, è vero anche che ad oggi questa non è arrivata dagli unici legittimati a farlo. Si eviti di regalare giudizi quando si è responsabili di percorsi tortuosi e poco comprensibili; piuttosto si consideri l'ipotesi che quanto fatto in 5 anni sia "tesoretto" per il candidato della coalizione che seguirà quella uscente, con o senza di me al vertice e nell'esclusivo interesse della Città che serviamo e … amiamo anche noi!".
Ufficio Stampa:Francesca Lombardi