Mauro Lagrasta nei nostri cuori, nei nostri pensieri
Le testimonianze per ricordarlo
venerdì 6 dicembre 2013
10.55
E' trascorso un anno dalla prematura scomparsa di Mauro Lagrasta, a soli 48 anni, ma il dolore è ancora vivo, immutato, si piange in silenzio, nell'intimo del cuore e dei propri pensieri. La sua morte improvvisa ha sconvolto, ha segnato quanti hanno avuto modo di conoscerlo, di apprezzarne la sua semplicità e sensibilità, di diventarne amico, di stargli affianco, di crescere insieme, di collaborare, di condividere esperienze di vita, conoscenze professionali, competenze tecniche sportive, tutte molte importanti messe a disposizione e al servizio della collettività, dai più piccoli ai più grandi ne hanno tratto benefici. Mauro Lagrasta una persona gentile e generosa, benvoluta da tutti e rispettosa verso tutti, un figlio, un fratello che tutti vorrebbero avere, un padre premuroso e pieno di attenzioni, un marito affettuoso, un amico affabile, un allenatore di riferimento, aperto alle evoluzioni nello sport e nel calcio in particolare, un ragioniere sopraffino, esempio di dedizione e impegno nell'educazione delle giovani generazioni. In questi mesi non si è mai smesso di ricordarlo, significative le iniziative scolastiche come l'ultima il "Memorial Mauro Lagrasta", organizzato in questa triste ricorrenza. Al primo anniversario della morte sono diverse le persone che hanno voluto rendere testimonianza per onorare la memoria di Mauro Lagrasta, attestazioni di gratitudine, di seguito riportate, scritte dal fratello minore Giuseppe, dagli amici, anche ex-calciatori, dal collega di lavoro, dall'ex allievo ormai adulto per l'allenatore prodigo di insegnamenti alla vita, nel rispetto del prossimo e dell'avversario, attraverso il dialogo, sia nel quotidiano che nello sport. Cardini fondamentali del suo agire, operare e lavorare in modo riservato e corretto, onesto e leale, in piena armonia ai dettami delle regole, dei regolamenti e del fair play.
Le testimonianze:
- Giuseppe Lagrasta(40 anni): """Ad un anno dalla prematura scomparsa del caro Mauro è ancora vivo il suo ricordo e sempre lo sarà. Il ricordo di un "Campione" che pur non avendo calcato i campi della massima serie è stato un esempio, un rigoroso esecutore nell'applicare tutti quei principi che in ogni sport andrebbero sempre osservati e divulgati. Una carriera calcistica onorevole e di tutto riguardo: esordio nel Canosa in serie D, mediano metodista nel primo Foggia di Zeman, trequartista nel Sassuolo di patron Squinzi, mezz'ala nell'Olbia dei record in serie C2, colonna del Celano nel 1989-90, pilastro di quel Lanciano che nei primi anni novanta si affacciava ai campionati professionistici. Tanti i suoi successi da allenatore di squadre giovanili come pure tante le chiamate ad allenare i grandi ma rifiutate. La sua massima aspirazione è sempre stata quella di allenare i ragazzi, nell'arduo e impegnativo compito di educare e formare. "Non tutti diventeranno campioni, ma sicuramente saranno uomini": l'incipit della sua mission condotta con zelo e passione. La sua squadra e creatura è stata quella del Bari Club Canosa portata più volte alle finali provinciali fino a cimentarsi nei campionati regionali contro formazioni più attrezzate e tecnicamente più forti. Questo però sulla carta perché in campo i suoi ragazzi sciorinavano schemi e giocate di alto livello. La domenica mattina il Campo Sportivo "S. Marocchino" si riempiva di osservatori, sportivi e tifosi, manco stesse giocando il Milan di Sacchi. Tantissimi i consensi per le squadre allenate da Mauro e anche se non lo dimostrava, era grande motivo di orgoglio. A Mauro i risultati interessavano relativamente, ciò che gli premeva maggiormente era che i propri calciatori mettessero in pratica i suoi insegnamenti calcistici e non. Questo è stato ribadito anche nell'ultima intervista fatta a Mauro alla guida degli Allievi Nazionali del Barletta Calcio. Preziosi e indispensabili i suoi consigli e suggerimenti che ci ha dato per affrontare la vita quotidiana, l'esempio luminoso che ha onorato tutti noi, la nostra famiglia lasciando traccia nel cuore di tutti. Sempre con garbo e classe in ogni contesto sociale, un leader silenzioso di ogni gruppo che ha fatto parte. Insostituibile il mio caro fratello Mauro!"""
- Giuseppe Lovino (49 anni) :"""Ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere Mauro Lagrasta in prima elementare nel 1970 e sin da subito ho ammirato in lui le sue doti e capacità al di sopra della media. Mauro era il più bravo della classe e lo è stato per tutti e cinque gli anni della scuola elementare. Per le sue abilità innate è stato anche il nostro capoclasse. Mauro era il migliore in tutto ciò che faceva anche nel gioco del calcio si distingueva: era il nostro capitano, il nostro leader della squadra. Col tempo la nostra amicizia si è sempre più consolidata, frequentavo casa sua, spesso per studiare, ma anche per stare insieme, giocare o scambiare le figurine Panini. La Parrocchia di S. Teresa del Bambin Gesù di Canosa è stato l'altro luogo dove abbiamo condiviso amicizie e altri momenti importanti della nostra adolescenza. Un' amicizia, la nostra che è continuata anche dopo la scuola media, quando abbiamo frequentato istituti scolastici diversi, perché si coltivava insieme la passione per il calcio. Fu lui a convincermi a presentarmi ad un provino calcistico per le giovanili della Società Sportiva Canosa con l'allora mister Angelo Casamassima. Mauro per me non era solo un amico, era "il calciatore" modello, un esempio da imitare, il mio "idolo": puntuale agli allenamenti, maniacale nelle rifiniture, elegante nel portamento, perfetto nell'indossare la divisa da calcio e il suo numero 10. Unico in tutto! Con noi compagni di squadra sempre leale, disponibile, mai una parola offensiva. Atteggiamenti e modi di fare non comuni. Poi un giorno quando nessuno poteva immaginarlo ecco arrivare la tragica notizia: Mauro se n'è andato all'improvviso, lasciando un grande vuoto nella famiglia, nella nostra comunità e in quanti l'hanno conosciuto e apprezzato, ed in me che gli ho voluto bene. La fede mi porta a sperare che con la morte le persone che amiamo non ci lasciano ma continuano ad esserci vicino. Se oggi Mauro non è più fisicamente con me e con noi, voglio ricordarlo com'era, sempre affabile e cordiale. """
- Da Sassari Maurizio Sciancalepore (51 anni): """Riguardando le foto con Mauro non faccio altro che pensare di quanto siamo impotenti davanti alla morte. Non posso credere che Mauro non sia più tra noi. Sono ormai trascorsi 29 anni da quando sono andato via dal nostro amato paese, lasciando genitori, parenti ed amici per realizzarmi professionalmente e crescere come persona. Per un po' di tempo ho tagliato i ponti con gli amici, perchè a 20 anni si ha voglia di conoscere altre persone, esplorare nuovi mondi e progettare un futuro occupazionale solido. Dopo la tragica notizia non mi abbandonano i ricordi della nostra adolescenza, di tutti gli amici e soprattutto di Mauro: le passeggiate in villa, le partite di calcio, le partite a carte a casa di uno o dell'altro, le feste in casa intorno alla fine degli anni settanta, i primi innamoramenti conditi dai primi screzi tra amici che, comunque, finivano con il riavvicinarci perchè era vera amicizia. E' bello ricordare tutto questo! Nel 2011 ho rincontrato Mauro e durante una sana e bella chiacchierata abbiamo ricordato quei momenti trascorsi insieme. Mi aveva promesso che sarebbe venuto a trovarmi in Sardegna. La data della sua dipartita è una giornata triste per tutti! Da quell'infausto giorno tra noi c'è un vuoto immenso, incolmabile! Voglio ricordarlo sempre com'era: sorridente e solare. Ho pensato e ripensato se pubblicare questo scritto, queste foto perchè Mauro era molto riservato ma poi riflettendoci bene ne sarebbe stato comunque felice."""
- Michele Forina(53 anni): """L'amicizia con Mauro risale ai primi anni ottanta, ai tempi in cui giocavamo insieme nella S. S. Canosa, momenti bellissimi: dai ritiri ai viaggi, dagli allenamenti alle gare, giornate intense ed indimenticabili. Il ricordo è ancora vivo in me come nella mente di chiunque abbia avuto il piacere di conoscerlo e di apprezzarne le sue doti umane e calcistiche, che in lui trovavano un perfetto connubio. Persona semplice, seria, onesta ed affabile non solo nella quotidianità e nelle amicizie ma anche nelle attività sportive e nel gioco di squadra sui campi di calcio dove lealtà e rispetto sono valori fondamentali che contraddistinguono i suoi interpreti e Mauro ne è stato un grande testimonial."""
- Franco Caputo (43 anni): """Ho avuto l'onore e il privilegio di giocare a fianco di Mauro Lagrasta, un grande uomo prima e calciatore poi. In questa esperienza calcistica maturata nei primi anni novanta ho avuto modo di trarre molti insegnamenti e consigli utili sia sotto il profilo umano che tecnico. Semplicità, umiltà disarmante, totale disponibilità hanno contraddistinto la sua personalità di spessore e rigore morale. Ricordo i suoi sguardi sempre severi ma nello stesso tempo benevoli ed espressivi per consigliarmi a dovere: voleva che le mie potenzialità, secondo lui notevoli, le sfruttassi e le mettessi a disposizione della squadra. Momenti indelebili che conserverò gelosamente nei miei pensieri e nel mio cuore."""
- Giampaolo Matarrese (47 anni): """Ho conosciuto Maurino tanti anni fa quando nei pulcini del Canosa io tiravo i primi calci al pallone e lui già "giocava a Calcio". Poi dal 1979 al 1983 abbiamo frequentato la "Ragioneria" e dopo diversi anni abbiamo svolto insieme il servizio militare, all'addestramento reclute, il C.A.R. di Barletta, lui ovviamente nel gruppo sportivo. Ancora dopo qualche tempo ci siamo ritrovati a lavorare nella Banca Popolare Andriese, 20 anni fa quasi. Insieme abbiamo condiviso i primi passi alla "cassa" per poi seguire percorsi diversi che lo hanno visto entrare nel mondo della consulenza aziendale. Il Credito Emiliano gli propose di fare un'esperienza in un'altra sede, a Taranto. Accettò ben volentieri, perché ciò gli consentiva di potersi confrontare con altra realtà e gli offriva l'opportunità di fare nuove conoscenze personali. Tutto ciò lo ha sempre stimolato molto. E' sempre stato entusiasta dell'esperienza maturata dove ha tra l'altro raggiunto ottimi risultati, che gli sono valsi una meritata promozione al suo rientro a Canosa nel 2003. Qui ha proseguito brillantemente nella gestione delle aziende. Dotato sicuramente di una spiccata intelligenza che amava sempre allenare con le tante letture. Sempre disponibile e proattivo nella risoluzione dei problemi di lavoro e non solo, aperto e pronto a studiare tutte le novità che l'azienda proponeva. Organizzato e preciso. Un sicuro punto di riferimento per i colleghi e per i clienti. Dotato di humor direi all'inglese, rido ancora delle sue battute brevi, intelligenti, abbinate a situazioni contingenti. Illustrava convinto le sue idee, i suoi punti di vista, ma al tempo stesso disponibile alla discussione che spesso aveva un prologo alla sera davanti ad un bicchiere di birra. Mauro continua ad essere qui con noi, con le sue idee, le sue battute e quel bel sorriso con lo sfondo del mare che tanto amava."""
- Felice Iacobone (26 anni):"""Il dramma della morte improvvisa di Mauro Lagrasta ha segnato profondamente la mia vita e di quanti l'hanno conosciuto e stimato. Sono ancora molto triste nel ricordare lo sgomento e il dolore che ho provato di fronte a questa tragica notizia. Ancora oggi non mi sembra possibile che sia successo perché il mister Lagrasta è sempre presente nei miei pensieri e nei miei ricordi di bambino: il Bari Club , il pulmino, le trasferte, le partite, i viaggi a Barcellona, Torino e a Losanna in Svizzera. Verso la fine degli anni novanta, tanti eventi importanti vissuti insieme al mister Lagrasta, perché avevamo una grande passione in comune: il calcio. Da lui ho imparato molto sia come giocatore ma soprattutto come uomo. Non dimenticherò mai la voce nei suoi continui richiami durante le partite e nel corso degli allenamenti, esperienze di vita sportiva indimenticabili. Mi manca e ci manca. Ci mancherà tanto la sua classe, la sua grande esperienza al servizio del calcio, dello sport e della nostra collettività."""
Ai familiari, gli amici e la Redazione di CanosaViva, che hanno preso parte e condiviso questo elaborato, documentato anche da foto, rinnoviamo l'immutato e immenso abbraccio, ripetendo unanimemente di essere onorati di averlo conosciuto e aver vissuto insieme a Mauro momenti intensi e indimenticabili.
Bartolo Carbone
Le testimonianze:
- Giuseppe Lagrasta(40 anni): """Ad un anno dalla prematura scomparsa del caro Mauro è ancora vivo il suo ricordo e sempre lo sarà. Il ricordo di un "Campione" che pur non avendo calcato i campi della massima serie è stato un esempio, un rigoroso esecutore nell'applicare tutti quei principi che in ogni sport andrebbero sempre osservati e divulgati. Una carriera calcistica onorevole e di tutto riguardo: esordio nel Canosa in serie D, mediano metodista nel primo Foggia di Zeman, trequartista nel Sassuolo di patron Squinzi, mezz'ala nell'Olbia dei record in serie C2, colonna del Celano nel 1989-90, pilastro di quel Lanciano che nei primi anni novanta si affacciava ai campionati professionistici. Tanti i suoi successi da allenatore di squadre giovanili come pure tante le chiamate ad allenare i grandi ma rifiutate. La sua massima aspirazione è sempre stata quella di allenare i ragazzi, nell'arduo e impegnativo compito di educare e formare. "Non tutti diventeranno campioni, ma sicuramente saranno uomini": l'incipit della sua mission condotta con zelo e passione. La sua squadra e creatura è stata quella del Bari Club Canosa portata più volte alle finali provinciali fino a cimentarsi nei campionati regionali contro formazioni più attrezzate e tecnicamente più forti. Questo però sulla carta perché in campo i suoi ragazzi sciorinavano schemi e giocate di alto livello. La domenica mattina il Campo Sportivo "S. Marocchino" si riempiva di osservatori, sportivi e tifosi, manco stesse giocando il Milan di Sacchi. Tantissimi i consensi per le squadre allenate da Mauro e anche se non lo dimostrava, era grande motivo di orgoglio. A Mauro i risultati interessavano relativamente, ciò che gli premeva maggiormente era che i propri calciatori mettessero in pratica i suoi insegnamenti calcistici e non. Questo è stato ribadito anche nell'ultima intervista fatta a Mauro alla guida degli Allievi Nazionali del Barletta Calcio. Preziosi e indispensabili i suoi consigli e suggerimenti che ci ha dato per affrontare la vita quotidiana, l'esempio luminoso che ha onorato tutti noi, la nostra famiglia lasciando traccia nel cuore di tutti. Sempre con garbo e classe in ogni contesto sociale, un leader silenzioso di ogni gruppo che ha fatto parte. Insostituibile il mio caro fratello Mauro!"""
- Giuseppe Lovino (49 anni) :"""Ho avuto la fortuna e il piacere di conoscere Mauro Lagrasta in prima elementare nel 1970 e sin da subito ho ammirato in lui le sue doti e capacità al di sopra della media. Mauro era il più bravo della classe e lo è stato per tutti e cinque gli anni della scuola elementare. Per le sue abilità innate è stato anche il nostro capoclasse. Mauro era il migliore in tutto ciò che faceva anche nel gioco del calcio si distingueva: era il nostro capitano, il nostro leader della squadra. Col tempo la nostra amicizia si è sempre più consolidata, frequentavo casa sua, spesso per studiare, ma anche per stare insieme, giocare o scambiare le figurine Panini. La Parrocchia di S. Teresa del Bambin Gesù di Canosa è stato l'altro luogo dove abbiamo condiviso amicizie e altri momenti importanti della nostra adolescenza. Un' amicizia, la nostra che è continuata anche dopo la scuola media, quando abbiamo frequentato istituti scolastici diversi, perché si coltivava insieme la passione per il calcio. Fu lui a convincermi a presentarmi ad un provino calcistico per le giovanili della Società Sportiva Canosa con l'allora mister Angelo Casamassima. Mauro per me non era solo un amico, era "il calciatore" modello, un esempio da imitare, il mio "idolo": puntuale agli allenamenti, maniacale nelle rifiniture, elegante nel portamento, perfetto nell'indossare la divisa da calcio e il suo numero 10. Unico in tutto! Con noi compagni di squadra sempre leale, disponibile, mai una parola offensiva. Atteggiamenti e modi di fare non comuni. Poi un giorno quando nessuno poteva immaginarlo ecco arrivare la tragica notizia: Mauro se n'è andato all'improvviso, lasciando un grande vuoto nella famiglia, nella nostra comunità e in quanti l'hanno conosciuto e apprezzato, ed in me che gli ho voluto bene. La fede mi porta a sperare che con la morte le persone che amiamo non ci lasciano ma continuano ad esserci vicino. Se oggi Mauro non è più fisicamente con me e con noi, voglio ricordarlo com'era, sempre affabile e cordiale. """
- Da Sassari Maurizio Sciancalepore (51 anni): """Riguardando le foto con Mauro non faccio altro che pensare di quanto siamo impotenti davanti alla morte. Non posso credere che Mauro non sia più tra noi. Sono ormai trascorsi 29 anni da quando sono andato via dal nostro amato paese, lasciando genitori, parenti ed amici per realizzarmi professionalmente e crescere come persona. Per un po' di tempo ho tagliato i ponti con gli amici, perchè a 20 anni si ha voglia di conoscere altre persone, esplorare nuovi mondi e progettare un futuro occupazionale solido. Dopo la tragica notizia non mi abbandonano i ricordi della nostra adolescenza, di tutti gli amici e soprattutto di Mauro: le passeggiate in villa, le partite di calcio, le partite a carte a casa di uno o dell'altro, le feste in casa intorno alla fine degli anni settanta, i primi innamoramenti conditi dai primi screzi tra amici che, comunque, finivano con il riavvicinarci perchè era vera amicizia. E' bello ricordare tutto questo! Nel 2011 ho rincontrato Mauro e durante una sana e bella chiacchierata abbiamo ricordato quei momenti trascorsi insieme. Mi aveva promesso che sarebbe venuto a trovarmi in Sardegna. La data della sua dipartita è una giornata triste per tutti! Da quell'infausto giorno tra noi c'è un vuoto immenso, incolmabile! Voglio ricordarlo sempre com'era: sorridente e solare. Ho pensato e ripensato se pubblicare questo scritto, queste foto perchè Mauro era molto riservato ma poi riflettendoci bene ne sarebbe stato comunque felice."""
- Michele Forina(53 anni): """L'amicizia con Mauro risale ai primi anni ottanta, ai tempi in cui giocavamo insieme nella S. S. Canosa, momenti bellissimi: dai ritiri ai viaggi, dagli allenamenti alle gare, giornate intense ed indimenticabili. Il ricordo è ancora vivo in me come nella mente di chiunque abbia avuto il piacere di conoscerlo e di apprezzarne le sue doti umane e calcistiche, che in lui trovavano un perfetto connubio. Persona semplice, seria, onesta ed affabile non solo nella quotidianità e nelle amicizie ma anche nelle attività sportive e nel gioco di squadra sui campi di calcio dove lealtà e rispetto sono valori fondamentali che contraddistinguono i suoi interpreti e Mauro ne è stato un grande testimonial."""
- Franco Caputo (43 anni): """Ho avuto l'onore e il privilegio di giocare a fianco di Mauro Lagrasta, un grande uomo prima e calciatore poi. In questa esperienza calcistica maturata nei primi anni novanta ho avuto modo di trarre molti insegnamenti e consigli utili sia sotto il profilo umano che tecnico. Semplicità, umiltà disarmante, totale disponibilità hanno contraddistinto la sua personalità di spessore e rigore morale. Ricordo i suoi sguardi sempre severi ma nello stesso tempo benevoli ed espressivi per consigliarmi a dovere: voleva che le mie potenzialità, secondo lui notevoli, le sfruttassi e le mettessi a disposizione della squadra. Momenti indelebili che conserverò gelosamente nei miei pensieri e nel mio cuore."""
- Giampaolo Matarrese (47 anni): """Ho conosciuto Maurino tanti anni fa quando nei pulcini del Canosa io tiravo i primi calci al pallone e lui già "giocava a Calcio". Poi dal 1979 al 1983 abbiamo frequentato la "Ragioneria" e dopo diversi anni abbiamo svolto insieme il servizio militare, all'addestramento reclute, il C.A.R. di Barletta, lui ovviamente nel gruppo sportivo. Ancora dopo qualche tempo ci siamo ritrovati a lavorare nella Banca Popolare Andriese, 20 anni fa quasi. Insieme abbiamo condiviso i primi passi alla "cassa" per poi seguire percorsi diversi che lo hanno visto entrare nel mondo della consulenza aziendale. Il Credito Emiliano gli propose di fare un'esperienza in un'altra sede, a Taranto. Accettò ben volentieri, perché ciò gli consentiva di potersi confrontare con altra realtà e gli offriva l'opportunità di fare nuove conoscenze personali. Tutto ciò lo ha sempre stimolato molto. E' sempre stato entusiasta dell'esperienza maturata dove ha tra l'altro raggiunto ottimi risultati, che gli sono valsi una meritata promozione al suo rientro a Canosa nel 2003. Qui ha proseguito brillantemente nella gestione delle aziende. Dotato sicuramente di una spiccata intelligenza che amava sempre allenare con le tante letture. Sempre disponibile e proattivo nella risoluzione dei problemi di lavoro e non solo, aperto e pronto a studiare tutte le novità che l'azienda proponeva. Organizzato e preciso. Un sicuro punto di riferimento per i colleghi e per i clienti. Dotato di humor direi all'inglese, rido ancora delle sue battute brevi, intelligenti, abbinate a situazioni contingenti. Illustrava convinto le sue idee, i suoi punti di vista, ma al tempo stesso disponibile alla discussione che spesso aveva un prologo alla sera davanti ad un bicchiere di birra. Mauro continua ad essere qui con noi, con le sue idee, le sue battute e quel bel sorriso con lo sfondo del mare che tanto amava."""
- Felice Iacobone (26 anni):"""Il dramma della morte improvvisa di Mauro Lagrasta ha segnato profondamente la mia vita e di quanti l'hanno conosciuto e stimato. Sono ancora molto triste nel ricordare lo sgomento e il dolore che ho provato di fronte a questa tragica notizia. Ancora oggi non mi sembra possibile che sia successo perché il mister Lagrasta è sempre presente nei miei pensieri e nei miei ricordi di bambino: il Bari Club , il pulmino, le trasferte, le partite, i viaggi a Barcellona, Torino e a Losanna in Svizzera. Verso la fine degli anni novanta, tanti eventi importanti vissuti insieme al mister Lagrasta, perché avevamo una grande passione in comune: il calcio. Da lui ho imparato molto sia come giocatore ma soprattutto come uomo. Non dimenticherò mai la voce nei suoi continui richiami durante le partite e nel corso degli allenamenti, esperienze di vita sportiva indimenticabili. Mi manca e ci manca. Ci mancherà tanto la sua classe, la sua grande esperienza al servizio del calcio, dello sport e della nostra collettività."""
Ai familiari, gli amici e la Redazione di CanosaViva, che hanno preso parte e condiviso questo elaborato, documentato anche da foto, rinnoviamo l'immutato e immenso abbraccio, ripetendo unanimemente di essere onorati di averlo conosciuto e aver vissuto insieme a Mauro momenti intensi e indimenticabili.
Bartolo Carbone