Maxi sequestro di reperti storici e archeologici
L'operazione dei Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale
sabato 4 gennaio 2020
14.30
Nell'ambito di una vasta ed articolata campagna di controllo delle vendite on-line di reperti archeologici e di beni di antiquariato, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari hanno deferito 27 persone per reati quali ricettazione, impossessamento illecito di beni culturali, alienazione illecita di beni culturali e detenzione abusiva di armi antiche. dettagli dell'operazione sono stati illustrati questa mattina dal maggiore Giovanni Di Bella nella sala conferenze del Castello Svevo di Bari. I deferiti, perlopiù professionisti (medici, avvocati, imprenditori e antiquari) utilizzavano le piattaforme di "e-commerce" per commercializzare pregiati pezzi di antiquariato, importanti reperti o frammenti archeologici, che spesso erano custoditi in lussuosi appartamenti messi in vendita attraverso agenzie immobiliari. L'attività dei militari del Comando Tutela Patrimonio Culturale, avviata negli ultimi sei mesi del 2019, si è sviluppata attraverso l'attento monitoraggio web dei siti dedicati alle compravendite di oggetti d'arte e di quelli relativi alle compravendite di immobili..La maggior parte dei reperti è stata sequestrata a Bari; un gran numero dei pezzi oggetto dell'operazione proveniva da scavi clandestini e dall'attività illecita dei cosiddetti "tombaroli". Il lavoro dei militari dell'Arma ha consentito il recupero di 140 reperti archeologici databili tra il III ed il IV sec. a.C., circa 200 frammenti (prevalentemente parti di corredi funerari provento di scavi clandestini) e 30 armi antiche, tra cui spicca un cannone del XVI sec. I preziosi oggetti rinvenuti, dopo le attività tecniche che ne hanno stabilito l'autenticità, sono in attesa del provvedimento di confisca che li farà entrare nel Patrimonio Culturale dello Stato.