Mercato falsato da prezzi troppo bassi in campagna
Favorito anche da pratiche commerciali sleali
lunedì 18 febbraio 2019
22.31
"Se nei passaggi della filiera venissero riconosciuti prezzi adeguati ai prodotti agricoli in campagna, le imprese agricole sarebbero disposte a pagare gli operai anche oltre quanto definito dal contratto provinciale del lavoro, perché c'è la profonda consapevolezza che vada garantita con ogni mezzo dignità del lavoro sia alle imprese agricole che ai lavoratori", non ha usato mezzi termini Romano Magrini, Responsabile Nazionale di Coldiretti Nazionale relazioni sindacali, lavoro, immigrazione e sicurezza, intervenendo ai due incontri con i Parlamentari e con le forze politiche a Foggia e Bari sul delicato tema della semplificazione del mercato del lavoro, a cui hanno partecipato gli Onorevoli L'Abbate (M5S), Pagano (PD), la Senatrice Naturale (M5S), il segretario provinciale di Forza Italia di Foggia Di Mauro, il segretario provinciale PD di Foggia Azzarone e l'ex Onorevole Mongiello. "Esiste una evidente 'distorsione' nei costi di produzione. Ad esempio, nel prezzo di una passata comprata al supermercato - ha aggiunto Magrini - si paga di più la bottiglia che non il pomodoro che contiene. In una bottiglia di passata di pomodoro da 700 ml in vendita mediamente a 1,3 euro oltre la metà del valore (53%) secondo la Coldiretti è il margine della distribuzione commerciale con le promozioni, il 18% sono i costi di produzione industriali, il 10% è il costo della bottiglia, l'8% è il valore riconosciuto al pomodoro, il 6% ai trasporti, il 3% al tappo e all'etichetta e il 2% per la pubblicità. Ciò vale per tutte le produzioni agricole, anche per quelle non trasformate, come gli ortaggi e la frutta".
Da qui la richiesta di Coldiretti ai Parlamentari e alla politica per "il necessario pit stop della legge anti caporalato in tempi brevi e certi, uno strumento utile che non va stravolto - ha precisato Magrini – piuttosto va migliorato ciò che non ha funzionato e devono essere previste azioni comuni da intraprendere per far incontrare in maniera trasparente domanda e offerta di lavoro in agricoltura, creando le condizioni di una tangibile e concreta semplificazione, ad iniziare dalle visite mediche preventive, e pulendo le sacche di grigio, a partire dal trasporto dei lavoratori nei campi che rappresenta un aspetto fondamentale del business dei caporali, facendo controlli mirati, in particolare nei confronti delle cooperative senza terra che svolgono solo ed esclusivamente servizi agricoli.Ciò passa anche dalla capacità di riuscire finalmente a sfruttare le risorse inutilizzate del Mezzogiorno. Coldiretti lo sta facendo, presentando progetti di sviluppo insieme ai principali gruppi industriali e bancari d'Italia, progetti che realizzano nuovi e moderni strumenti di gestione delle relazioni contrattuali lungo le filiere – ha concluso Magrini - che vogliono rappresentare un modello di coimprenditorialità, sostenibilità economica, ambientale e dello sviluppo dell'occupazione, nel rispetto dell'ambiente e del consumatore".
"Esiste un evidente squilibrio nella distribuzione del valore lungo la filiera – ha denunciato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - favorito anche da pratiche commerciali sleali come i casi di aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, nonostante il codice etico firmato dal Ministero delle Politiche Agricole e dalle principali catene della grande distribuzione, che avrebbe dovuto evitare questo fenomeno che spinge a prezzi di aggiudicazione che non coprono neanche i costi di produzione". Chiaro il riferimento del presidente Muraglia anche alle responsabilità della politica regionale per il necessario supporto "al processo di crescita degli occupati dipendenti regolari che deve essere sostenuto dallo snellimento delle procedure amministrative e dalla semplificazione attraverso i SuperCAA, dallo sblocco del PSR che consenta ai 5000 giovani che hanno presentato domanda di insediarsi di poter realizzare i propri sogni e a tutte le aziende agricole, che attendono da anni di poter investire, di ampliare le proprie aziende e dare impulso all'innovazione e all'occupazione in agricoltura".
Da qui la richiesta di Coldiretti ai Parlamentari e alla politica per "il necessario pit stop della legge anti caporalato in tempi brevi e certi, uno strumento utile che non va stravolto - ha precisato Magrini – piuttosto va migliorato ciò che non ha funzionato e devono essere previste azioni comuni da intraprendere per far incontrare in maniera trasparente domanda e offerta di lavoro in agricoltura, creando le condizioni di una tangibile e concreta semplificazione, ad iniziare dalle visite mediche preventive, e pulendo le sacche di grigio, a partire dal trasporto dei lavoratori nei campi che rappresenta un aspetto fondamentale del business dei caporali, facendo controlli mirati, in particolare nei confronti delle cooperative senza terra che svolgono solo ed esclusivamente servizi agricoli.Ciò passa anche dalla capacità di riuscire finalmente a sfruttare le risorse inutilizzate del Mezzogiorno. Coldiretti lo sta facendo, presentando progetti di sviluppo insieme ai principali gruppi industriali e bancari d'Italia, progetti che realizzano nuovi e moderni strumenti di gestione delle relazioni contrattuali lungo le filiere – ha concluso Magrini - che vogliono rappresentare un modello di coimprenditorialità, sostenibilità economica, ambientale e dello sviluppo dell'occupazione, nel rispetto dell'ambiente e del consumatore".
"Esiste un evidente squilibrio nella distribuzione del valore lungo la filiera – ha denunciato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - favorito anche da pratiche commerciali sleali come i casi di aste capestro on line al doppio ribasso che strangolano gli agricoltori con prezzi al di sotto dei costi di produzione, nonostante il codice etico firmato dal Ministero delle Politiche Agricole e dalle principali catene della grande distribuzione, che avrebbe dovuto evitare questo fenomeno che spinge a prezzi di aggiudicazione che non coprono neanche i costi di produzione". Chiaro il riferimento del presidente Muraglia anche alle responsabilità della politica regionale per il necessario supporto "al processo di crescita degli occupati dipendenti regolari che deve essere sostenuto dallo snellimento delle procedure amministrative e dalla semplificazione attraverso i SuperCAA, dallo sblocco del PSR che consenta ai 5000 giovani che hanno presentato domanda di insediarsi di poter realizzare i propri sogni e a tutte le aziende agricole, che attendono da anni di poter investire, di ampliare le proprie aziende e dare impulso all'innovazione e all'occupazione in agricoltura".