Mobilitazione emergenza Xylella fastidiosa
Le proposte di AGRINSIEME Puglia
martedì 21 marzo 2017
15.14
Il recente ritrovamento di nuovi focolai del batterio Xylella fastidiosa e il conseguente spostamento sempre più a nord della "zona cuscinetto" conferma come il batterio stia avanzando pregiudicando l'intera provincia di Brindisi e Taranto, oltre a quella di Lecce già ormai irrimediabilmente compromessa, e mettendo a repentaglio la provincia di Bari e la piana degli ulivi millenari. Si tratta di una vera e propria emergenza per il territorio pugliese. Le piante di olivo hanno rappresentato da sempre la ricchezza del territorio esprimendo valori economici-produttivi, ma anche e soprattutto sociali, ambientali e culturali. A rimetterci fino ad ora sono stati gli agricoltori, che hanno subito ingenti perdite di reddito. Le istituzioni a tutti i livelli non devono e non possono dimenticarsi degli olivicoltori, di chi ha perduto un ingente patrimonio di piante di ulivo, di chi è a rischio, di chi ormai non trae più reddito a causa del batterio della Xylella fastidiosa che ha falcidiato migliaia di piante e ha cambiato radicalmente il volto di una parte del paesaggio pugliese. AGRINSIEME Puglia - il coordinamento delle organizzazioni agricole C.I.A. – Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative settore agroalimentare (Legacoop, Confcooperative, Agci) e Copagri – guarda con attenzione ai progetti di ricerca scientifica e attende con ansia i loro risultati per cercare di combattere il batterio o quanto meno bloccarne la diffusione. L'obiettivo prioritario, infatti, è quello di limitare l'espansione del batterio, e contemporaneamente definire una strategia per garantire il futuro nei territori interessati e per permettere alle aziende danneggiate di riprendere la attività agricola e di iniziare nuovamente a produrre reddito e a garantire posti di lavoro.
E' necessaria quindi da una parte un più forte sostegno alla ricerca scientifica, quella vera e non "fai da te", dall'altra una costante e coordinata attenzione e lavoro della rappresentanza politica a tutti i livelli istituzionali, del governo regionale e nazionale, del sistema della ricerca , della rappresentanza sindacale e delle imprese per mettere in campo una strategia complessiva per uno sviluppo innovativo dell'agricoltura salentina e dell'intero territorio, partendo da un piano straordinario per la trasformazione irrigua del Salento, precondizione a qualsiasi reale e duraturo processo di sviluppo del territorio. A tal fine si chiede lo stanziamento di specifici fondi straordinari comunitari, nazionali e regionali. Si ritenie indispensabile dunque partire da una attenta e concreta ricognizione e valutazione delle risorse naturali, sociali e imprenditoriali disponibili sul territorio, di tutti gli strumenti di sostegno disponibili, ma soprattutto di idee nuove per innescare un reale processo di sviluppo. Da qui la proposta di AGRINSIEME Puglia di insediare un tavolo istituzionale permanente, snello e funzionale, di confronto e coordinamento operativo delle azioni, ma soprattutto strumento di coinvolgimento e condivisione con i reali attori di un possibile processo di sviluppo.
AGRINSIEME Puglia mette a disposizione di questo processo le conoscenze , le competenze, di un sistema organizzato di imprese singole e cooperative , di valenza locale e nazionale, di tecnici, dei suoi tantissimi associati, che credono nella rinascita dell'agricoltura salentina. E' con questo spirito che AGRINSIEME Puglia mette a disposizione le idee e le proposte scaturite da una prima grande fase di ascolto e confronto svolta sul territorio:accelerare la eradicazione delle piante infette nella zona di contenimento (a tal proposito gli agricoltori stanno attendendo le relative ordinanze di eradicazione);semplificare la procedura di espianto degli alberi in zona infetta ( cosi come previsto dalla Dgr. 1999/2016) evitando che vengano addebitati ulteriori costi per certificare a mezzo analisi PCR la presenza del batterio; riconoscere indennizzi congrui ed immediati a risarcimento delle perdite subite dai proprietari delle piante estirpate, che sono costretti a sobbarcarsi le spese di eradicazione, oltre alla perdita delle piante e del reddito futuro (danni diretti e mancati redditi); impegnare il Ministro a presentare entro il 30 aprile alla Commissione Europea il programma di lotta fitosanitaria previsto dal regolamento CE 1040/2002, che dovrà contemplare anche il riconoscimento delle compensazioni delle perdite finanziarie subite dalle aziende (diverse dal lucro cessante) a causa dei divieti o restrizioni imposte dai provvedimenti fitosanitari di contenimento dellaXylella; stanziare opportune risorse da destinare agli agricoltori per implementare le buone pratiche colturali, non ricorrendo solo alle sanzioni che aggraverebbero una situazione già di per sé critica, e specifici contributi per la potatura obbligatoria utilizzando risorse del PON e dell'OCM attraverso le strutture tecniche delle OP presenti sul territorio, ed adottare un programma di Lotta Integrata per l'olivicoltura specifico per le zone delimitate con un ricalcolo dei possibili premi; proseguire ad oltranza il monitoraggio fitosanitario sia nella zona di contenimento, nella zona cuscinetto ed anche oltre la zona cuscinetto;attuare un piano straordinario di concerto con le Associazioni di Categoria e Organizzazioni di Produttori per una corretta campagna informativa e divulgativa;revocare il divieto di reimpianto dell'olivo nella zona infetta e di contenimento, con cultivar che risultino più tolleranti al batterio, e oltre a ciò concedere la possibilità di impianto di alberi da frutto delle specie autoctone (ritorno alla biodiversità) e la possibilità di impianto delle piante ritenute ospiti del batterio; nelle more della rimozione del divieto di reimpianto degli oliveti, è necessario che i fondi regionali del PSR 2014-2020, misura 5.2, per i quali attualmente non è prevista l'eleggibilità, possano autorizzare progetti di riconversione senza vincoli di indirizzo produttivo, consentendo l'accesso alla misura delle aziende che hanno subito una perdita di reddito non inferiore al 30% secondo le modalità di calcolo previste dal regolamentoUE n.702/2014, prendendo in considerazione le mancate produzioni e i maggiori costi dovuti agli adempimenti obbligatori introdotti dai piani fitosanitari di contenimento; sostenere il ripristino del potenziale olivicolo attraverso fondi regionali del PSR 2014-2020, per i quali ad oggi non è prevista l'eleggibilità;salvaguardare gli olivi monumentali con specifiche azioni di sostegno per monitorarne l'eventuale patogenicità, prevedendo specifici interventi anche con la collocazione di reti anti-insetto e predisponendo inoltre uno specifico Piano integrato Paesistico che integri gli interventi previsti dalla attuale misura con il riconoscimento di interventi riconducibili ad investimenti non produttivi;concedere ulteriore gasolio agevolato per attuare il piano di contenimento;riaprire i termini della sanatoria dei pozzi di emungimento di acque sotterranee e contestuale piano di riordino e utilizzo sostenibile delle acque sotterranee al fine di aumentare le superfici irrigate;eliminare la vite dall'elenco delle piante specificate, per la liberalizzazionedella commercializzazione delle barbatelle senza il vincolo della termo terapia;dichiarare permanentemente lo stato di calamità naturale con conseguenti sgravi fiscali, previdenziali e moratoria dei mutui bancari in essere per tutti i soggetti della filiera.
Relativamente a quest'ultimo punto, le imprese che hanno presentato domanda di riconoscimento dello stato di calamità naturale, e sono beneficiarie di misure di investimento a valere sul PSR 2007-2013, e che per difficoltà finanziarie non riescono a completare gli investimenti, devono poter accedere alle procedure di eccezionalità previste dalla normativa. Si chiede all'Autorità di Gestione l'adozione di un provvedimento che riconosca le "cause di forza maggiore", come previste dalla regolamentazione comunitaria, senza aggravare ulteriormente con revoche e sanzioni, la già pesante situazione finanziaria. È necessaria, inoltre, in via generale una riflessione sulla ripartizione dei fondi previsti nel PSR 2014-2020 che, paradossalmente non prevedono alcuna priorità d'intervento per i territori gravemente danneggiati dalla Xylella fastidiosa. Oltre a ciò è necessario garantire l'autonomia imprenditoriale alla scelta del sistema colturale da utilizzare in funzione delle dimensioni aziendali, dell'areale di coltivazione e delle potenzialità e capacità imprenditoriali di ciascuno. Opportuno sarebbe, infine, il varo di un piano straordinario di sostegno per la realizzazione di piattaforme per l'utilizzo della bio massa a fini energetici e contemporanea movimentazione del legname. Decorsi 45 giorni dalla data odierna, AGRINSIEME Puglia, in caso di mancate risposte a quanto richiesto nel presente documento, darà vita ad ulteriori iniziative e mobilitazioni.
E' necessaria quindi da una parte un più forte sostegno alla ricerca scientifica, quella vera e non "fai da te", dall'altra una costante e coordinata attenzione e lavoro della rappresentanza politica a tutti i livelli istituzionali, del governo regionale e nazionale, del sistema della ricerca , della rappresentanza sindacale e delle imprese per mettere in campo una strategia complessiva per uno sviluppo innovativo dell'agricoltura salentina e dell'intero territorio, partendo da un piano straordinario per la trasformazione irrigua del Salento, precondizione a qualsiasi reale e duraturo processo di sviluppo del territorio. A tal fine si chiede lo stanziamento di specifici fondi straordinari comunitari, nazionali e regionali. Si ritenie indispensabile dunque partire da una attenta e concreta ricognizione e valutazione delle risorse naturali, sociali e imprenditoriali disponibili sul territorio, di tutti gli strumenti di sostegno disponibili, ma soprattutto di idee nuove per innescare un reale processo di sviluppo. Da qui la proposta di AGRINSIEME Puglia di insediare un tavolo istituzionale permanente, snello e funzionale, di confronto e coordinamento operativo delle azioni, ma soprattutto strumento di coinvolgimento e condivisione con i reali attori di un possibile processo di sviluppo.
AGRINSIEME Puglia mette a disposizione di questo processo le conoscenze , le competenze, di un sistema organizzato di imprese singole e cooperative , di valenza locale e nazionale, di tecnici, dei suoi tantissimi associati, che credono nella rinascita dell'agricoltura salentina. E' con questo spirito che AGRINSIEME Puglia mette a disposizione le idee e le proposte scaturite da una prima grande fase di ascolto e confronto svolta sul territorio:accelerare la eradicazione delle piante infette nella zona di contenimento (a tal proposito gli agricoltori stanno attendendo le relative ordinanze di eradicazione);semplificare la procedura di espianto degli alberi in zona infetta ( cosi come previsto dalla Dgr. 1999/2016) evitando che vengano addebitati ulteriori costi per certificare a mezzo analisi PCR la presenza del batterio; riconoscere indennizzi congrui ed immediati a risarcimento delle perdite subite dai proprietari delle piante estirpate, che sono costretti a sobbarcarsi le spese di eradicazione, oltre alla perdita delle piante e del reddito futuro (danni diretti e mancati redditi); impegnare il Ministro a presentare entro il 30 aprile alla Commissione Europea il programma di lotta fitosanitaria previsto dal regolamento CE 1040/2002, che dovrà contemplare anche il riconoscimento delle compensazioni delle perdite finanziarie subite dalle aziende (diverse dal lucro cessante) a causa dei divieti o restrizioni imposte dai provvedimenti fitosanitari di contenimento dellaXylella; stanziare opportune risorse da destinare agli agricoltori per implementare le buone pratiche colturali, non ricorrendo solo alle sanzioni che aggraverebbero una situazione già di per sé critica, e specifici contributi per la potatura obbligatoria utilizzando risorse del PON e dell'OCM attraverso le strutture tecniche delle OP presenti sul territorio, ed adottare un programma di Lotta Integrata per l'olivicoltura specifico per le zone delimitate con un ricalcolo dei possibili premi; proseguire ad oltranza il monitoraggio fitosanitario sia nella zona di contenimento, nella zona cuscinetto ed anche oltre la zona cuscinetto;attuare un piano straordinario di concerto con le Associazioni di Categoria e Organizzazioni di Produttori per una corretta campagna informativa e divulgativa;revocare il divieto di reimpianto dell'olivo nella zona infetta e di contenimento, con cultivar che risultino più tolleranti al batterio, e oltre a ciò concedere la possibilità di impianto di alberi da frutto delle specie autoctone (ritorno alla biodiversità) e la possibilità di impianto delle piante ritenute ospiti del batterio; nelle more della rimozione del divieto di reimpianto degli oliveti, è necessario che i fondi regionali del PSR 2014-2020, misura 5.2, per i quali attualmente non è prevista l'eleggibilità, possano autorizzare progetti di riconversione senza vincoli di indirizzo produttivo, consentendo l'accesso alla misura delle aziende che hanno subito una perdita di reddito non inferiore al 30% secondo le modalità di calcolo previste dal regolamentoUE n.702/2014, prendendo in considerazione le mancate produzioni e i maggiori costi dovuti agli adempimenti obbligatori introdotti dai piani fitosanitari di contenimento; sostenere il ripristino del potenziale olivicolo attraverso fondi regionali del PSR 2014-2020, per i quali ad oggi non è prevista l'eleggibilità;salvaguardare gli olivi monumentali con specifiche azioni di sostegno per monitorarne l'eventuale patogenicità, prevedendo specifici interventi anche con la collocazione di reti anti-insetto e predisponendo inoltre uno specifico Piano integrato Paesistico che integri gli interventi previsti dalla attuale misura con il riconoscimento di interventi riconducibili ad investimenti non produttivi;concedere ulteriore gasolio agevolato per attuare il piano di contenimento;riaprire i termini della sanatoria dei pozzi di emungimento di acque sotterranee e contestuale piano di riordino e utilizzo sostenibile delle acque sotterranee al fine di aumentare le superfici irrigate;eliminare la vite dall'elenco delle piante specificate, per la liberalizzazionedella commercializzazione delle barbatelle senza il vincolo della termo terapia;dichiarare permanentemente lo stato di calamità naturale con conseguenti sgravi fiscali, previdenziali e moratoria dei mutui bancari in essere per tutti i soggetti della filiera.
Relativamente a quest'ultimo punto, le imprese che hanno presentato domanda di riconoscimento dello stato di calamità naturale, e sono beneficiarie di misure di investimento a valere sul PSR 2007-2013, e che per difficoltà finanziarie non riescono a completare gli investimenti, devono poter accedere alle procedure di eccezionalità previste dalla normativa. Si chiede all'Autorità di Gestione l'adozione di un provvedimento che riconosca le "cause di forza maggiore", come previste dalla regolamentazione comunitaria, senza aggravare ulteriormente con revoche e sanzioni, la già pesante situazione finanziaria. È necessaria, inoltre, in via generale una riflessione sulla ripartizione dei fondi previsti nel PSR 2014-2020 che, paradossalmente non prevedono alcuna priorità d'intervento per i territori gravemente danneggiati dalla Xylella fastidiosa. Oltre a ciò è necessario garantire l'autonomia imprenditoriale alla scelta del sistema colturale da utilizzare in funzione delle dimensioni aziendali, dell'areale di coltivazione e delle potenzialità e capacità imprenditoriali di ciascuno. Opportuno sarebbe, infine, il varo di un piano straordinario di sostegno per la realizzazione di piattaforme per l'utilizzo della bio massa a fini energetici e contemporanea movimentazione del legname. Decorsi 45 giorni dalla data odierna, AGRINSIEME Puglia, in caso di mancate risposte a quanto richiesto nel presente documento, darà vita ad ulteriori iniziative e mobilitazioni.