Mortalità delle imprese in aumento nella Bat
Landriscina: «Serve formazione degli imprenditori»
venerdì 10 ottobre 2014
15.26
Un momento buio per le imprese trova conferme all'interno dei dati diffusi dall'Osservatorio di Confesercenti sulla natimortalità delle stesse. Il bilancio tra aperture e chiusure di attività dedite al commercio al dettaglio o al turismo, relative ai primi otto mesi dell'anno in corso, forniscono un risultato fortemente negativo.
In tutta Italia si sono registrate circa 142 chiusure al giorno a fronte di 80 aperture, facendo emergere un saldo in perdita di circa 17mila attività. Ci sono state 11mila nuove aperture in meno e sembra essersi diffusa una sfiducia negli investitori nei pubblici esercizi o in negozi in vendita. Dai risultati per settore dell'Osservatorio di Confesercenti sembra non subire il colpo solo il commercio su area pubblica, mentre registrano circa 6 mila chiusure i ristoranti, i bar e le attività di ristorazione. Trend nero anche per edicole e negozi di abbigliamento. Quest'anno in Italia il 39% delle imprese "rosa" iscritte al Registro della Camera di Commercio nel 2011 ha cessato l'attività mentre per le imprese straniere questa percentuale scende al 33,5%.
Nella provincia Barletta-Andria-Trani, come fa sapere il direttore del Cat Confesercenti provinciale Bat Mario Landriscina, il saldo nel primo semestre 2014 è negativo di 8 attività essendosi registrate 15 iscrizioni e 23 chiusure.
«Si bruciano investimenti e si perde occupazione – commenta Mario Landriscina – serve un piano di tutoraggio allo start-up ed una formazione continua per gli imprenditori. Nella nostra provincia continuano ad operare centinaia di microimprese che hanno bisogno di sostegno concreto sull'innovazione e sullo sviluppo di sistema».
In tutta Italia si sono registrate circa 142 chiusure al giorno a fronte di 80 aperture, facendo emergere un saldo in perdita di circa 17mila attività. Ci sono state 11mila nuove aperture in meno e sembra essersi diffusa una sfiducia negli investitori nei pubblici esercizi o in negozi in vendita. Dai risultati per settore dell'Osservatorio di Confesercenti sembra non subire il colpo solo il commercio su area pubblica, mentre registrano circa 6 mila chiusure i ristoranti, i bar e le attività di ristorazione. Trend nero anche per edicole e negozi di abbigliamento. Quest'anno in Italia il 39% delle imprese "rosa" iscritte al Registro della Camera di Commercio nel 2011 ha cessato l'attività mentre per le imprese straniere questa percentuale scende al 33,5%.
Nella provincia Barletta-Andria-Trani, come fa sapere il direttore del Cat Confesercenti provinciale Bat Mario Landriscina, il saldo nel primo semestre 2014 è negativo di 8 attività essendosi registrate 15 iscrizioni e 23 chiusure.
«Si bruciano investimenti e si perde occupazione – commenta Mario Landriscina – serve un piano di tutoraggio allo start-up ed una formazione continua per gli imprenditori. Nella nostra provincia continuano ad operare centinaia di microimprese che hanno bisogno di sostegno concreto sull'innovazione e sullo sviluppo di sistema».