Nel ricordo di Paolo Borsellino e della scorta a 30 anni dalla strage di mafia
A Canosa, la conferenza con i giornalisti Francesco Vitale e Leonardo Zellino
domenica 31 luglio 2022
15.59
Anche la Città di Canosa di Puglia ha ricordato ed onorato la memoria di Paolo Borsellino, il giudice siciliano, componente del pool antimafia che venne assassinato il 19 luglio 1992, a Palermo, in via D'Amelio, insieme a cinque agenti della scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Claudio Traina, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina. Lo scorso 23 luglio, il Rotaract Canosa ha organizzato, tra le altre iniziative per la ricorrenza, una conferenza intitolata "Paolo Borsellino: 30 anni senza verità" che ha avuto luogo presso le absidi della Concattedrale Basilica di San Sabino a Canosa di Puglia.
Davanti ad una platea interessata e partecipe, composta da rappresentanti delle istituzioni, tra cui l'assessore alla cultura Cristina Saccinto, il consigliere regionale e comunale Francesco Ventola, dei sindacati, delle associazioni culturali (in particolare il Rotary Club Canosa, presieduto da Antonio Martellotta, sostenitore dell'incontro) , professionisti e semplici cittadini, si sono confrontati i giornalisti: Francesco Vitale-caporedattore della Cronaca del TG2, ed il canosino Leonardo Zellino, inviato del TG2 in Ucraina per raccontare la guerra e di recente in Sicilia per le commemorazioni del trentennale della morte di Paolo Borsellino.
Sono passati 30 anni tra processi, depistaggi, inchieste che non hanno fatto piena luce su tutti i livelli di coinvolgimento nella strage. Paolo Borsellino insieme all'amico e collega Giovanni Falcone, anch'egli ucciso da Cosa Nostra pochi mesi prima, è considerato una delle figure di spicco della guerra alla criminalità organizzata in Sicilia. Il giornalista palermitano Francesco Vitale, che ha seguito di persona, in presa diretta, i fatti di Cosa Nostra ha riepilogato molti "perché" irrisolti; le incongruenze per cui non si è giunti alle verità sulle stragi di via D'Amelio e Capaci, che "lasciano intendere una partecipazione di altre -e alte - sfere nella grande criminalità organizzata".
Mentre, Leonardo Zellino, di rientro dalla Sicilia dove ha seguito, da par suo, le celebrazioni ufficiali per i 30 anni della strage di via d'Amelio con la raccolta di testimonianze e reportage, ha fatto da moderatore attraverso domande propedeutiche per stuzzicare l'attenzione del pubblico che nonostante la temperatura asfissiante ha partecipato intervenendo anche nel finale per chiedere ulteriori spiegazioni su quanto accaduto nell'anno delle stragi, sulle "fasi cruciali di quei mesi, in un esercizio di memoria, necessarie per comprendere ciò che è rimasto, e ciò che è stato tolto".
Un plauso al Rotaract di Canosa, presieduto da Giuseppe Vitrani, che dopo anni di impegno con singole iniziative contro la mafia ha una organizzato una conferenza con due testimonial d'eccezione, i giornalisti Francesco Vitale e Leonardo Zellino, tesa a sensibilizzare la comunità su temi come la legalità, la giustizia e il malaffare. Tutte questioni molto delicate e di grande attualità, in una zona "difficile" com'è il territorio della provincia di Barletta Andria Trani, stando, anche, a quanto dichiarato in più occasioni dal procuratore di Trani Renato Nitti «La criminalità nella BAT è ancora sottovalutata. Non si possono leggere i fenomeni mafiosi con le categorie consuete che individuano un unico prototipo criminale. Qui, siamo di fronte a un polimorfismo criminale da decifrare».
La conferenza "Paolo Borsellino: 30 anni senza verità" finalizzata a ricordare ed onorare degnamente il giudice siciliano, gli uomini della sua scorta e tutte le vittime di mafia, e, al contempo, pensare alle nuove e future generazioni, con l'obiettivo tra gli altri, di raccontare, attraverso le testimonianze di giornalisti autorevoli come Francesco Vitale e Leonardo Zellino che con i loro reportage hanno fatto conoscere l'operato di uomini delle istituzioni che hanno perso la vita al servizio dello Stato e della giustizia.
Davanti ad una platea interessata e partecipe, composta da rappresentanti delle istituzioni, tra cui l'assessore alla cultura Cristina Saccinto, il consigliere regionale e comunale Francesco Ventola, dei sindacati, delle associazioni culturali (in particolare il Rotary Club Canosa, presieduto da Antonio Martellotta, sostenitore dell'incontro) , professionisti e semplici cittadini, si sono confrontati i giornalisti: Francesco Vitale-caporedattore della Cronaca del TG2, ed il canosino Leonardo Zellino, inviato del TG2 in Ucraina per raccontare la guerra e di recente in Sicilia per le commemorazioni del trentennale della morte di Paolo Borsellino.
Sono passati 30 anni tra processi, depistaggi, inchieste che non hanno fatto piena luce su tutti i livelli di coinvolgimento nella strage. Paolo Borsellino insieme all'amico e collega Giovanni Falcone, anch'egli ucciso da Cosa Nostra pochi mesi prima, è considerato una delle figure di spicco della guerra alla criminalità organizzata in Sicilia. Il giornalista palermitano Francesco Vitale, che ha seguito di persona, in presa diretta, i fatti di Cosa Nostra ha riepilogato molti "perché" irrisolti; le incongruenze per cui non si è giunti alle verità sulle stragi di via D'Amelio e Capaci, che "lasciano intendere una partecipazione di altre -e alte - sfere nella grande criminalità organizzata".
Mentre, Leonardo Zellino, di rientro dalla Sicilia dove ha seguito, da par suo, le celebrazioni ufficiali per i 30 anni della strage di via d'Amelio con la raccolta di testimonianze e reportage, ha fatto da moderatore attraverso domande propedeutiche per stuzzicare l'attenzione del pubblico che nonostante la temperatura asfissiante ha partecipato intervenendo anche nel finale per chiedere ulteriori spiegazioni su quanto accaduto nell'anno delle stragi, sulle "fasi cruciali di quei mesi, in un esercizio di memoria, necessarie per comprendere ciò che è rimasto, e ciò che è stato tolto".
Un plauso al Rotaract di Canosa, presieduto da Giuseppe Vitrani, che dopo anni di impegno con singole iniziative contro la mafia ha una organizzato una conferenza con due testimonial d'eccezione, i giornalisti Francesco Vitale e Leonardo Zellino, tesa a sensibilizzare la comunità su temi come la legalità, la giustizia e il malaffare. Tutte questioni molto delicate e di grande attualità, in una zona "difficile" com'è il territorio della provincia di Barletta Andria Trani, stando, anche, a quanto dichiarato in più occasioni dal procuratore di Trani Renato Nitti «La criminalità nella BAT è ancora sottovalutata. Non si possono leggere i fenomeni mafiosi con le categorie consuete che individuano un unico prototipo criminale. Qui, siamo di fronte a un polimorfismo criminale da decifrare».
La conferenza "Paolo Borsellino: 30 anni senza verità" finalizzata a ricordare ed onorare degnamente il giudice siciliano, gli uomini della sua scorta e tutte le vittime di mafia, e, al contempo, pensare alle nuove e future generazioni, con l'obiettivo tra gli altri, di raccontare, attraverso le testimonianze di giornalisti autorevoli come Francesco Vitale e Leonardo Zellino che con i loro reportage hanno fatto conoscere l'operato di uomini delle istituzioni che hanno perso la vita al servizio dello Stato e della giustizia.