No al caporalato, ma no a condizioni vessatorie per i nostri piccoli imprenditori agricoli

Le dichiarazioni del consigliere regionale Mennea

venerdì 25 settembre 2015 22.40
Al termine dell'incontro in Prefettura svoltosi questa mattina a Barletta alla presenza del Prefetto dottoressa Claudia Minerva, del direttore generale della Asl/Bt dottor Ottavio Narracci, del direttore del dipartimento Spesal Asl/Bt dottor Ignazio Di Mauro,dei rappresentanti delle associazioni di categoria del comparto agricolo, del Presidente del Comitato Regionale Protezione Civile e consigliere regionale PD Ruggiero Mennea che ha rilasciato la seguente dichiarazione: """ Si è instaurato un rapporto concreto e costruttivo tra istituzioni e associazioni di categoria per incontrare e formare l'imprenditore agricolo sulle norme della sicurezza sul lavoro. La situazione vessatoria e le pressioni repressive nei campi degli ultimi giorni hanno promosso questo incontro per tutelare e informare gli agricoltori del territorio. Infatti, gli accertamenti sui piccoli imprenditori agricoli coltivatori diretti e braccianti che si trovano costretti ad osservare disposizioni di legge che trovano adeguata applicazione per le grandi aziende agricole che assumono decine e centinaia di operai, sono inadeguati per loro. Sono fermamente convinto che il fenomeno del capolarato, va condannato senza esitazioni, ma questo non riguarda certo coloro i quali hanno aziende agricole mediamente di 3/7 ettari e che ricorrono alle assunzioni per qualche decina di giorni solo nel periodo della vendemmia o della raccolta delle olive. Questi onesti operai della terra conducono i propri terreni per lo più con una conduzione familiare nel resto dell'anno e non riescono a volte materialmente a stare dietro a tutti gli adempimenti legislativi che risultano inadeguati, sproporzionati e, a volte, inapplicabili. Certo, occorre rispettare le regole ed infondere una cultura della sicurezza dei lavoratori e dei luoghi di lavoro ma pretendere, per esempio, che si debba richiedere ogni volta che si effettua un'assunzione il certificato medico per ogni rapporto di lavoro anche per un solo giorno mi sembrava esagerato. Poi se all'alba qualche operaio non si presenta come si fa a sostituirlo con qualcun altro senza avere la possibilità oggettiva di potersi munire di un nuovo certificato medico? Oggi, è stato chiarito che recandosi presso gli ambulatori della Asl e con apposite convenzioni con le associazioni di categoria si può ottenere un certificato medico che ha validità per due anni e per 50 giornate lavorative. Basterebbe così eliminare certi paradossi per rendere meno difficile la vita, già di per se complicata, agli agricoltori che quest'anno stanno già pagando a caro prezzo per un mercato che sta pagando anche sottocosto. Credo che tutte le istituzioni e gli organi ispettivi e di controllo debbano utilizzare una flessibilità adeguata all'impresa che si ha di fronte. Trovare quindi giuste contromisure per dare ai nostri imprenditori e lavoratori agricoli formazione,come quella relativa anche al primo soccorso, serenità e sicurezza allo stesso tempo, senza gravare nelle proprie tasche e pregiudicare un settore che sta diventando un fiore all'occhiello della Puglia nel mondo""".