No alla Direttiva Bolkestein
Il resoconto dell'incontro di Barletta
lunedì 6 giugno 2016
23.30
Un business di quasi dieci milioni di euro nella sola Puglia per (alcune) Associazioni di Categoria che sostengono la Direttiva a spada tratta e nulla hanno fatto in dieci anni per mobilitare il settore e dire no, come invece hanno fatto tutti gli altri Stati europei. Per le multinazionali che vogliono appropriarsi di spiagge e mercati un affare da un miliardo di euro in tutta Italia. Dopo l'incontro formativo/informativo di mercoledì primo giugno a Margherita di Savoia(BT), che ha seguito quelli di Bitonto(BA), Valenzano(BA) ed Andria(BT), organizzati da UNIMPRESA BAT, oggi è stata la volta di Barletta(BT) dove gli operatori, presso la locale sede UNIBAT in via Degli Orti, hanno manifestato la loro totale preoccupazione per le conseguenze dell'inclusione del commercio su aree pubbliche e degli stabilimenti balneari nella Direttiva Bolkestein che entrerà definitivamente in vigore il prossimo anno. I comuni sono in totale subbuglio ed in stato confusionale per le migliaia di bandi che saranno emanati se il Governo non decida, dando seguito alle richieste di Gruppi di Ambulanti Organizzati e di alcune Associazioni di Categoria autonome, indipendenti e sganciate dalla politica e dalle logiche del polisindacato, di far uscire dalla Direttiva questi due comparti fondamentali per la nostra economia. Un incontro intenso nel quale sono stati analizzati nei dettagli i contenuti della Direttiva, senza posizioni di pregiudizio e soprattutto contro quelle posizioni di sostegno incondizionato a questa sciagura provenienti da quelle parti che hanno intravisto in essa il più grosso business di sempre, sia in termini di introiti economici che di condizionamento verso l'adesione forzosa. Per tale finalità si sta utilizzando quale arma impropria quella dello spauracchio relativo alla partecipazione ai bandi che evidentemente è già uno dei piatti ricchi nel quale in molti vogliono metterci le mani e non solo. Procedure che potrebbero seriamente compromettere il mantenimento del posteggio nei mercati già per i prossimi dodici anni mentre successivamente sin da ora è certo che non ci saranno più automatismi e che tutte le aree saranno messe a bando quindi rese disponibili anche alle multinazionali e società di capitali (sinora escluse da tale facoltà), che sono orientate a svuotare i mercati per trasferire enormi flussi di consumatori verso le grandi strutture quindi gli ipermercati in fortissima flessione di vendite nonostante i regali ottenuti sulle aperture festive, sempre avvalendosi di complicità che non hanno suscitato alcuna reazione essendo parti fondanti e sostenitrici anche di quel sistema. In questo modo si spiegherebbe anche l'inatteso, enorme interessamento da parte di soggetti che hanno sempre snobbato il commercio su aree pubbliche, arrivando addirittura a denigralo, al punto da non muovere un solo dito in difesa della Categoria quotidianamente maltrattata sui mercati e messa sotto i piedi nei diritti violati, come accaduto di recente a Grumo, a Ginosa, a Gravina, a Bitonto, a Modugno ed in tutti gli altri comuni dove le commistioni hanno sovrastato la difesa degli interessi generali.Un caos istituzionale che investe le amministrazioni comunali le quali si sentono falsamente rassicurate ma che in realtà fremono per questa sciagura e questo emerge in maniera chiara ed inequivocabile dalle parole proprio dei dirigenti comunali che si trovano già oggi di fronte a Piani del Commercio inesistenti, vecchi e scaduti con una legge regionale, Il Codice del Commercio, addirittura impugnata dal Consiglio dei Ministri il cui destino quindi è del tutto incerto. Da un lato quindi proseguono gli appuntamenti adulatori finalizzati a gettare fumo negli occhi e dall'altro gli incontri formativi promossi dalle Associazioni fuori dal giro le quali stanno informando in modo dettagliato e senza giri di parole sulle conseguenze e sui pericoli della Direttiva Bolkestein per le piccole imprese italiane quindi anche e soprattutto di questo territorio.
Area Comunicazione: UNIMPRESA BAT
Area Comunicazione: UNIMPRESA BAT