Non possiamo rimanere indifferenti di fronte a tanta violenza!
L'appello di Mons. Luigi Renna
mercoledì 9 novembre 2016
16.08
Sono giorni tristi per le comunità locali ancora una volta sotto l'assedio della malavita con una miriade di reati che si consumano quotidianamente: omicidi (Canosa piange la morte di un imprenditore agricolo, 59 enne, incensurato, padre di famiglia, ucciso con due colpi due colpi di arma da fuoco, mentre lavorava i campi), lupare bianche, furti nelle abitazioni, nelle aziende, nelle campagne, rapine ai tir, ai furgoni portavalori con tecniche paramilitari, risse, accoltellamenti e sparatorie, prostituzione, spaccio e consumo di stupefacenti, caporalato, clandestinità, tutti crimini che denotano la gravissima e preoccupante situazione di illegalità diffusa sul territorio delle due province di Barletta Andria Trani e Foggia. """Non posso non esprimere viva preoccupazione per quanto accaduto nel nostro territorio di Cerignola nelle ultime ore: due uomini morti dopo un inseguimento dei Carabinieri, al cui "Alt!" non si erano fermati; il furto e il sequestro per poche ore di un ristoratore; l'assalto ad un autobus della Linea Marozzi.""" Esordisce così Mons. Luigi Renna della Diocesi di Cerignola e Ascoli Satriano nel comunicato stampa divulgato a margine dei tragici avvenimenti di cronaca degli ultimi giorni per passare poi alle riflessioni, molto sentite ed incisive: """Penso alle due esistenze spezzate alle porte di Canosa, con una vita doppiamente perduta, per aver seguito un modo di agire che non ripaga mai, e per il tragico incidente che hanno causato con la loro folle corsa. Sono sinceramente vicino a chi piange queste giovani vite, forse ignaro delle loro scelte. Penso all'uomo derubato e sequestrato dopo una giornata di onesto lavoro. Penso anche al terrore di chi viaggiava nella notte, con il suo carico di pensieri e di preoccupazioni, e che ormai porta impressa nel cuore la paura legata al nome della nostra Città. Penso alle famiglie di tutti, tutti sconfitti: chi dalla morte, chi perché derubato, chi perché sfiduciato nel suo onesto operare. """
Dopo le meditate riflessioni, Mons. Renna si rivolge agli autori dei reati:""" Voi, uomini che avete scelto di agire nell'ombra: che cosa vi aspettate dal futuro, per voi e per i vostri figli? Che giudizio ha Dio di voi che fate piangere e tremare la gente? Non vi interessa nulla di un Dio che perdona e che è lì, disposto ad accogliervi e a donarvi una dignità diversa, quella di chi vive alla luce del sole, con lo sguardo limpido, con il coraggio di guardare negli occhi i propri figli e non vergognarsi di essere un ladro? Quel denaro che voi rubate gronda sangue, il sangue dell'innocente, che è lo stesso Cristo! Non sentite nulla nella vostra coscienza? """ In conclusione, Mons. Renna esorta ed invita : """Cari cittadini di Cerignola, cari Amministratori e care Forze dell'Ordine, non possiamo più tacere. Il mio sostegno e il mio incoraggiamento vanno alle Forze dell'Ordine, che sono troppo poche per un territorio così vasto e così insidioso. Il mio incoraggiamento va a tutti coloro che cercano ogni giorno di camminare sulla strada dei diritti, dell'onestà, del bene comune, che vivono nella luce della rettitudine. D'ora in poi non potremo più tacere, perché la carità di Cristo ce lo impone, perché la nostra Costituzione ci indica che non è questo il Paese che siamo chiamati a costruire quotidianamente. Ricercheremo ogni mezzo, coerente con il fine, per un salto di qualità nella coscientizzazione del male che viviamo e della ricerca di soluzioni. Una raccomandazione a tutti: non rassegnatevi al male! La rassegnazione distrugge la creazione, la civiltà e i diritti. E, quindi, abbiate il coraggio di indignarvi perché, come diceva Sant'Agostino: «l'indignazione è figlia del coraggio e della speranza». Parlarne non è inutile. Tacere è colpevole. Coraggio! """ Parole di monito molto significative che devono essere condivise e vagliate a tutti i livelli della società che deve recuperare i principi della legalità e della giustizia ed uscire quanto prima dalla condizione di degrado e disagio sociale.
Dopo le meditate riflessioni, Mons. Renna si rivolge agli autori dei reati:""" Voi, uomini che avete scelto di agire nell'ombra: che cosa vi aspettate dal futuro, per voi e per i vostri figli? Che giudizio ha Dio di voi che fate piangere e tremare la gente? Non vi interessa nulla di un Dio che perdona e che è lì, disposto ad accogliervi e a donarvi una dignità diversa, quella di chi vive alla luce del sole, con lo sguardo limpido, con il coraggio di guardare negli occhi i propri figli e non vergognarsi di essere un ladro? Quel denaro che voi rubate gronda sangue, il sangue dell'innocente, che è lo stesso Cristo! Non sentite nulla nella vostra coscienza? """ In conclusione, Mons. Renna esorta ed invita : """Cari cittadini di Cerignola, cari Amministratori e care Forze dell'Ordine, non possiamo più tacere. Il mio sostegno e il mio incoraggiamento vanno alle Forze dell'Ordine, che sono troppo poche per un territorio così vasto e così insidioso. Il mio incoraggiamento va a tutti coloro che cercano ogni giorno di camminare sulla strada dei diritti, dell'onestà, del bene comune, che vivono nella luce della rettitudine. D'ora in poi non potremo più tacere, perché la carità di Cristo ce lo impone, perché la nostra Costituzione ci indica che non è questo il Paese che siamo chiamati a costruire quotidianamente. Ricercheremo ogni mezzo, coerente con il fine, per un salto di qualità nella coscientizzazione del male che viviamo e della ricerca di soluzioni. Una raccomandazione a tutti: non rassegnatevi al male! La rassegnazione distrugge la creazione, la civiltà e i diritti. E, quindi, abbiate il coraggio di indignarvi perché, come diceva Sant'Agostino: «l'indignazione è figlia del coraggio e della speranza». Parlarne non è inutile. Tacere è colpevole. Coraggio! """ Parole di monito molto significative che devono essere condivise e vagliate a tutti i livelli della società che deve recuperare i principi della legalità e della giustizia ed uscire quanto prima dalla condizione di degrado e disagio sociale.