Notizie dalla Bat: Spina, andiamo tutti nella provincia di Bari
I cittadini devono capire tutti che oggi non ci sono più soldi in giro per sprechi. Spostiamoci tutti nel piano sanitario di Bari
martedì 5 marzo 2013
11.09
Che le cose, a volte, in politica non avvengano mai per caso, era un promemoria da tenere in mente. Nella Bat, infatti, tale si sta rivelando. L'effetto domino, che dalla caduta dell'ex sindaco Francesco Spina (ex Ppdt, ora "neo-montiano") a Bisceglie, rischia di ripercuotersi sulla provincia, sembra essere sempre più realistico. A non digerire per primo i cambiamenti politici avvenuti: il PdL. E' stato addirittura il riconfermato senatore biscegliese Amoruso, nonché coordinatore regionale del partito, a consegnare personalmente, alla segreteria generale del comune di Bisceglie, le firme dei 13 consiglieri dimissionari presentate da un notaio, sul modello "Barletta 26 ottobre 2012", che ha determinato la caduta dell'amministrazione del sindaco Spina, reo per il PdL di aver cambiato casacca in prossimità delle elezioni politiche.
Nel frattempo, nel consiglio provinciale della Bat, 4 consiglieri, tra cui il presidente del consiglio Vincenzo Valente, hanno costituito il gruppo dei "montiani", annoverando tra loro anche l'assessore Pompeo Camero, anch'egli biscegliese, anch'egli fuoriuscito da La Puglia prima di tutto. Venerdì sera, inaspettatamente rispetto ai toni concilianti, espressi dal presidente Ventola in un'intervista, ma forse prevedibile nelle intenzioni del PdL, è arrivata la notizia della revoca dell'incarico a Camero, "essendo venuto meno il rapporto fiduciario" con il presidente della provincia. Camero, interpellato ieri, ha replicato: «E' un gesto che si qualifica da solo, ad ora io non ho ancora ricevuto nessun contatto dalla provincia. I media sono stati informati prima di me rispetto ad una questione così delicata. Io non sono mai stato attaccato alla poltrona e, pur essendo piuttosto rammaricato, ritengo che gli attestati di stima della gente in queste ore sono la cosa più entusiasmante del nostro lavoro. Il nostro gruppo, formatosi in Provincia, non ha mai fatto mancare la fiducia al governo provinciale ed a questo punto credo che il provvedimento sia proprio per la venuta meno della fiducia nei miei confronti. Mi meraviglio che la fiducia nei miei confronti sia venuta meno. L'attestazione di solidarietà e stima giunge anche dai banchi di minoranza della Provincia oltre che dai semplici cittadini».
Ieri mattina, nel primo comizio di Spina (presenti Camero e Valente) da ricandidato sindaco di Bisceglie (sostenuto da UDC, Lista Monti, e 10 liste civiche), le reazioni non si sono fatte attendere. Un processo (tardivo) alla Bat: «La prossima amministrazione comunale, che mi auguro sia questa, dovrà attuare il referendum di 8.000 cittadini (hanno votato il 18,21% degli elettori biscegliesi ndr) che volevano andare con Bari, perché nella Bat, noi per tanto tempo abbiamo dovuto subire le pressioni, il ridimensionamento dei posti. La Casa della Divina Provvidenza soffre perché siamo in una Asl più stretta. Apriamoci all'intero territorio. Ampliamo gli orizzonti. La Bat, con 3 capoluoghi, con lo spreco di un milione e mezzo di euro su tre città, Barletta, Andria, Trani. I cittadini devono capire tutti che oggi non ci sono più soldi in giro per sprechi. Spostiamoci tutti nel piano sanitario di Bari, andiamo tutti nella provincia di Bari, insieme ritorniamo all'origine, non le poltroncine degli assessori, del presidente Ventola, e di tutte le altre questioni che fino ad oggi, con una nostra colpa, lo dobbiamo confessare, per ragioni di coalizione, non abbiamo potuto dire tutto quello che avevamo dentro. Ho cercato di fare sempre il massimo, ma con delle palle al piede, che mi frenavano. Mezza giornata la perdevamo a fare le cose che volevano fare loro, e l'altra dovevo lavorare per portare risorse e occupazione a questa città». Per dovere di cronaca, ricordiamo le parole dette da Spina, nel settembre scorso, nel corso della tappa biscegliese del tour Agorà: «Bari città metropolitana o Foggia provincia? Personalmente sento forte il diritto di rivendicare un'identità territoriale che ci fa stare nel mezzo di queste due realtà così lontane sia geograficamente che culturalmente. La soppressione della Bat significherebbe la mortificazione di tutti i dieci comuni. Bisceglie è in prima fila per questo piano di difesa delle istanze del territorio».
Ora, l'unico che non ha ancora parlato, dopo questa accelerazione delle turbolenze, è proprio il presidente della Bat. Ventola non ha infatti ancora motivato, oltre i formalismi, la scelta della revoca dell'incarico a Camero, e non ha tra l'altro ancora nominato il suo successore. Manterrà il suo già incomprensibile silenzio anche di fronte a questo attacco diretto di Spina?
Nel frattempo, nel consiglio provinciale della Bat, 4 consiglieri, tra cui il presidente del consiglio Vincenzo Valente, hanno costituito il gruppo dei "montiani", annoverando tra loro anche l'assessore Pompeo Camero, anch'egli biscegliese, anch'egli fuoriuscito da La Puglia prima di tutto. Venerdì sera, inaspettatamente rispetto ai toni concilianti, espressi dal presidente Ventola in un'intervista, ma forse prevedibile nelle intenzioni del PdL, è arrivata la notizia della revoca dell'incarico a Camero, "essendo venuto meno il rapporto fiduciario" con il presidente della provincia. Camero, interpellato ieri, ha replicato: «E' un gesto che si qualifica da solo, ad ora io non ho ancora ricevuto nessun contatto dalla provincia. I media sono stati informati prima di me rispetto ad una questione così delicata. Io non sono mai stato attaccato alla poltrona e, pur essendo piuttosto rammaricato, ritengo che gli attestati di stima della gente in queste ore sono la cosa più entusiasmante del nostro lavoro. Il nostro gruppo, formatosi in Provincia, non ha mai fatto mancare la fiducia al governo provinciale ed a questo punto credo che il provvedimento sia proprio per la venuta meno della fiducia nei miei confronti. Mi meraviglio che la fiducia nei miei confronti sia venuta meno. L'attestazione di solidarietà e stima giunge anche dai banchi di minoranza della Provincia oltre che dai semplici cittadini».
Ieri mattina, nel primo comizio di Spina (presenti Camero e Valente) da ricandidato sindaco di Bisceglie (sostenuto da UDC, Lista Monti, e 10 liste civiche), le reazioni non si sono fatte attendere. Un processo (tardivo) alla Bat: «La prossima amministrazione comunale, che mi auguro sia questa, dovrà attuare il referendum di 8.000 cittadini (hanno votato il 18,21% degli elettori biscegliesi ndr) che volevano andare con Bari, perché nella Bat, noi per tanto tempo abbiamo dovuto subire le pressioni, il ridimensionamento dei posti. La Casa della Divina Provvidenza soffre perché siamo in una Asl più stretta. Apriamoci all'intero territorio. Ampliamo gli orizzonti. La Bat, con 3 capoluoghi, con lo spreco di un milione e mezzo di euro su tre città, Barletta, Andria, Trani. I cittadini devono capire tutti che oggi non ci sono più soldi in giro per sprechi. Spostiamoci tutti nel piano sanitario di Bari, andiamo tutti nella provincia di Bari, insieme ritorniamo all'origine, non le poltroncine degli assessori, del presidente Ventola, e di tutte le altre questioni che fino ad oggi, con una nostra colpa, lo dobbiamo confessare, per ragioni di coalizione, non abbiamo potuto dire tutto quello che avevamo dentro. Ho cercato di fare sempre il massimo, ma con delle palle al piede, che mi frenavano. Mezza giornata la perdevamo a fare le cose che volevano fare loro, e l'altra dovevo lavorare per portare risorse e occupazione a questa città». Per dovere di cronaca, ricordiamo le parole dette da Spina, nel settembre scorso, nel corso della tappa biscegliese del tour Agorà: «Bari città metropolitana o Foggia provincia? Personalmente sento forte il diritto di rivendicare un'identità territoriale che ci fa stare nel mezzo di queste due realtà così lontane sia geograficamente che culturalmente. La soppressione della Bat significherebbe la mortificazione di tutti i dieci comuni. Bisceglie è in prima fila per questo piano di difesa delle istanze del territorio».
Ora, l'unico che non ha ancora parlato, dopo questa accelerazione delle turbolenze, è proprio il presidente della Bat. Ventola non ha infatti ancora motivato, oltre i formalismi, la scelta della revoca dell'incarico a Camero, e non ha tra l'altro ancora nominato il suo successore. Manterrà il suo già incomprensibile silenzio anche di fronte a questo attacco diretto di Spina?