Nuovi germogli sbocciano nei giardini del cielo…

Nel ricordo di Antonio il recital poetico di Sante Valentino

mercoledì 12 agosto 2015 8.12
Nel ricordo di Antonio Di Nunno, il giovane canosino tragicamente scomparso venerdì scorso, il recital poetico-dialettale intitolato "Nei meandri della memoria" diretto dal poeta Sante Valentino che ha avuto un prologo inedito. Un sentito e commosso minuto di raccoglimento dedicato alla memoria di Antonio e di tutte le giovani vittime degli incidenti stradali, ricordate attraverso le rime di Sante Valentino in un clima di mesto silenzio:

Nuovi germogli sbocciano
nei giardini del cielo;
bagliori d'infinito splendore
brillano sugli impervi sentieri
a inondare i nostri occhi.
Attingeremo i cuori alla loro luce
che s'irradia sul cammino,
non svanirà la nostra speranza
che bramosa attinge
alle sorgenti dell'amore.
E sarà la nostra preghiera
un battito d'ali della fede
che spinge lontano i nostri pensieri
oppressi sotto il peso del dolore...


Un lungo e commosso applauso dei presenti ha preceduto l'intervento d'apertura del presidente della Fondazione Archeologica Canosina Sabino Silvestri, nella veste di organizzatore-moderatore dell'iniziativa socio-culturale, che si è svolta sabato scorso a Canosa sulle terrazze del Palazzo Iliceto, unitamente ai rappresentanti della Soc. Coop. "Dromos.it" e ai soci della Pro Loco UNPLI Canosa. """Onorati di ospitare il poeta canosino Sante Valentino - ha esordito il presidente della F.A.C. Sabino Silvestri - attualmente residente a Roma, vincitore del Premio Diomede 2014, autore di diverse pubblicazioni tra le quali "Le Pergamene del Poeta" dello scorso anno, che in questo incontro ripercorrerà i sentieri della nostra storia e delle nostre tradizioni, con le sue liriche vernacolari, alla riscoperta dell'identità culturale e del senso di appartenenza alla nostra Canosa. Merita un plauso per la ricerche meticolose effettuate e gli studi approfonditi sul nostro vernacolo e sulle nostre tradizioni attraverso le sue pubblicazioni di notevole interesse culturale grazie alle poesie dialettali che fanno ritrovare il senso di appartenenza sotto quel campanile, simbolo e richiamo per quanti vivono il paese e per quanti ritornano per le meritate vacanze. Un grazie sentito per questa dedizione e passione rivolte alla salvaguardia del nostro patrimonio immateriale che sarà riferimento e stimolo per la nostra collettività """

Nel corso della serata, il poeta Sante Valentino, ha fatto una digressione sui temi delle tradizioni e della storia della civiltà contadina attraverso il linguaggio vernacolare, fortemente espressivo e comunicativo. Sono stati trattati argomenti significativi come l'evoluzione della vita paesana con la poesia "Muje e tane", la cura e la riscoperta dei termini arcaici risalenti alla civiltà contadina nella poesia "Mafallanne", il richiamo antropologico delle usanze popolari, dei soprannomi con la prosa "U 'ndertine", il sociale "U crucefisse de San Zavene" fino a quelle umoristiche "La rote aggere", "U secule", "Da Giampaule" dedicata al risto-cantattore Giampaolo Sardella. Una sequenza di poesie dialettali con la traduzione per i più giovani presenti sulle terrazze del Palazzo Iliceto, alcune molto nostalgiche, pregne di straripante umanità e socialità. Un intreccio di emozioni che colpiscono al cuore e fanno riaffiorare "ricordi stratificati nella memoria" e che anche in una serata triste per la comunità canosina, hanno carpito l'attenzione della platea. Un mix di rime in un crescendo di curiosità dialettali del recente passato e di quel sano campanilismo che ha condotto il pubblico in un viaggio culturale di rivisitazione della storia paesana attraverso la riscoperta dell'identità culturale canosina. Al termine dell'happening dialettale, nell'ambito degli "Open Days" pugliesi con le aperture straordinarie serali delle aree archeologiche e dei musei, il presidente della Pro Loco UNPLI Canosa, dottoressa Anna Maria Fiore ha dichiarato: """Grande commozione ha suscitato in me l'ascolto di alcuni termini oserei dire arcaici, che mi hanno riportato in una dimensione contadina di un passato scomparso, tutto da recuperare e valorizzare. Il concittadino Sante Valentino è un poeta gentile, ma nello stesso tempo ricercato, quasi un pittore delle origini. I suoi componimenti sono stupendi quadri di una nostalgica quotidianità. Ecco perché nel progetto della memoria che abbiamo condiviso con la Coop. Athena, di riqualificazione della zona Castello devono necessariamente esserci i nostri poeti canosini, insegnanti di una lingua in disuso pregna di tanta tradizione.""" Riscoperta e rivalutazione del dialetto che più appartiene alla tradizione locale, forse un po' accantonata, che merita ancora di essere tramandata alle giovani generazioni assieme agli usi ed ai costumi della storia canosina, anche attraverso le poesie in vernacolo, come quelle di Sante Valentino, veicoli di cultura, esperienze di vita e saperi.
Bartolo Carbone