Ora battaglia comune per un’unica ZES pugliese
Emiliano al confronto con CONFINDUSTRIA PUGLIA
lunedì 7 settembre 2020
23.15
È durato due ore il confronto tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e i rappresentanti di Confindustria Puglia, tra i quali il Presidente dottor Sergio Fontana che oggi, nella loro sede di Bari, gli hanno consegnato il documento "Linee guida per un disegno di politica industriale della regione", essenziali, secondo l'associazione, per la ripartenza dopo la crisi pandemica. "Gli industriali pugliesi - ha commentato Emiliano al termine dell'incontro - sono miei compagni di lavoro quotidiano da tanti anni, da quando facevo il sindaco e poi da presidente della Regione. Abbiamo lavorato bene e promosso questa regione nel turismo, nell'innovazione tecnologica, abbiamo rafforzato, per quello che era possibile fare, il sistema sanitario, abbiamo immaginato la formazione universitaria nell'ambito di strategie complessive. Marketing, serietà ma anche tanta sostanza, legando la tradizione pugliese alla nostra capacità di fare innovazione. Non sono uno di quelli che ce l'ha con i corpi intermedi, qui con Confindustria mi sento a casa, come sono a casa mia con la Cigl, la Cisl, la Uil e tutti i sindacati, con la Confartigianato e le altre organizzazioni di impresa. Noi abbiamo lavorato molto dentro il concetto di partenariato e ci stiamo proponendo, per esempio, di trasformare la Puglia in una unica grande Zes nazionale. Abbiamo preso l'impegno di fare una battaglia insieme a Confindustria Puglia, per semplificare tutta la burocrazia della Regione in un'unica zona economica speciale, che, a questo punto, io chiamerei con una battuta 'Zep', zona economica pugliese. Quando mi metto in testa una cosa è difficile che molli e quindi andremo avanti sino in fondo. Chi era presente oggi a questa riunione ha un curriculum di vita di cose fatte, non di cose inventate. Siamo persone che dicono una cosa e poi la fanno. Persone che sanno distinguere la gente che invece parla solamente senza concludere mai niente".
"Durante questa riunione – ha aggiunto Emiliano - è stato riconosciuto da più parti il grande salto di qualità fatto dalla Puglia negli ultimi 15 anni in tanti settori. E abbiamo rivisto un po' di rassegna ricordando che nel 2004, l'ultimo anno di Fitto presidente, il turismo in Puglia è crollato del 10%, per dichiarazione della stessa Confindustria. Fitto è stato un flop totale in tutte le sue funzioni: sanità, infrastrutture, nel rapporto con i sindaci, nel rapporto con i cittadini. Noi abbiamo ribaltato la piramide, ascoltando la società pugliese, delle periferie, dei luoghi difficili e del disagio. Quando sbagliamo, lo ammettiamo, restando sempre al servizio della Puglia. Noi non torniamo indietro a chi, appunto, racconta balle senza aver mai concluso niente".
Emiliano ha condiviso con gli industriali i dati sulla Puglia che descrivono una regione in crescita (fonte Istat): Pil: 72,772 miliardi di euro nel 2018, + 4 punti in quattro anni (2015-2018), con un aumento costante di anno in anno. Tra il 2017 e il 2018 la crescita è dell'1,4%, la stessa del Nord-Est. Occupati: 1,234 milioni nel 2019, +90mila rispetto al 2014. Il tasso di occupazione è in aumento di 4,2 punti rispetto al 2014. Export: nel 2019 +19% rispetto al 2008 (anno pre-crisi globale) e +9,1% rispetto al 2018. Le esportazioni pugliesi nel 2019, pari a 8,855 miliardi, crescono del 9,1% rispetto al 2018, superando il dato nazionale (pari a +2,3%) e quello del Mezzogiorno (in calo: -1,4%).
Grazie alle misure regionali sono stati generati: oltre 4,7 miliardi di euro di investimenti per le imprese (con agevolazioni pubbliche per 1,8 miliardi di euro); 12.495 iniziative imprenditoriali;24.600 nuovi occupati; 115.300 occupati a regime (vecchia e nuova occupazione).
1 miliardo di investimenti è dedicato a ricerca, sviluppo e innovazione, pari al 38% del totale degli investimenti realizzati con le misure Contratti di Programma, Pia e TecnoNidi, più del doppio della performance della vecchia programmazione (18%).
700 milioni di investimenti esteri con i Contratti di Programma con 26 iniziative, per un valore di quasi 700 milioni di euro (al 30 giugno 2020). Investono in Puglia grandi imprese provenienti da India, Canada, Usa, Giappone, Olanda, Germania, Francia e Turchia.
La Puglia si conferma prima regione nel Mezzogiorno per spin-off attive al 31 dicembre 2018 con una percentuale pari al 5,4% sul totale nazionale. (fonte XV rapporto Netval, settembre 2019). Con TecnoNidi, dal 2017 in poi raddoppia il numero complessivo delle startup innovative pugliesi raggiungendo il numero complessivo di 477 (fonte Registro imprese, 6 agosto 2020).
Con Nidi (Nuove iniziative di Impresa) avviate 2.732 nuove microimprese, investimenti per più di 182 milioni di euro e occupazione per 4.098 unità.
506,7 milioni di euro di risorse per i Prestiti Lift: contro le conseguenze economiche della pandemia la Regione Puglia il 4 e 5 giugno 2020 vara i Prestiti Lift. L'obiettivo è sostenere le imprese nel far fronte alle carenze di liquidità, cioè di capitale circolante determinate dall'emergenza sanitaria da Covid-19, e dare loro l'impulso per la ripartenza.
"Durante questa riunione – ha aggiunto Emiliano - è stato riconosciuto da più parti il grande salto di qualità fatto dalla Puglia negli ultimi 15 anni in tanti settori. E abbiamo rivisto un po' di rassegna ricordando che nel 2004, l'ultimo anno di Fitto presidente, il turismo in Puglia è crollato del 10%, per dichiarazione della stessa Confindustria. Fitto è stato un flop totale in tutte le sue funzioni: sanità, infrastrutture, nel rapporto con i sindaci, nel rapporto con i cittadini. Noi abbiamo ribaltato la piramide, ascoltando la società pugliese, delle periferie, dei luoghi difficili e del disagio. Quando sbagliamo, lo ammettiamo, restando sempre al servizio della Puglia. Noi non torniamo indietro a chi, appunto, racconta balle senza aver mai concluso niente".
Emiliano ha condiviso con gli industriali i dati sulla Puglia che descrivono una regione in crescita (fonte Istat): Pil: 72,772 miliardi di euro nel 2018, + 4 punti in quattro anni (2015-2018), con un aumento costante di anno in anno. Tra il 2017 e il 2018 la crescita è dell'1,4%, la stessa del Nord-Est. Occupati: 1,234 milioni nel 2019, +90mila rispetto al 2014. Il tasso di occupazione è in aumento di 4,2 punti rispetto al 2014. Export: nel 2019 +19% rispetto al 2008 (anno pre-crisi globale) e +9,1% rispetto al 2018. Le esportazioni pugliesi nel 2019, pari a 8,855 miliardi, crescono del 9,1% rispetto al 2018, superando il dato nazionale (pari a +2,3%) e quello del Mezzogiorno (in calo: -1,4%).
Grazie alle misure regionali sono stati generati: oltre 4,7 miliardi di euro di investimenti per le imprese (con agevolazioni pubbliche per 1,8 miliardi di euro); 12.495 iniziative imprenditoriali;24.600 nuovi occupati; 115.300 occupati a regime (vecchia e nuova occupazione).
1 miliardo di investimenti è dedicato a ricerca, sviluppo e innovazione, pari al 38% del totale degli investimenti realizzati con le misure Contratti di Programma, Pia e TecnoNidi, più del doppio della performance della vecchia programmazione (18%).
700 milioni di investimenti esteri con i Contratti di Programma con 26 iniziative, per un valore di quasi 700 milioni di euro (al 30 giugno 2020). Investono in Puglia grandi imprese provenienti da India, Canada, Usa, Giappone, Olanda, Germania, Francia e Turchia.
La Puglia si conferma prima regione nel Mezzogiorno per spin-off attive al 31 dicembre 2018 con una percentuale pari al 5,4% sul totale nazionale. (fonte XV rapporto Netval, settembre 2019). Con TecnoNidi, dal 2017 in poi raddoppia il numero complessivo delle startup innovative pugliesi raggiungendo il numero complessivo di 477 (fonte Registro imprese, 6 agosto 2020).
Con Nidi (Nuove iniziative di Impresa) avviate 2.732 nuove microimprese, investimenti per più di 182 milioni di euro e occupazione per 4.098 unità.
506,7 milioni di euro di risorse per i Prestiti Lift: contro le conseguenze economiche della pandemia la Regione Puglia il 4 e 5 giugno 2020 vara i Prestiti Lift. L'obiettivo è sostenere le imprese nel far fronte alle carenze di liquidità, cioè di capitale circolante determinate dall'emergenza sanitaria da Covid-19, e dare loro l'impulso per la ripartenza.