Ospedale "Dimiccoli” di Barletta: Attivazione del secondo nuovo acceleratore lineare
Consente a tutta la rete oncologica di curare la malattia evitando ai pazienti pugliesi di dover girare per l'Italia
giovedì 27 febbraio 2025
16.51
"La sanità pugliese è cresciuta tantissimo: quasi 10 posizioni negli ultimi otto anni nella classifica dell'efficienza nazionale. Eravamo gli ultimi, adesso siamo diventati indiscutibilmente i leader del Sud, anche con il contributo importante delle donne, in particolare nelle radioterapie. Gli acceleratori lineari che stiamo inaugurando in questi giorni negli ospedali pugliesi, consentono in generale a tutta la nostra rete oncologica di curare la malattia evitando ai pazienti pugliesi di dover girare per l'Italia. Macchinari come questi di Barletta sono stati installati in pochissimo tempo e sono dotati di tecnologie innovative: grazie all'intelligenza artificiale, per esempio nel tumore al polmone, seguono il ritmo della respirazione per evitare che con piccoli movimenti il paziente possa subire danni collaterali. Ora speriamo di poter abbattere anche le liste d'attesa: qui a Barletta, insieme all'altro acceleratore già attivo, si riescono ad eseguire anche 40-45 prestazioni al giorno. Mi complimento con la direzione strategica della Asl BT e con tutto il personale di questo ospedale che è diventato un punto di riferimento sia per tante branche della medicina che in modo particolare per l'oncologia". È quanto ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano questa mattina all'ospedale "Di Miccoli" di Barletta per l'attivazione del secondo nuovo acceleratore lineare dopo l'attivazione a settembre 2024 del primo, nella Radioterapia diretta dalla dottoressa Santa Bambace. Il primo paziente sarà trattato già lunedì 3 marzo.
Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, anche il vicepresidente della Regione con delega alla Sanità Raffaele Piemontese, la direttrice generale Asl BT Tiziana Dimatteo, il direttore sanitario Alessandro Scelzi, il direttore amministrativo Ivan Viggiano. "L'ospedale Dimiccoli di Barletta si potenzia con una radioterapia più veloce, più precisa e più sicura: una tecnologia amica dei pazienti che possono avere cure più rapide e meno stressanti, fruire della massima precisione, patire meno effetti collaterali dato che si colpisce solo il tumore risparmiando i tessuti sani circostanti, contare su una sicurezza senza precedenti perché il sistema riconosce il respiro del paziente e si interrompe se il corpo si muove evitando irradiazioni indesiderate". È la sintesi del vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, che ha evidenziato il volume degli investimenti, fatti attraverso risorse regionali e europee, "grazie ai quali tutti i principali ospedali pugliesi, in questi dieci anni, hanno potuto fare un salto tecnologico che fa la differenza, insieme al lavoro straordinario di medici, infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari che non smetteremo mai di ringraziare, specie in giornate come questa dove condividiamo la soddisfazione di traguardi di cui beneficeranno tutti i pugliesi. Un riflesso di questo positivo ciclo di politiche sanitarie inaugurato con la Presidenza Emiliano dal 2015, lo abbiamo misurato ieri con la Puglia che è salita al nono posto tra le venti regioni italiane per la qualità dell'assistenza ospedaliera. Risultati che con più vigore ci fanno tornare a chiedere — ha concluso il vicepresidente Piemontese — che il Governo incrementi il Fondo Sanitario Nazionale a favore dei sistemi sanitari di tutte le regioni e per soddisfare il sempre crescente e diversificato bisogno di salute di tutti gli italiani".
La Direttrice Generale Asl Bt Tiziana Dimatteo ha dichiarato: "Abbiamo rispettato il cronoprogramma e oggi abbiamo a disposizione dei pazienti due nuovi e modernissimi acceleratori lineari siamo molto soddisfatti perché questo significa garantire ai nostri pazienti i migliori trattamenti radioterapici possibili".
I due acceleratori lineari hanno un costo complessivo di circa 4 milioni di euro a cui si aggiungono i costi per i lavori strutturali, per la dismissione dei due vecchi acceleratori lineari e per l'assistenza tecnica: l'investimento è stato finanziato con fondi CIPE 32/18 "Riqualificazione e ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia oncologica di ultima generazione nelle regioni del Mezzogiorno". I due acceleratori lineari di Barletta sono gemelli e consentono di diminuire il tempo di trattamento, migliorando l'irradiazione dei tumori per preservare i tessuti sani. I nuovi acceleratori Varian True Beam erogano radiazioni ad una intensità che può arrivare fino a 4 volte quella raggiunta dalla precedente tecnologia. Il nuovo lettino di trattamento consente di posizionare il paziente (e quindi il volume tumorale da irradiare) nello spazio in 6 dimensioni e non più solo in 3 come in precedenza e con una precisione al di sotto di 1 millimetro. Inoltre un sistema ottico di rivelazione della superficie del corpo del paziente consente di interrompere automaticamente l'erogazione del fascio di radiazioni, a seguito di un minimo movimento del paziente sul lettino.
Con i nuovi acceleratori lineari è possibile erogare le radiazioni solo in una selezionata fase respiratoria del paziente, opzione molto importante per trattare i volumi tumorali soggetti al movimento respiratorio come tumori polmonari, della mammella e del fegato. La precisione del posizionamento e la maggiore velocità di erogazione del fascio di radiazioni di alta energia consentiranno di trattare volumi tumorali molto piccoli ad altissime dosi, garantendo un maggiore risparmio degli organi sani adiacenti al volume tumorale. La definizione dei volumi tumorali di trattamento a cura dei medici radioterapisti è più accurata grazie all'uso dei nuovi software di registrazione delle immagini tumorali acquisite sia con la Tac di centraggio che con la Risonanza magnetica e con la PET.
La precisione del trattamento è garantita dalla stretta collaborazione tra i radioterapisti con l'unità operativa di Fisica Sanitaria, diretta da Giovanni Simeone, il cui lavoro garantisce che la distribuzione di energia della radiazione per ciascun nuovo paziente sia la migliore possibile per colpire le cellule tumorali, salvaguardando al massimo gli organi a rischio. Per essere certi della distribuzione dell'energia nel corpo umano, infatti, prima dell'utilizzo di un acceleratore lineare sui pazienti, il Fisico Medico effettua una complessa campagna di misure di energie all'interno di un fantoccio d'acqua che simula il corpo del paziente, con lo scopo di analizzare geometricamente le dimensioni e la qualità dei fasci di radiazioni prodotti dall' acceleratore. Tutte le misure acquisite vengono inserite in un sistema di calcolo che predice per ogni paziente da curare, come sarà la distribuzione dell'energia assorbita all'interno del volume tumorale. Un lungo lavoro preliminare per garantire a tutti i futuri pazienti della radioterapia un trattamento personalizzato e di qualità.
"Con il nuovo primo acceleratore oggi siamo in grado di trattare quasi 50 pazienti al giorno nell'arco delle 12 ore di lavoro – ha detto Santa Bambace, Direttrice Radioterapia Barletta – stiamo parlando di apparecchiature all'avanguardia che ci consentono una precisione mai ottenuta prima in un tempo di radiazione davvero ridotto a pochi minuti".
"Siamo riusciti a non fermarci mai, a sostituire i due acceleratori lineari e a fare lavori strutturali senza mai interrompere le prestazioni sanitarie – ha aggiunto Tiziana Dimatteo, Direttrice Generale Asl Bt – un doveroso ringraziamento va ai nostri pazienti innanzitutto e poi a tutte le figure professionali che hanno lavorato duramente per raggiungere questo bel risultato nei tempi strettissimi stabiliti dal nostro cronoprogramma".
Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, anche il vicepresidente della Regione con delega alla Sanità Raffaele Piemontese, la direttrice generale Asl BT Tiziana Dimatteo, il direttore sanitario Alessandro Scelzi, il direttore amministrativo Ivan Viggiano. "L'ospedale Dimiccoli di Barletta si potenzia con una radioterapia più veloce, più precisa e più sicura: una tecnologia amica dei pazienti che possono avere cure più rapide e meno stressanti, fruire della massima precisione, patire meno effetti collaterali dato che si colpisce solo il tumore risparmiando i tessuti sani circostanti, contare su una sicurezza senza precedenti perché il sistema riconosce il respiro del paziente e si interrompe se il corpo si muove evitando irradiazioni indesiderate". È la sintesi del vicepresidente della Regione Puglia e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, che ha evidenziato il volume degli investimenti, fatti attraverso risorse regionali e europee, "grazie ai quali tutti i principali ospedali pugliesi, in questi dieci anni, hanno potuto fare un salto tecnologico che fa la differenza, insieme al lavoro straordinario di medici, infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari che non smetteremo mai di ringraziare, specie in giornate come questa dove condividiamo la soddisfazione di traguardi di cui beneficeranno tutti i pugliesi. Un riflesso di questo positivo ciclo di politiche sanitarie inaugurato con la Presidenza Emiliano dal 2015, lo abbiamo misurato ieri con la Puglia che è salita al nono posto tra le venti regioni italiane per la qualità dell'assistenza ospedaliera. Risultati che con più vigore ci fanno tornare a chiedere — ha concluso il vicepresidente Piemontese — che il Governo incrementi il Fondo Sanitario Nazionale a favore dei sistemi sanitari di tutte le regioni e per soddisfare il sempre crescente e diversificato bisogno di salute di tutti gli italiani".
La Direttrice Generale Asl Bt Tiziana Dimatteo ha dichiarato: "Abbiamo rispettato il cronoprogramma e oggi abbiamo a disposizione dei pazienti due nuovi e modernissimi acceleratori lineari siamo molto soddisfatti perché questo significa garantire ai nostri pazienti i migliori trattamenti radioterapici possibili".
I due acceleratori lineari hanno un costo complessivo di circa 4 milioni di euro a cui si aggiungono i costi per i lavori strutturali, per la dismissione dei due vecchi acceleratori lineari e per l'assistenza tecnica: l'investimento è stato finanziato con fondi CIPE 32/18 "Riqualificazione e ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia oncologica di ultima generazione nelle regioni del Mezzogiorno". I due acceleratori lineari di Barletta sono gemelli e consentono di diminuire il tempo di trattamento, migliorando l'irradiazione dei tumori per preservare i tessuti sani. I nuovi acceleratori Varian True Beam erogano radiazioni ad una intensità che può arrivare fino a 4 volte quella raggiunta dalla precedente tecnologia. Il nuovo lettino di trattamento consente di posizionare il paziente (e quindi il volume tumorale da irradiare) nello spazio in 6 dimensioni e non più solo in 3 come in precedenza e con una precisione al di sotto di 1 millimetro. Inoltre un sistema ottico di rivelazione della superficie del corpo del paziente consente di interrompere automaticamente l'erogazione del fascio di radiazioni, a seguito di un minimo movimento del paziente sul lettino.
Con i nuovi acceleratori lineari è possibile erogare le radiazioni solo in una selezionata fase respiratoria del paziente, opzione molto importante per trattare i volumi tumorali soggetti al movimento respiratorio come tumori polmonari, della mammella e del fegato. La precisione del posizionamento e la maggiore velocità di erogazione del fascio di radiazioni di alta energia consentiranno di trattare volumi tumorali molto piccoli ad altissime dosi, garantendo un maggiore risparmio degli organi sani adiacenti al volume tumorale. La definizione dei volumi tumorali di trattamento a cura dei medici radioterapisti è più accurata grazie all'uso dei nuovi software di registrazione delle immagini tumorali acquisite sia con la Tac di centraggio che con la Risonanza magnetica e con la PET.
La precisione del trattamento è garantita dalla stretta collaborazione tra i radioterapisti con l'unità operativa di Fisica Sanitaria, diretta da Giovanni Simeone, il cui lavoro garantisce che la distribuzione di energia della radiazione per ciascun nuovo paziente sia la migliore possibile per colpire le cellule tumorali, salvaguardando al massimo gli organi a rischio. Per essere certi della distribuzione dell'energia nel corpo umano, infatti, prima dell'utilizzo di un acceleratore lineare sui pazienti, il Fisico Medico effettua una complessa campagna di misure di energie all'interno di un fantoccio d'acqua che simula il corpo del paziente, con lo scopo di analizzare geometricamente le dimensioni e la qualità dei fasci di radiazioni prodotti dall' acceleratore. Tutte le misure acquisite vengono inserite in un sistema di calcolo che predice per ogni paziente da curare, come sarà la distribuzione dell'energia assorbita all'interno del volume tumorale. Un lungo lavoro preliminare per garantire a tutti i futuri pazienti della radioterapia un trattamento personalizzato e di qualità.
"Con il nuovo primo acceleratore oggi siamo in grado di trattare quasi 50 pazienti al giorno nell'arco delle 12 ore di lavoro – ha detto Santa Bambace, Direttrice Radioterapia Barletta – stiamo parlando di apparecchiature all'avanguardia che ci consentono una precisione mai ottenuta prima in un tempo di radiazione davvero ridotto a pochi minuti".
"Siamo riusciti a non fermarci mai, a sostituire i due acceleratori lineari e a fare lavori strutturali senza mai interrompere le prestazioni sanitarie – ha aggiunto Tiziana Dimatteo, Direttrice Generale Asl Bt – un doveroso ringraziamento va ai nostri pazienti innanzitutto e poi a tutte le figure professionali che hanno lavorato duramente per raggiungere questo bel risultato nei tempi strettissimi stabiliti dal nostro cronoprogramma".