Pene alternative: accordo tra Comune e Tribunale
“Convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità”. Siglata ieri mattina, 15 dicembre 2011
sabato 17 dicembre 2011
13.16
Sarà più facile il ricorso ai lavori di pubblica utilità per quanti sono soggetti a misure alternative alla detenzione, grazie alla "Convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità" , siglata ieri mattina, 15 dicembre 2011, presso il Tribunale di Trani. La Convenzione (ai sensi degli artt. 54 del D. Lgs. 28 agosto 2000, n. 274 e 2 del D. M. Giustizia 26 marzo 2001) consentirà ai condannati alla pena del lavoro di pubblica utilità di svolgere tale servizio presso due organizzazioni no profit di Canosa: la Casa accoglienza "La Fonte" della associazione di promozione sociale "Migrantes" e la sezione locale della "Lega per la difesa del cane".
Hanno sottoscritto la convenzione il presidente del Tribunale di Trani, Filippo Bortone, il sindaco di Canosa, Francesco Ventola, don Geremia Acri dell'associazione "Migrantes" e Sabina Di Giacomo della "Lega per la difesa del cane".
Il lavoro di pubblica utilità consiste nella prestazione di attività non retribuita in favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso Enti o Organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato o nelle strutture private autorizzate ai sensi dell'articolo 116 DPR 309/1990 (lotta alle dipendenze). La Convenzione tra Comune, Tribunale e le due associazioni, prevede che i condannati, due per volta e a rotazione, possano svolgere l'attività di distribuzione dei beni di prima necessità e di vestiario e che si occupino del riordino di ambienti presso la Casa accoglienza "La Fonte". L'orario di lavoro potrà essere articolato individualmente, in relazione alle mansioni da svolgere e in modo da non pregiudicare le esigenze di vita dei condannati. In linea di massima il lavoro sarà svolto dal lunedì al venerdì, per tre ore giornaliere.
I condannati allo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, inoltre, potranno svolgere, due per volta e a rotazione, le attività previste normalmente in un canile presso la sezione di Canosa della "Lega per la difesa del cane". L'orario di lavoro potrà essere articolato individualmente, in relazione alle mansioni da svolgere e in modo da non pregiudicare le esigenze di vita dei condannati. In linea di massima il lavoro sarà svolto dal lunedì al venerdì, per due ore giornaliere. "Si potranno – ha dichiarato il primo cittadino, Francesco Ventola - accogliere le richieste dei condannati per pene lievi, in particolare per quanto riguarda le violazioni del Codice della Strada, disponibili a svolgere mansioni per il bene della collettività, in sostituzione della pena o della sanzione. E' una possibilità tanto più importante quanto i reati sono meno gravi. Lo scopo è di reinserire il soggetto nella società e tutelare i diritti umani di ognuno.
Questo tipo di percorso, infatti, evita di bollare coloro che hanno sbagliato e non compromette la loro possibilità di trovare lavoro". Con questa convenzione, l'iter di attivazione dei programmi di lavori di pubblica utilità verrà snellito e si incrementerà in modo sostanzioso il numero dei beneficiari nella città di Canosa. "Si tratta di un'esperienza formativa molto forte e molto utile – ha aggiunto Ventola -, specie per gli imputati per guida in stato di ebbrezza (che non abbiano causato incidenti, ndr). Ringrazio l'Ufficio di Piano per il lavoro svolto a supporto di tale iniziativa e le due associazioni per la fattiva collaborazione. Sosteniamo, dunque, con convinzione questo progetto, per sensibilizzare ed educare piuttosto che punire solamente. Siamo certi infatti che questo genere di sanzione sia molto più efficace rispetto al solo pagamento di una multa".
Ufficio stampa
Francesca Lombardi
Hanno sottoscritto la convenzione il presidente del Tribunale di Trani, Filippo Bortone, il sindaco di Canosa, Francesco Ventola, don Geremia Acri dell'associazione "Migrantes" e Sabina Di Giacomo della "Lega per la difesa del cane".
Il lavoro di pubblica utilità consiste nella prestazione di attività non retribuita in favore della collettività da svolgere presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni o presso Enti o Organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato o nelle strutture private autorizzate ai sensi dell'articolo 116 DPR 309/1990 (lotta alle dipendenze). La Convenzione tra Comune, Tribunale e le due associazioni, prevede che i condannati, due per volta e a rotazione, possano svolgere l'attività di distribuzione dei beni di prima necessità e di vestiario e che si occupino del riordino di ambienti presso la Casa accoglienza "La Fonte". L'orario di lavoro potrà essere articolato individualmente, in relazione alle mansioni da svolgere e in modo da non pregiudicare le esigenze di vita dei condannati. In linea di massima il lavoro sarà svolto dal lunedì al venerdì, per tre ore giornaliere.
I condannati allo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, inoltre, potranno svolgere, due per volta e a rotazione, le attività previste normalmente in un canile presso la sezione di Canosa della "Lega per la difesa del cane". L'orario di lavoro potrà essere articolato individualmente, in relazione alle mansioni da svolgere e in modo da non pregiudicare le esigenze di vita dei condannati. In linea di massima il lavoro sarà svolto dal lunedì al venerdì, per due ore giornaliere. "Si potranno – ha dichiarato il primo cittadino, Francesco Ventola - accogliere le richieste dei condannati per pene lievi, in particolare per quanto riguarda le violazioni del Codice della Strada, disponibili a svolgere mansioni per il bene della collettività, in sostituzione della pena o della sanzione. E' una possibilità tanto più importante quanto i reati sono meno gravi. Lo scopo è di reinserire il soggetto nella società e tutelare i diritti umani di ognuno.
Questo tipo di percorso, infatti, evita di bollare coloro che hanno sbagliato e non compromette la loro possibilità di trovare lavoro". Con questa convenzione, l'iter di attivazione dei programmi di lavori di pubblica utilità verrà snellito e si incrementerà in modo sostanzioso il numero dei beneficiari nella città di Canosa. "Si tratta di un'esperienza formativa molto forte e molto utile – ha aggiunto Ventola -, specie per gli imputati per guida in stato di ebbrezza (che non abbiano causato incidenti, ndr). Ringrazio l'Ufficio di Piano per il lavoro svolto a supporto di tale iniziativa e le due associazioni per la fattiva collaborazione. Sosteniamo, dunque, con convinzione questo progetto, per sensibilizzare ed educare piuttosto che punire solamente. Siamo certi infatti che questo genere di sanzione sia molto più efficace rispetto al solo pagamento di una multa".
Ufficio stampa
Francesca Lombardi