Piena attuazione alle previsioni della legge “Salva Olio”

L’assessore Piscitelli scrive al Ministro Martina

sabato 10 ottobre 2015 13.16
Desta preoccupazione nel mondo agricolo l'approvazione da parte della Commissione Europea dell'aumento del contingente di importazione, senza dazio, di olio d'oliva proveniente dalla Tunisia verso l'Europa. A tal proposito, soddisfazione è stata espressa dall'assessore all'Agricoltura del Comune di Canosa, Leonardo Piscitelli, in seguito all'approvazione della delibera regionale del 6 ottobre scorso, in cui il "presidente della Regione e l'assessore regionale all'Agricoltura e alle Risorse agroalimentari si impegnano ad assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei confronti dei livelli governativi, perché in sede europea sia compiutamente tutelato un prodotto d'eccellenza italiana, simbolo della Puglia, particolarmente incidente sull'economia dei nostri agricoltori". Risale a solo pochi giorni fa la lettera che l'assessore Piscitelli ha inviato al ministro all'Agricoltura, Maurizio Martina, al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e all'assessore Agricoltura Regione Puglia, Leonardo Di Gioia, nella quale si esprime preoccupazione per l'incremento dell'import di olio tunisino in Europa e la possibile riduzione dell'export di olio canosino e pugliese.

"Sta per iniziare la raccolta delle oliveha scritto Piscitelli il 28 settembre scorso- che quest'anno vedrà un aumento di oltre il 30% della produzione di olio rispetto all'anno 2014, con una qualità ottima per l'andamento climatico favorevole nel territorio di Canosa di Puglia. L'olio extravergine fresco del nuovo raccolto esprime al meglio le note proprietà organolettiche, antiossidanti e nutrizionali che tendono a deperire nel tempo.Rispetto allo scorso anno, uno dei più neri dell'agricoltura italiana, con poco più di 300 mila tonnellate d'olio, la produzione 2015 dovrebbe risalire a circa 400 mila tonnellate, pur rimanendo sotto la media storica di 500 mila tonnellate. Anche la qualità delle olive è ottima grazie al caldo che ha limitato gli attacchi della mosca olearia.La scarsa produzione dello scorso anno ha favorito le importazioni dall'estero, che nel primo semestre del 2015 hanno visto l'arrivo di 321 mila tonnellate di olio straniero, con un vero e proprio boom dalla Tunisia, dove le importazioni sono addirittura cresciute del 748% , nel giro di un anno.Questa situazione rischia di peggiorare ulteriormente, dopo l'approvazione da parte della Commissione Europea dell'aumento del contingente di importazione, senza dazio, di olio d'oliva proveniente dalla Tunisia verso l'UE fino al 2017, con un incremento di ben 35 mila tonnellate all'anno, rispetto alle attuali 57 mila già previste dall'accordo di associazione UE – Tunisia.In merito a questa decisione sono intervenuti il Ministro degli Esteri, on. Paolo Gentiloni, l'on. Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera e l'on. Ermete Realacci, ai quali vogliamo associarci con forte determinazione.Sebbene la scelta della Commissione Europea sia meritevole, oltre che condivisibile, è essenziale che il Governo Italiano e il Consiglio Europe si facciano carico del rischio, tutt'altro che campato in aria, che l'olio tunisino finisca per diventare comunitario o, peggio, made in Italy, una volta varcata la frontiera dell'UE.Per questo, sollecitiamo il Ministro on. Maurizio Martina, il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e l'Assessore Agricoltura Regione Puglia, dott. Leonardo Di Gioia, a dare piena attuazione alle previsioni della legge "Salva Olio". Ad iniziare dal cosiddetto "tappo antirabbocco", passando per i criteri specifici dell'ammissione al regime di perfezionamento attivo per gli oli di oliva vergini, fino alla nuova norma contro il segreto delle importazioni agroalimentari. E per la stessa ragione chiediamo l'intervento della Regione Puglia e del Governo Italiano in sede di Consiglio Europeo, affinché l'olio tunisino, ammesso all'importazione senza dazio, sia accompagnato da misure di tracciabilità e di commercializzazione che ne impediscano la possibilità di essere etichettato come di origine UE o, peggio, come di origine italiana.Chiediamo, inoltre, maggiore trasparenza, nonostante sia obbligatorio indicare, per legge, l'origine in etichetta a decorrere dal 1 luglio 2009, con la richiesta di riportare in etichettatura, con caratteri più grandi, posto nel retro bottiglia la dicitura "Olio con miscele di olio di oliva non comunitari". Si ritiene inoltre doveroso l'immediata attivazione del Piano Olivicolo Nazionale, approvato nel luglio scorso, che prevede lo stanziamento di 32 milioni di euro nel prossimo triennio, finalizzati all'incremento produttivo e al sostegno alla commercializzazione dell'olio "Made in Italy". Per questo dobbiamo attuare tutte le misure necessarie ad impedire che l'incremento dell'import di olio tunisino in Europa determini una strutturale riduzione dell'export di olio canosino e pugliese".