Replica del vicesindaco Pietro Basile all'articolo “Agricoltori, attenti alle cartelle pazze”
Pubblicato il 28 novembre dal quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno”
venerdì 29 novembre 2013
13.19
Il vicesindaco Pietro Basile, assessore all'Urbanistica e Lavori Pubblici, replica quanto segue all'articolo "Agricoltori, attenti alle cartelle pazze", pubblicato il 28 ottobre dal quotidiano "La Gazzetta del Mezzogiorno".
"Sulla Gazzetta del 28 novembre – ha dichiarato Basile - è risuonato un monito a tutti gli agricoltori di Canosa, invocando demagogicamente le infinite colpe di una Amministrazione che viene accusata, con frequenza pressoché quotidiana, di imporre balzelli per tutto e cercare in ogni modo di fare cassa. Nell'articolo si legge "Noi siamo convinti che gli agricoltori non debbano pagare in base alla destinazione d'uso dei loro terreni, come stabilito dalla pianificazione urbanistica vigente".
Tale affermazione oltre che essere impropria merita delle precisazioni, prive di ogni tipo di polemica e che affondano le loro radici in tempi ben lontani dall'insediamento di questa Amministrazione, e fanno riflettere soprattutto quando si è ben lungi dai "tempi di vacche grasse" degli anni passati! Ci chiediamo, a chi giovi mettere tasse per il semplice piacere di metterle? O chi non cerchi la possibilità di intervenire con riduzioni della tassazione laddove possibile e legittimo?
Nella realtà quotidiana, in tutti i modi, l'Amministrazione La Salvia cerca di evitare rincari e nuovi oneri, nella consapevolezza che questo non fa che mortificare l'economia della Città.
Innanzitutto bisogna fare attenzione a date e leggi. Ai sensi dell'art. 31 - Disposizioni varie per gli enti locali - comma 20 della L. n. 289 del 27.01.2000 (Finanziaria 2003) "I Comuni, quando attribuiscono ad un terreno la natura di area fabbricabile, ne danno comunicazione al proprietario ... con modalità idonee a garantirne l'effettiva conoscenza da parte del contribuente" e, tanto per gli adempimenti fiscali del contribuente stesso ai fini della tassazione degli immobili.
Ora, come noto, il Piano Regolatore Generale di Canosa, adottato nel lontano 1999 è stato approvato nel febbraio del 2005 con Deliberazione di Giunta regionale n. 118: con l'entrata in vigore dello strumento urbanistico, un suolo ricadente in 'Zone edificabili' acquista natura edificabile e, questo discorso vale a prescindere dal fatto che la potenziale edificazione possa essere realizzata subito, procrastinata nel tempo o subordinata alla approvazione di un Piano particolareggiato di iniziativa pubblica o privata.
Il primo dato importante è che il Prg trasformava grandi porzioni di suolo agricolo in Zone per Insediamenti produttivi, le così dette "Zone D". Stiamo parlando di una pianificazione che prevedeva la trasformazione di 300 ettari di suoli coltivati, in una città dalla vocazione economica sostanzialmente agricola!
Il secondo dato è che lo stesso Prg prevedeva, e prevede, che tutte queste Zone D debbano essere oggetto di un Piano di secondo livello, di iniziativa necessariamente pubblica: cosa che non ha certo giocato a favore dei proprietari!
Il Comune si è trovato, già nel 2005, dinanzi ad un Piano approvato ma già obsoleto, di difficile concretizzazione (per i grandi costi relativi agli espropri, all'indomani della svolta epocale del Testo unico degli Espropri. Ed, a tal proposito, si deve tener presente la sentenza dalla Corte Costituzionale n. 348 del 24.01.2007 che stabiliva che le indennità di esproprio dovevano riferirsi, a differenza dal passato, al valore venale degli immobili; sia per i grandi costi, che per la realizzazione delle urbanizzazioni primarie e secondarie, ecc...) che esprimeva effetti giuridici - che si tramutano anche in tassazione - seppure realizzabile non nel breve periodo.
Lungi dal voler polemizzare sulla impostazione e con la zonizzazione del Prg (forse adeguate a quel momento storico sul finire degli Anni '90, ma incoerenti sia in tempi di perdurante crisi che, nell'ottica di una città che, con rammarico, vediamo non crescere e piuttosto privarsi di tanti giovani, di tante attività, della propria capacità attrattiva progressivamente sminuita), oggi ci troviamo a pagare tutta una serie di condizioni e scelte che avrebbero dovuto essere ponderate con maggiore attenzione e non certo sulla base di facili entusiasmi, per un progresso non facilmente raggiungibile! Ancora con la L. n. 248/2005 che convertiva il D.L. n. 203 del 30.09.2005, veniva chiarito all'art. 11 quaterdecies, comma 16, che "ai fini dell'applicazione del Decreto legislativo 30/12/1992 n. 504, ... un'area è da considerare comunque fabbricabile se utilizzabile a scopo edificatorio, in base allo strumento urbanistico generale, indipendentemente all'adozione di strumenti attuativi del medesimo".
Pertanto, ad onor del vero, già dal 2008 si faceva - di fatto - "cassa": con deliberazione di n. 50 del 18.11.2008, l'Amministrazione Ventola determinava il valore a metro quadrato delle diverse aree edificabili che veniva comunicato ai proprietari contribuenti, nei primi mesi del 2009, con apposita notifica. Quei valori sono stati di anno in anno riconfermati, come atto propedeutico previsto per legge per l'approvazione del Bilancio di Previsione. Solo nel ottobre 2012 l'Amministrazione La Salvia ha rivisto tali valori ribassandoli del 10% a fronte della perdurante crisi economica, con delibera consiliare n. 28 del 23/10/2012.
Ci fa sorridere che solo oggi il portavoce di Forza Italia sollevi la questione, quando qualche tempo fa come portavoce del Pdl, non batteva ciglio sulle scelte e sulle decisioni della Amministrazione dell'epoca. Queste brevi considerazioni, si spera che siano a chiarimento della inutile polemica che ci vede perseguitare gli agricoltori della nostra città!
Certo resta il fatto che, in tempo di crisi, i battibecchi politici lasciano il tempo che trovano! Tutte le forze politiche dovrebbero avere, piuttosto, un atteggiamento propositivo ed oggettivo, che tenga conto del periodo non facile che stiamo attraversando e che responsabilizzi tutti. Certo ancora, l'agricoltura che è un elemento base per una città come la nostra che, conferma la sua vocazione agricola, dovrebbe essere supportata con iniziative con ricadute reali in tempi brevi, delle quali andiamo quotidianamente alla ricerca; non certo inutili moniti che rischiano ancora di più di far perdere la fiducia nelle Istituzioni più vicine al cittadino!
Sentiamo il bisogno di precisare ancora – ha concluso Basile - che proprio in virtù della impossibilità di dare attuazione alle Zone D, con risorse esclusivamente pubbliche, l'Amministrazione La Salvia ha condiviso e perseguito, l'obiettivo intrapreso già in passato, di portare avanti il discorso del Pug che svincola le Zone D dalla iniziativa esclusivamente pubblica, con la possibilità anche da parte di privati di presentare dei Pue (Piani urbanistici esecutivi)".
ufficio stampa
Francesca Lombardi
"Sulla Gazzetta del 28 novembre – ha dichiarato Basile - è risuonato un monito a tutti gli agricoltori di Canosa, invocando demagogicamente le infinite colpe di una Amministrazione che viene accusata, con frequenza pressoché quotidiana, di imporre balzelli per tutto e cercare in ogni modo di fare cassa. Nell'articolo si legge "Noi siamo convinti che gli agricoltori non debbano pagare in base alla destinazione d'uso dei loro terreni, come stabilito dalla pianificazione urbanistica vigente".
Tale affermazione oltre che essere impropria merita delle precisazioni, prive di ogni tipo di polemica e che affondano le loro radici in tempi ben lontani dall'insediamento di questa Amministrazione, e fanno riflettere soprattutto quando si è ben lungi dai "tempi di vacche grasse" degli anni passati! Ci chiediamo, a chi giovi mettere tasse per il semplice piacere di metterle? O chi non cerchi la possibilità di intervenire con riduzioni della tassazione laddove possibile e legittimo?
Nella realtà quotidiana, in tutti i modi, l'Amministrazione La Salvia cerca di evitare rincari e nuovi oneri, nella consapevolezza che questo non fa che mortificare l'economia della Città.
Innanzitutto bisogna fare attenzione a date e leggi. Ai sensi dell'art. 31 - Disposizioni varie per gli enti locali - comma 20 della L. n. 289 del 27.01.2000 (Finanziaria 2003) "I Comuni, quando attribuiscono ad un terreno la natura di area fabbricabile, ne danno comunicazione al proprietario ... con modalità idonee a garantirne l'effettiva conoscenza da parte del contribuente" e, tanto per gli adempimenti fiscali del contribuente stesso ai fini della tassazione degli immobili.
Ora, come noto, il Piano Regolatore Generale di Canosa, adottato nel lontano 1999 è stato approvato nel febbraio del 2005 con Deliberazione di Giunta regionale n. 118: con l'entrata in vigore dello strumento urbanistico, un suolo ricadente in 'Zone edificabili' acquista natura edificabile e, questo discorso vale a prescindere dal fatto che la potenziale edificazione possa essere realizzata subito, procrastinata nel tempo o subordinata alla approvazione di un Piano particolareggiato di iniziativa pubblica o privata.
Il primo dato importante è che il Prg trasformava grandi porzioni di suolo agricolo in Zone per Insediamenti produttivi, le così dette "Zone D". Stiamo parlando di una pianificazione che prevedeva la trasformazione di 300 ettari di suoli coltivati, in una città dalla vocazione economica sostanzialmente agricola!
Il secondo dato è che lo stesso Prg prevedeva, e prevede, che tutte queste Zone D debbano essere oggetto di un Piano di secondo livello, di iniziativa necessariamente pubblica: cosa che non ha certo giocato a favore dei proprietari!
Il Comune si è trovato, già nel 2005, dinanzi ad un Piano approvato ma già obsoleto, di difficile concretizzazione (per i grandi costi relativi agli espropri, all'indomani della svolta epocale del Testo unico degli Espropri. Ed, a tal proposito, si deve tener presente la sentenza dalla Corte Costituzionale n. 348 del 24.01.2007 che stabiliva che le indennità di esproprio dovevano riferirsi, a differenza dal passato, al valore venale degli immobili; sia per i grandi costi, che per la realizzazione delle urbanizzazioni primarie e secondarie, ecc...) che esprimeva effetti giuridici - che si tramutano anche in tassazione - seppure realizzabile non nel breve periodo.
Lungi dal voler polemizzare sulla impostazione e con la zonizzazione del Prg (forse adeguate a quel momento storico sul finire degli Anni '90, ma incoerenti sia in tempi di perdurante crisi che, nell'ottica di una città che, con rammarico, vediamo non crescere e piuttosto privarsi di tanti giovani, di tante attività, della propria capacità attrattiva progressivamente sminuita), oggi ci troviamo a pagare tutta una serie di condizioni e scelte che avrebbero dovuto essere ponderate con maggiore attenzione e non certo sulla base di facili entusiasmi, per un progresso non facilmente raggiungibile! Ancora con la L. n. 248/2005 che convertiva il D.L. n. 203 del 30.09.2005, veniva chiarito all'art. 11 quaterdecies, comma 16, che "ai fini dell'applicazione del Decreto legislativo 30/12/1992 n. 504, ... un'area è da considerare comunque fabbricabile se utilizzabile a scopo edificatorio, in base allo strumento urbanistico generale, indipendentemente all'adozione di strumenti attuativi del medesimo".
Pertanto, ad onor del vero, già dal 2008 si faceva - di fatto - "cassa": con deliberazione di n. 50 del 18.11.2008, l'Amministrazione Ventola determinava il valore a metro quadrato delle diverse aree edificabili che veniva comunicato ai proprietari contribuenti, nei primi mesi del 2009, con apposita notifica. Quei valori sono stati di anno in anno riconfermati, come atto propedeutico previsto per legge per l'approvazione del Bilancio di Previsione. Solo nel ottobre 2012 l'Amministrazione La Salvia ha rivisto tali valori ribassandoli del 10% a fronte della perdurante crisi economica, con delibera consiliare n. 28 del 23/10/2012.
Ci fa sorridere che solo oggi il portavoce di Forza Italia sollevi la questione, quando qualche tempo fa come portavoce del Pdl, non batteva ciglio sulle scelte e sulle decisioni della Amministrazione dell'epoca. Queste brevi considerazioni, si spera che siano a chiarimento della inutile polemica che ci vede perseguitare gli agricoltori della nostra città!
Certo resta il fatto che, in tempo di crisi, i battibecchi politici lasciano il tempo che trovano! Tutte le forze politiche dovrebbero avere, piuttosto, un atteggiamento propositivo ed oggettivo, che tenga conto del periodo non facile che stiamo attraversando e che responsabilizzi tutti. Certo ancora, l'agricoltura che è un elemento base per una città come la nostra che, conferma la sua vocazione agricola, dovrebbe essere supportata con iniziative con ricadute reali in tempi brevi, delle quali andiamo quotidianamente alla ricerca; non certo inutili moniti che rischiano ancora di più di far perdere la fiducia nelle Istituzioni più vicine al cittadino!
Sentiamo il bisogno di precisare ancora – ha concluso Basile - che proprio in virtù della impossibilità di dare attuazione alle Zone D, con risorse esclusivamente pubbliche, l'Amministrazione La Salvia ha condiviso e perseguito, l'obiettivo intrapreso già in passato, di portare avanti il discorso del Pug che svincola le Zone D dalla iniziativa esclusivamente pubblica, con la possibilità anche da parte di privati di presentare dei Pue (Piani urbanistici esecutivi)".
ufficio stampa
Francesca Lombardi