Processo “Giustizia Svenduta”: l’Ordine degli Avvocati di Trani si costituisce parte civile
E' una scelta sicuramente delicata
lunedì 9 settembre 2019
23.56
«E' una scelta sicuramente delicata, ma il nostro agire deve sempre contemperare attenzione e rispetto per tre componenti: la classe forense tranese; i magistrati e, infine ma non da ultima, l'opinione pubblica. Per rispetto di tutte le parti in causa, la decisione del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Trani non poteva che essere quella di costituirsi parte civile nel processo che si aprirà a Lecce il prossimo 11 settembre 2019, sull'inchiesta ribattezzata "Giustizia Svenduta", che ha portato alla luce una presunta "giustizia truccata" ad opera di magistrati, avvocati e rappresentanti delle forze dell'ordine». E' quanto rende noto il Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Trani, Tullio Bertolino, al termine di una riunione del Consiglio dell'Ordine convocata ad hoc.
«Il nostro è un atto dovuto – prosegue il Presidente – perché il comportamento asseritamente deviato di uno sparuto gruppo di rappresentanti delle istituzioni non può e non deve inficiare il lavoro quotidiano di migliaia di persone tra avvocati, magistrati e rappresentanti delle forze di polizia, improntato sempre al rispetto della legge ed alla sua libera ed incondizionata applicazione. Umanamente auspichiamo che in sede processuale tutte le persone coinvolte riescano a dimostrare l'estraneità ai fatti contestati. Ma con altrettanta fermezza non possiamo esimerci dal pretendere giustizia per il danno di immagine riportato dall'intera categoria nei confronti di chi invece dovesse essere condannato per comportamenti che hanno gettato ombre nerissime sul Tribunale di Trani che da oltre 800 anni gode di fama indiscussa in tutto il mondo».
Il Consiglio dell'Ordine di Trani ha già dato mandato ad un legale di propria fiducia di costituirsi parte civile nel processo che vede coinvolte complessivamente 10 persone. Tra queste anche due avvocati iscritti nell'albo tranese. «Due avvocati su oltre 2.000 iscritti – conclude il Presidente Bertolino – sono un numero talmente esiguo che dovrebbe indurre tutti, sistema dell'informazione compreso, ad una maggiore prudenza. Ci sono migliaia di persone che svolgono onestamente e correttamente il proprio lavoro e che non meritano di essere etichettati come parte di un sistema corrotto».
«Il nostro è un atto dovuto – prosegue il Presidente – perché il comportamento asseritamente deviato di uno sparuto gruppo di rappresentanti delle istituzioni non può e non deve inficiare il lavoro quotidiano di migliaia di persone tra avvocati, magistrati e rappresentanti delle forze di polizia, improntato sempre al rispetto della legge ed alla sua libera ed incondizionata applicazione. Umanamente auspichiamo che in sede processuale tutte le persone coinvolte riescano a dimostrare l'estraneità ai fatti contestati. Ma con altrettanta fermezza non possiamo esimerci dal pretendere giustizia per il danno di immagine riportato dall'intera categoria nei confronti di chi invece dovesse essere condannato per comportamenti che hanno gettato ombre nerissime sul Tribunale di Trani che da oltre 800 anni gode di fama indiscussa in tutto il mondo».
Il Consiglio dell'Ordine di Trani ha già dato mandato ad un legale di propria fiducia di costituirsi parte civile nel processo che vede coinvolte complessivamente 10 persone. Tra queste anche due avvocati iscritti nell'albo tranese. «Due avvocati su oltre 2.000 iscritti – conclude il Presidente Bertolino – sono un numero talmente esiguo che dovrebbe indurre tutti, sistema dell'informazione compreso, ad una maggiore prudenza. Ci sono migliaia di persone che svolgono onestamente e correttamente il proprio lavoro e che non meritano di essere etichettati come parte di un sistema corrotto».