Protagonisti di un'amicizia dell'altro mondo
Un convivio per il sostegno a distanza
giovedì 11 aprile 2019
21.36
La scorsa domenica, 7 aprile, si è svolto il convivio, noto come pranzo pro sostegno a distanza giunto all'ottava edizione, dal titolo: "Protagonisti di un'amicizia dell'altro mondo", che ha avuto luogo a Canosa di Puglia (BT), presso la sala Re-Noir dello Smeraldo Ricevimenti. L' evento si prefigge di promuovere il sostegno a distanza, a cura dell'A.V.S.I. (Associazione Volontari per il Servizio Internazionale), sotto il patrocinio del Comune di Canosa. Hanno preso parte amici che si sono incontrati nel corso delle edizioni precedenti, e altri, che hanno assistito con stupore a un modo concreto di vivere la condivisione dei bisogni con persone considerate ai "margini dell'umanità". Erano presenti anche ragazzi, studenti di un istituto d'istruzione superiore, docenti dei vari ordini di scuole, genitori con i propri figli. Tutti si sono coinvolti in un'opera di solidarietà, come quella del sostegno a distanza, per scoprire che ogni uomo ha bisogno di essere accolto, con tutte le sue esigenze, ed è solo da tale consapevolezza che può scaturire per ognuno di noi il bisogno di condivisione con tutti, anche con quelle persone considerate, per un'opinione diffusa, "scarto".
Il sostegno a distanza è proposto dalla Fondazione A.V.S.I, che ha lo scopo di promuovere la dignità della persona attraverso la cooperazione allo sviluppo, con particolare attenzione all'educazione nel solco della dottrina sociale della chiesa. Questo gesto di solidarietà si realizza con un contributo economico stabile e continuativo che permette ad un bambino di ricevere alimentazione, cure mediche, interventi igienico-sanitari, scolarizzazione e di partecipazione ad attività ricreative ed educative. Il dottor Luciano Papagna, ha riconosciuto il valore dell'"opera" ospitando "i protagonisti del sostegno a distanza", offrendo loro tutta la collaborazione ed il rilievo necessario per il buon esito dell'evento. L'assessore alla Cultura del Comune di Canosa, Mara Gerardi, nel suo intervento, ha voluto porre l'accento sull'aspetto culturale del convivio, che rappresenta un unicum nel panorama delle attività che si realizzano a Canosa, perché recupera il senso dell'educazione del popolo, costituito da adulti di ogni età e condizione e nuove generazioni, bisognosi di un "Ideale" da riconoscere e seguire, cioè quello della condivisione. L'assessore ha aggiunto che la diffusione del sostegno a distanza, è in grado di promuovere la cultura della solidarietà e di offrire a noi cittadini, un modello ineguagliabile per la costruzione di rapporti più umani tra le persone, includendo anche quelle provenienti da altri Paesi del mondo, afflitti da vari drammi.
I partecipanti hanno conosciuto attraverso i filmati, la situazione del Randa (Africa), che ricorda proprio il 7 aprile, il 25° del genocidio, con il lutto nazionale ed hanno assistito con partecipazione colma di affetto, all'intervento del ragazzo sostenuto a distanza, la cui origine è proprio quella rwandese, Hirwa Mujyambere Fiacre. Il ragazzo ruandese ha manifestato il sogno della sua vita: "Vorrei diventare Presidente della Repubblica per aiutare il mio popolo come io sono stato aiutato", suscitando commozione tra i presenti soprattutto tra gli studenti, suoi coetanei, i quali con tanto entusiasmo hanno accolto le sue intenzioni e nello stesso tempo gli hanno manifestato i loro sogni. La possibilità offerta dal convivio, ha fatto allargare il nostro sguardo ed ha permesso di ammirare quel cielo condiviso e riconoscere che ognuno di noi con la propria attenzione, voglia di conoscere, di donare il tempo e il denaro può farsi prossimo a chi è lontano. Questa esperienza possa costituire una scuola di gratuità e tracciare la strada che conduce alla pienezza di noi stessi. Ringraziamo tutti i partecipanti che hanno cominciato a costruire un pezzo di società giusta e solidale scrivendo una pagina di storia nuova per il Rwanda ma anche per la nostra città che ha bisogno di trovare le ragioni di una convivenza più umana e solidale.
Prof. Leonardo Di Nunno
Il sostegno a distanza è proposto dalla Fondazione A.V.S.I, che ha lo scopo di promuovere la dignità della persona attraverso la cooperazione allo sviluppo, con particolare attenzione all'educazione nel solco della dottrina sociale della chiesa. Questo gesto di solidarietà si realizza con un contributo economico stabile e continuativo che permette ad un bambino di ricevere alimentazione, cure mediche, interventi igienico-sanitari, scolarizzazione e di partecipazione ad attività ricreative ed educative. Il dottor Luciano Papagna, ha riconosciuto il valore dell'"opera" ospitando "i protagonisti del sostegno a distanza", offrendo loro tutta la collaborazione ed il rilievo necessario per il buon esito dell'evento. L'assessore alla Cultura del Comune di Canosa, Mara Gerardi, nel suo intervento, ha voluto porre l'accento sull'aspetto culturale del convivio, che rappresenta un unicum nel panorama delle attività che si realizzano a Canosa, perché recupera il senso dell'educazione del popolo, costituito da adulti di ogni età e condizione e nuove generazioni, bisognosi di un "Ideale" da riconoscere e seguire, cioè quello della condivisione. L'assessore ha aggiunto che la diffusione del sostegno a distanza, è in grado di promuovere la cultura della solidarietà e di offrire a noi cittadini, un modello ineguagliabile per la costruzione di rapporti più umani tra le persone, includendo anche quelle provenienti da altri Paesi del mondo, afflitti da vari drammi.
I partecipanti hanno conosciuto attraverso i filmati, la situazione del Randa (Africa), che ricorda proprio il 7 aprile, il 25° del genocidio, con il lutto nazionale ed hanno assistito con partecipazione colma di affetto, all'intervento del ragazzo sostenuto a distanza, la cui origine è proprio quella rwandese, Hirwa Mujyambere Fiacre. Il ragazzo ruandese ha manifestato il sogno della sua vita: "Vorrei diventare Presidente della Repubblica per aiutare il mio popolo come io sono stato aiutato", suscitando commozione tra i presenti soprattutto tra gli studenti, suoi coetanei, i quali con tanto entusiasmo hanno accolto le sue intenzioni e nello stesso tempo gli hanno manifestato i loro sogni. La possibilità offerta dal convivio, ha fatto allargare il nostro sguardo ed ha permesso di ammirare quel cielo condiviso e riconoscere che ognuno di noi con la propria attenzione, voglia di conoscere, di donare il tempo e il denaro può farsi prossimo a chi è lontano. Questa esperienza possa costituire una scuola di gratuità e tracciare la strada che conduce alla pienezza di noi stessi. Ringraziamo tutti i partecipanti che hanno cominciato a costruire un pezzo di società giusta e solidale scrivendo una pagina di storia nuova per il Rwanda ma anche per la nostra città che ha bisogno di trovare le ragioni di una convivenza più umana e solidale.
Prof. Leonardo Di Nunno