Proteggere la vittima un dovere di tutti
A Potenza concluso il «Progetto FARO»
domenica 19 giugno 2016
17.17
L'Associazione di Volontariato "Il mio nome è mai più", con sede in Potenza, è presente sul territorio da circa un anno e mezzo, occupandosi di promuovere la cultura di pari opportunità tra uomo e donna, nonché l'approfondimento delle tematiche della violenza contro le donne tramite diverse iniziative come convegni, flash mob, dibattiti che hanno calamitato le attenzioni degli intervenuti. Nei mesi di aprile e maggio scorsi l' associazione, per conto della MODAVI ONLUS (Associazione Nazionale di Promozione Sociale) in partenariato con IdeAzione CIAO, ha realizzato il progetto "FARO: Azioni di prevenzione e contrasto della violenza sulle donne", finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ai sensi della Legge 383/00 lettera f. In particolare il coordinatore locale, la dottoressa Mariangela Ricotta ed il facilitatore avvocato Maria Sabina Lembo (anche Presidente dell'Associazione di volontariato "Il mio nome è mai più"), hanno tenuto 8 laboratori, della durata complessiva di 16 ore, sulla prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne nell'Istituto Professionale Statale per l'industria e l'artigianato "G. Giorgi" e nell'Istituto comprensivo "G. Leopardi", sviluppati sulla violenza di genere, violenza domestica, sessuale, psicologica, stalking e bullismo. Sono stati somministrati 200 questionari a scopo di monitoraggio della Modavi Onlus. E' stata realizzata una mappatura dei servizi pubblici e privati che nella provincia di Potenza si occupano della tutela e protezione delle donne. Sempre nel capoluogo lucano è stato promosso ed organizzato il concorso giovanile intitolato "Crea il tuo slogan per contrastare la violenza sulle donne", promuovendo anche il servizio Faro-live, strumento di sostegno innovativo di supporto web alle vittime di violenza. Nelle scuole di Potenza è stato diffuso il materiale promozionale cartaceo relativo al progetto Faro. Al termine delle attività teoriche e pratiche l'Associazione di Volontariato "Il mio nome è mai più" tramite le sue rappresentanti unitamente alle volontarie intervenute hanno ringraziato tutti i dirigenti scolastici e le scolaresche coinvolte nel progetto . """E' stata un'importante occasione di riflessione individuale e collettiva, - hanno esordito nella missiva firmata dalla dottoressa Mariangela Ricotta e dall' avvocato Maria Sabina Lembo - di ascolto, comprensione e accettazione dell'altro. Le metodologie utilizzate si sono rivelate utili e vicine ai ragazzi ed al loro modo di comunicare nell'attuale società, nell'ottica di favorire le pari opportunità e contrastare ogni forma di discriminazione nei confronti delle donne""".
La violenza contro le donne è un fenomeno dilagante come dimostra il rapporto ISTAT 2014 che riporta i seguenti dati: 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale; il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni, il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri. Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7% contro 19,6%), mentre quella sessuale più tra le italiane (21,5% contro 16,2%). Le straniere sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) subiscono più violenze.I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%). La violenza sulle donne è un fenomeno molto più diffuso di quanto appaia in realtà sia in ambito domestico-familiare che in quello collettivo-sociale che nessun pretesto può giustificarla.
La violenza contro le donne è un fenomeno dilagante come dimostra il rapporto ISTAT 2014 che riporta i seguenti dati: 6 milioni 788 mila donne hanno subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale; il 31,5% delle donne tra i 16 e i 70 anni, il 20,2% ha subìto violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subìto stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri. Le donne straniere hanno subìto violenza fisica o sessuale in misura simile alle italiane nel corso della vita (31,3% e 31,5%). La violenza fisica è più frequente fra le straniere (25,7% contro 19,6%), mentre quella sessuale più tra le italiane (21,5% contro 16,2%). Le straniere sono molto più soggette a stupri e tentati stupri (7,7% contro 5,1%). Le donne moldave (37,3%), rumene (33,9%) e ucraine (33,2%) subiscono più violenze.I partner attuali o ex commettono le violenze più gravi. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Gli autori di molestie sessuali sono invece degli sconosciuti nella maggior parte dei casi (76,8%). La violenza sulle donne è un fenomeno molto più diffuso di quanto appaia in realtà sia in ambito domestico-familiare che in quello collettivo-sociale che nessun pretesto può giustificarla.