PSR: Aut aut dai giovani stanchi di aspettare
Coldiretti Puglia: "Prima di natale atto concreto"
venerdì 14 dicembre 2018
15.05
Conto alla rovescia sul PSR in Puglia e l'aut aut è venuto proprio dai giovani di Coldiretti, riuniti a Foggia, area da cui proviene parte delle domande di sostegno rientrate in graduatoria. "Ci sono migliaia di giovani che aspettano di dare concretezza al proprio progetto di vita in agricoltura, 5000 ragazzi in attesa di poter realizzare il proprio sogno", ha esordito il Presidente dei giovani imprenditori di Coldiretti Foggia, Guido Cusmai. "La piega che ha preso la vicenda con ricorsi e controricorsi non ci porta da nessuna parte e soprattutto - ha aggiunto Cusmai - allunga i tempi in maniera inaccettabile e dannosa rispetto ai tempi delle imprese agricole che devono investire". Da qui la richiesta dei giovani di Coldiretti riuniti in Assemblea "di vedere un atto concreto prima di Natale dell'Assessore regionale all'Agricoltura Di Gioia - si è fatto portavoce Cusmai - di una decisione, di una presa di posizione che faccia ripartire la macchina degli investimenti, perché così come va non è più accettabile e aspettare il 19 marzo per l'ennesima sentenza del TAR che si tradurrà probabilmente in un altro rinvio non è una strada percorribile perché fa perdere solo la speranza".
"La burocrazia ruba fino a 100 giorni all'anno al lavoro in azienda ma soprattutto frena con le inefficienze l'avvio di nuove attività e l'ingresso di giovani nell'attività di impresa di cui la Puglia ha enorme bisogno per tornare a crescere", ha spiegato Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia. Le anomalie riscontrate sui 1080 progetti presentati per l'insediamento dei giovani agricoltori rientrati in graduatoria "sono pari al 96,8% e addirittura del 98,3% su quelli dei ricorrenti - ha aggiunto Corsetti - e la medesima situazione si riscontra nella graduatoria delle domande degli agriturismi, dove 'anomale' sono il 59,63%, mentre è in corso la verifica delle domande degli investimenti. La macchina burocratica dell'Assessorato regionale all'Agricoltura deve chiamare a contradditorio migliaia di aziende per dare risposte al TAR e solo dopo completare l'istruttoria di ogni singola domanda. Ma i tempi delle imprese non sono quelli della burocrazia. Piuttosto che rischiare di 'restituire' le risorse del PSR Puglia Bruxelles - ha concluso il Direttore Corsetti - si cerchino altri fondi, perché quando si dipanerà la matassa, si dovrà celermente finanziare la maggior parte delle 9mila aziende richiedenti". In riferimento agli iter amministrativi e ai processi di autorizzazione è necessario - sostiene Coldiretti - e soprattutto rispetto alla gestione delle risorse pubbliche (nazionali, regionali e comunitarie) infine vanno decisamente aumentate le performance, facendo leva sul ruolo dei Centri di assistenza agricola per velocizzare i processi di erogazione ed evitare la perdita di risorse comunitarie.
"La burocrazia ruba fino a 100 giorni all'anno al lavoro in azienda ma soprattutto frena con le inefficienze l'avvio di nuove attività e l'ingresso di giovani nell'attività di impresa di cui la Puglia ha enorme bisogno per tornare a crescere", ha spiegato Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia. Le anomalie riscontrate sui 1080 progetti presentati per l'insediamento dei giovani agricoltori rientrati in graduatoria "sono pari al 96,8% e addirittura del 98,3% su quelli dei ricorrenti - ha aggiunto Corsetti - e la medesima situazione si riscontra nella graduatoria delle domande degli agriturismi, dove 'anomale' sono il 59,63%, mentre è in corso la verifica delle domande degli investimenti. La macchina burocratica dell'Assessorato regionale all'Agricoltura deve chiamare a contradditorio migliaia di aziende per dare risposte al TAR e solo dopo completare l'istruttoria di ogni singola domanda. Ma i tempi delle imprese non sono quelli della burocrazia. Piuttosto che rischiare di 'restituire' le risorse del PSR Puglia Bruxelles - ha concluso il Direttore Corsetti - si cerchino altri fondi, perché quando si dipanerà la matassa, si dovrà celermente finanziare la maggior parte delle 9mila aziende richiedenti". In riferimento agli iter amministrativi e ai processi di autorizzazione è necessario - sostiene Coldiretti - e soprattutto rispetto alla gestione delle risorse pubbliche (nazionali, regionali e comunitarie) infine vanno decisamente aumentate le performance, facendo leva sul ruolo dei Centri di assistenza agricola per velocizzare i processi di erogazione ed evitare la perdita di risorse comunitarie.