Puglia: Fondi e norme per lo sviluppo delle produzioni biologiche
Le dichiarazioni del deputato Giuseppe L'Abbate(M5S)
giovedì 3 marzo 2022
16.35
Gli oltre 9mila operatori pugliesi potranno contare su una norma all'avanguardia per sostenere e incentivare le produzioni agricole biologiche. Dopo un lungo iter e oltre dieci anni di attesa, il Parlamento ha finalmente approvato in via definitiva la legge "Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico". L'Italia è un Paese leader in Europa nel comparto con 2 milioni di ettari coltivati e 80mila imprese certificate. La Puglia è la seconda regione italiana con oltre 266mila ettari pari al 20,7 per cento del totale e circa 9.400 operatori. Le coltivazioni più interessate sono quelle ad olivo (73mila ettari) e cereali (60mila), a cui seguono le colture foraggere (29mila), la vite (17mila) e le colture proteiche (11mila).
"Gli imprenditori agricoli che hanno investito, e continuano a farlo in maniera consistente, in questa tipologia di pratica agricola sostenibile – dichiara il deputato Giuseppe L'Abbate, esponente M5S in commissione Agricoltura alla Camera – hanno ora finalmente un quadro normativo chiaro e innovativo, che può supportare e promuovere i loro sforzi".
Tra le novità previste dalla normativa troviamo l'introduzione del marchio bio italiano, la revisione dei controlli sulle certificazioni per dare maggiore tutela a consumatori e imprese, l'istituzione di un tavolo tecnico per le produzioni biologiche, la previsione di un piano d'azione nazionale triennale, un piano nazionale per le sementi bio, un fondo per lo sviluppo della produzione biologica, il riordino normativo della formazione professionale degli operatori del settore e i distretti biologici.
"Proprio per sviluppare il comparto e poter così raggiungere i target previsti dalle strategie comunitarie, emanate nell'ambito del Green Deal, nonché della prossima Politica Agricola Comune (PAC) – spiega L'Abbate (M5S) – nel fondo correlato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, abbiamo stanziato 300 milioni di euro esclusivamente dedicati alla creazione di contratti di filiera e di distretto biologici, di cui si attendono a breve i bandi. Dobbiamo, infatti, aumentare le produzioni sostenibili dal 16 al 25 per cento: pertanto – conclude – invito le imprese che vogliano investire in questo settore a tenersi pronte a cogliere questa grande e strategica opportunità di crescita e sviluppo".
"Gli imprenditori agricoli che hanno investito, e continuano a farlo in maniera consistente, in questa tipologia di pratica agricola sostenibile – dichiara il deputato Giuseppe L'Abbate, esponente M5S in commissione Agricoltura alla Camera – hanno ora finalmente un quadro normativo chiaro e innovativo, che può supportare e promuovere i loro sforzi".
Tra le novità previste dalla normativa troviamo l'introduzione del marchio bio italiano, la revisione dei controlli sulle certificazioni per dare maggiore tutela a consumatori e imprese, l'istituzione di un tavolo tecnico per le produzioni biologiche, la previsione di un piano d'azione nazionale triennale, un piano nazionale per le sementi bio, un fondo per lo sviluppo della produzione biologica, il riordino normativo della formazione professionale degli operatori del settore e i distretti biologici.
"Proprio per sviluppare il comparto e poter così raggiungere i target previsti dalle strategie comunitarie, emanate nell'ambito del Green Deal, nonché della prossima Politica Agricola Comune (PAC) – spiega L'Abbate (M5S) – nel fondo correlato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, abbiamo stanziato 300 milioni di euro esclusivamente dedicati alla creazione di contratti di filiera e di distretto biologici, di cui si attendono a breve i bandi. Dobbiamo, infatti, aumentare le produzioni sostenibili dal 16 al 25 per cento: pertanto – conclude – invito le imprese che vogliano investire in questo settore a tenersi pronte a cogliere questa grande e strategica opportunità di crescita e sviluppo".