Puglia: La piaga dei furti di olive nelle campagne
E’ la denuncia di Coldiretti Puglia
sabato 30 dicembre 2023
11.22
I predoni delle campagne in Puglia stanno facendo razzia di olive che come diamanti vanno sorvegliate di notte e scortate di giorno e di notte durante i trasferimenti nei frantoi. E' la denuncia di Coldiretti Puglia, rispetto a quanto sta avvenendo negli oliveti, con i furti di olive direttamente in campagna ma anche fermando i mezzi carichi di olive e portando via la refurtiva, come accaduto a Ruvo di Puglia, episodi che a volte vengono sventati dalle forze dell'ordine e dalle guardie campestri.
I gruppi di malfattori in 3/5 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero – aggiunge Coldiretti Puglia - battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta, ma a rischio sono anche i mezzi, camion e autocarri che trasportano le olive.
Con la raccolta 2023 delle olive in Puglia per la produzione dell'olio extravergine stimata in aumento del 50% rispetto allo scorso anno, sono aumentati i tentativi di furto, spesso sventati anche grazie al rafforzamento del presidio delle forze dell'ordine nelle aree rurali. Oltre alla perdita di reddito per il furto di olive e al danneggiamento delle piante, gli agricoltori sono costretti ad impiegare più manodopera per recuperare dal terreno parte della 'refurtiva' che i ladri non riescono a portare via, aggiunge Coldiretti Puglia.
Secondo l'analisi dell'Osservatorio sulla criminalità dell'agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso da Coldiretti sui risultati conseguiti dalle Forze di Polizia, l'intero comparto agroalimentare è caratterizzato da fenomeni criminali legati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti. I danni al sistema sociale ed economico sono molteplici, dal pericolo per la salute dei consumatori finali, all'alterazione del regolare andamento del mercato agroalimentare. Per questo Coldiretti Puglia, ringraziando le forze dell'ordine per l'opera incessante svolta quotidianamente, chiede una stretta sui controlli per assicurare maggiore sicurezza agli agricoltori e agli operai.
Il fronte dell'illegalità è sempre più ampio e riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all'attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole ed agroalimentari. I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la "porta di ingresso principale" della malavita organizzata e spicciola nella vita dell'imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati lasciando le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali. Capitolo a parte merita il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio 'made in Puglia', a danno dell'imprenditoria agricola pugliesi e dei consumatori.
I gruppi di malfattori in 3/5 minuti riescono a portare via oltre 30 kg di olive ad albero – aggiunge Coldiretti Puglia - battendo gli ulivi con mazze anche di ferro per far crollare il maggior numero di prodotto, danneggiando al contempo le piante. Le squadre di malfattori trascinano le reti sotto gli olivi a mano a mano che i complici percuotono i rami, per raccogliere il maggiore numero possibile di olive in caduta, ma a rischio sono anche i mezzi, camion e autocarri che trasportano le olive.
Con la raccolta 2023 delle olive in Puglia per la produzione dell'olio extravergine stimata in aumento del 50% rispetto allo scorso anno, sono aumentati i tentativi di furto, spesso sventati anche grazie al rafforzamento del presidio delle forze dell'ordine nelle aree rurali. Oltre alla perdita di reddito per il furto di olive e al danneggiamento delle piante, gli agricoltori sono costretti ad impiegare più manodopera per recuperare dal terreno parte della 'refurtiva' che i ladri non riescono a portare via, aggiunge Coldiretti Puglia.
Secondo l'analisi dell'Osservatorio sulla criminalità dell'agricoltura e sul sistema agroalimentare promosso da Coldiretti sui risultati conseguiti dalle Forze di Polizia, l'intero comparto agroalimentare è caratterizzato da fenomeni criminali legati a furti, estorsioni e alla contraffazione di prodotti alimentari ed agricoli e dei relativi marchi garantiti. I danni al sistema sociale ed economico sono molteplici, dal pericolo per la salute dei consumatori finali, all'alterazione del regolare andamento del mercato agroalimentare. Per questo Coldiretti Puglia, ringraziando le forze dell'ordine per l'opera incessante svolta quotidianamente, chiede una stretta sui controlli per assicurare maggiore sicurezza agli agricoltori e agli operai.
Il fronte dell'illegalità è sempre più ampio e riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all'attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole ed agroalimentari. I reati contro il patrimonio, quali furto di mezzi agricoli (15%), abigeato (11%), furto di prodotti agricoli (13%), racket (9%), usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, rappresentano la "porta di ingresso principale" della malavita organizzata e spicciola nella vita dell'imprenditore e nella regolare conduzione aziendale. Masserie, pozzi e strutture letteralmente depredate, chilometri e chilometri di fili di rame, letteralmente volatilizzati lasciando le imprese senza energia elettrica e possibilità di proseguire nelle quotidiane attività imprenditoriali. Capitolo a parte merita il mercato parallelo di prodotti agricoli provenienti da migliaia di chilometri di distanza, spesso sofisticati, spacciati per prodotti di qualità, quando di qualità non sono, per cui viene illegalmente utilizzato il marchio 'made in Puglia', a danno dell'imprenditoria agricola pugliesi e dei consumatori.