Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo
Il titolo del Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini
lunedì 14 agosto 2017
15.35
L'appuntamento annuale con il Meeting per l'amicizia tra i popoli di Rimini,in calendario da domenica 20 agosto a sabato 26 agosto 2017, rappresenta per coloro che intendono cercare una modalità di vita più umana, un' ipotesi per affrontare le sfide del presente. Spesso si ripete che ci si deve riferire al passato per vivere il presente, oppure che è necessario, come qualcuno ha detto recentemente, durante la festa del Santo Patrono S.Sabino, di riappropriarsi "della nostra storia passata e dei luoghi che hanno visto i nostri concittadini cristiani guidati dal 'Santo Canosino' costruire una nuova civiltà della verità e dell'amore", come amava ripetere San Giovanni Paolo II. Perchè occorre riappropriarsi della nostra storia? Perchè si deve tener conto del passato per vivere il presente? C'è bisogno di ragioni, soprattutto se gli adulti desiderano trasmettere alle nuove generazioni, quelle della nostra città, quel patrimonio di cultura e valori, cioè la tradizione. Per fare ciò, deve riemergere l'umano che è in noi con tutte le esigenze del "cuore", che ogni uomo porta dentro di se, alla ricerca di una "risposta", che abbiamo incontrato e che ognuno può incontrare in ogni epoca storica. Tale atteggiamento può farci rivalutare il passato, traendo da ciò il valore anche per il presente.
Il titolo del prossimo Meeting per l'amicizia fra i popoli tratto dal "Faust" di J.W. Goethe ("Was du ererbt von deinen Vätern hast, erwirb es, um es zubesitzen!") pone l'accento sul bisogno di riappropriarsi di quello che ci è stato lasciato in eredità. Che cosa abbiamo ereditato? Una somma di valori? Una storia? Delle verità? Oggi, nell'era della post-verità, del post-truth, di cosa abbiamo bisogno per vivere? La "cascata d'informazioni", in cui fatti veri e falsi si diffondono allo stesso modo, fa sì che ciò che è vero non sia più evidente. Ma gli uomini hanno bisogno di verità? Sembra che non esista nulla di veramente oggettivo, siamo continuamente raggiunti da un flusso di dati, spesso non verificabili per la mole e velocità con cui vengono trasmessi, la cui unica caratteristica è quella della viralità Si impone il "mainstream", in cui la ripetizione ossessiva di una idea, di un'istanza, determina cosa è vero e giusto da seguire. Abbiamo bisogno di un "criterio", che ci consenta di essere liberi, per poter conoscere con adeguata certezza!
In che tipo di mondo, e di società viviamo? Le definizioni non bastano (società multiculturale, mondo globalizzato, era xpuntozero…): stiamo vivendo un vero e proprio cambiamento d'epoca. La sempre maggiore debolezza delle democrazie nel mondo, gli imprevedibili scenari dettati dalla storia recente, cominciano a evidenziare gli effetti della "terza guerra mondiale a pezzi" e il conseguente sconvolgimento dell'ordine mondiale. Non c'è dunque più nulla che valga la pena di essere conservato?Ha ancora senso parlare di "tradizione", di cultura occidentale?Come l'immigrazione e la sfida dell'integrazione ci interpellano? Identità e Dialogo rappresentano un orizzonte possibile? Se il futuro è un destino di integrazione e di pluralità, il tema dell'eredità riguarda solo la cultura occidentale?
Tutto il meglio di ciò che i padri hanno vissuto come può essere giudicato e riguadagnato? Quali sono le sfide imposte dalle nuove tecnologie, e in che direzione esse si svilupperanno mettendo in discussione anche sistemi educativi e formativi? I nuovi algoritmi, ovvero il dna delle piattaforme dei principali motori di ricerca, social network e nuovi media prevedono, parzialmente o totalmente, la "sostituzione del fattore umano" (l'io) con un processo automatizzato. Ci stiamo allora avvicinando ad un mondo dove non viene più riconosciuto, e anzi viene combattuto, l'io, la persona come soggetto di esperienza?
I giovani oggi cosa, e da chi, ereditano? Da chi imparano? Di quali risorse, non solo economiche, dispongono? Metteremo a tema esperienze di educazione, ma ci interrogheremo anche sul tema del lavoro, a cui verrà dedicato un innovativo e ampio spazio espositivo. Tanti sono gli inviti a grandi personaggi della cultura, delle religioni dell'economia della politica. Dal Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Ancora, il metropolita Hilarion, il custode di Terra Santa e il suo predecessore, Francesco Patton e Pierbattista Pizzaballa. Ci saranno esponenti del mondo islamico ed ebraico e politici italiani e stranieri, come i sindaci di Aleppo, Parigi, Tel - Aviv, Jen Stoltemberg segretario generale della Nato, Luciano Violante, Fausto Bertinotti, Joseph Weiler , Marta Cartabia (vice presidente della Corte Costituzionale), Monica Maggioni (presidente RAI) e nomi meno noti come quello della missionaria ugandese Rosemary Nyirumbe, chiamata a raccontare la sua opera con le bambine soldato. Le storie e gli uomini che pongono al centro il desiderio di costruire insieme presenti al Meeting,potranno essere utili per tutti noi che viviamo a Canosa, per affrontare con realismo e coraggio le sfide dell'oggi.
Prof. Leonardo Di Nunno
Il titolo del prossimo Meeting per l'amicizia fra i popoli tratto dal "Faust" di J.W. Goethe ("Was du ererbt von deinen Vätern hast, erwirb es, um es zubesitzen!") pone l'accento sul bisogno di riappropriarsi di quello che ci è stato lasciato in eredità. Che cosa abbiamo ereditato? Una somma di valori? Una storia? Delle verità? Oggi, nell'era della post-verità, del post-truth, di cosa abbiamo bisogno per vivere? La "cascata d'informazioni", in cui fatti veri e falsi si diffondono allo stesso modo, fa sì che ciò che è vero non sia più evidente. Ma gli uomini hanno bisogno di verità? Sembra che non esista nulla di veramente oggettivo, siamo continuamente raggiunti da un flusso di dati, spesso non verificabili per la mole e velocità con cui vengono trasmessi, la cui unica caratteristica è quella della viralità Si impone il "mainstream", in cui la ripetizione ossessiva di una idea, di un'istanza, determina cosa è vero e giusto da seguire. Abbiamo bisogno di un "criterio", che ci consenta di essere liberi, per poter conoscere con adeguata certezza!
In che tipo di mondo, e di società viviamo? Le definizioni non bastano (società multiculturale, mondo globalizzato, era xpuntozero…): stiamo vivendo un vero e proprio cambiamento d'epoca. La sempre maggiore debolezza delle democrazie nel mondo, gli imprevedibili scenari dettati dalla storia recente, cominciano a evidenziare gli effetti della "terza guerra mondiale a pezzi" e il conseguente sconvolgimento dell'ordine mondiale. Non c'è dunque più nulla che valga la pena di essere conservato?Ha ancora senso parlare di "tradizione", di cultura occidentale?Come l'immigrazione e la sfida dell'integrazione ci interpellano? Identità e Dialogo rappresentano un orizzonte possibile? Se il futuro è un destino di integrazione e di pluralità, il tema dell'eredità riguarda solo la cultura occidentale?
Tutto il meglio di ciò che i padri hanno vissuto come può essere giudicato e riguadagnato? Quali sono le sfide imposte dalle nuove tecnologie, e in che direzione esse si svilupperanno mettendo in discussione anche sistemi educativi e formativi? I nuovi algoritmi, ovvero il dna delle piattaforme dei principali motori di ricerca, social network e nuovi media prevedono, parzialmente o totalmente, la "sostituzione del fattore umano" (l'io) con un processo automatizzato. Ci stiamo allora avvicinando ad un mondo dove non viene più riconosciuto, e anzi viene combattuto, l'io, la persona come soggetto di esperienza?
I giovani oggi cosa, e da chi, ereditano? Da chi imparano? Di quali risorse, non solo economiche, dispongono? Metteremo a tema esperienze di educazione, ma ci interrogheremo anche sul tema del lavoro, a cui verrà dedicato un innovativo e ampio spazio espositivo. Tanti sono gli inviti a grandi personaggi della cultura, delle religioni dell'economia della politica. Dal Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Ancora, il metropolita Hilarion, il custode di Terra Santa e il suo predecessore, Francesco Patton e Pierbattista Pizzaballa. Ci saranno esponenti del mondo islamico ed ebraico e politici italiani e stranieri, come i sindaci di Aleppo, Parigi, Tel - Aviv, Jen Stoltemberg segretario generale della Nato, Luciano Violante, Fausto Bertinotti, Joseph Weiler , Marta Cartabia (vice presidente della Corte Costituzionale), Monica Maggioni (presidente RAI) e nomi meno noti come quello della missionaria ugandese Rosemary Nyirumbe, chiamata a raccontare la sua opera con le bambine soldato. Le storie e gli uomini che pongono al centro il desiderio di costruire insieme presenti al Meeting,potranno essere utili per tutti noi che viviamo a Canosa, per affrontare con realismo e coraggio le sfide dell'oggi.
Prof. Leonardo Di Nunno