Rapina a Trani: emergenza nella BAT
Iniziative per fronteggiare la caldissima situazione
sabato 26 novembre 2016
18.08
Gli episodi ormai si susseguono quotidianamente e nessuna città può dirsi esclusa dal reale pericolo che l'irreparabile possa accadere da un momento all'altro. Gli episodi criminali che si registrano giornalmente sono un segnale concreto ed inequivocabile di un cambiamento radicale che vede meno presente, anche perché fortemente contrastata, la criminalità organizzata a fronte di una paurosa escalation della microcriminalità, quella più pericolosa che aumenta il senso e la percezione di insicurezza nei cittadini e nei commercianti. Sul delicato argomento, appena appresa la notizia della rapina ad un negozio di ferramenta a Trani, è intervento il Presidente UNIBAT, Savino Montaruli il quale proprio qualche giorno fa aveva fatto (ri)sentire la propria voce con un comunicato stampa dal titolo eloquente e drammaticamente attuale:"Microcriminalità più temuta della Mafia". Lo stesso leader sindacale andriese aggiunge: "quanto accaduto nelle ultime ore a Trani ne è la lampante dimostrazione con soggetti che non esitano ad usare le armi per arraffare qualche decina di euro. Mentre qualcuno continua come un disco stonato a chiedere soldi, soldi, soldi per l'installazione di sistemi di deterrenza che pure servono ma che non evitano il dramma, come dimostrato, il territorio avverte sempre di più un senso di isolamento, anche istituzionale. Dopo Canosa, Andria ed altri comuni della provincia registriamo l'ennesimo episodio criminoso a Trani e quell'episodio accade anche in concomitanza di alcuni accadimenti. Alcune ore fa è pervenuto il rapporto Unimpresa Bat che vede proprio la città di Trani quella tra i tre cocapoluoghi con il più elevato tasso di preoccupazione tra i commercianti, soprattutto quelli delle vie principali, che registrano una crescente desertificazione con cali delle vendite che ormai rasentano quella che tecnicamente viene definita la condizione zero, con perdite che superano di gran lunga i guadagni. Una crisi dei consumi che non è più solamente tale ma che è diventata anche crisi sociale e di socializzazione in vie che un tempo rappresentavano il fulcro della vita sociale ed economica cittadina. Tornando all'emergenza criminalità crediamo che sia giunto il momento di una seria e pubblica iniziativa che metta a confronto le istituzioni e i cittadini, senza timori di ammettere anche responsabilità e inefficienze in un sistema sociale in fortissimo allarme con un tasso di disoccupazione che ha superato abbondantemente il 50%; aumento spaventoso di spaccio e consumo di sostanze stupefacenti, abuso di sostanze alcoliche e psicotrope da parte dei giovani. Un'iniziativa pubblica che abbia ora anche il sostegno del rifatto Ente Provincia, che si è addirittura dotato di un Assessore alla Sicurezza che siamo certi affronterà di petto ed immediatamente la drammatica situazione provinciale facendosi promotore di quanto richiesto dai cittadini e dalle Organizzazioni datoriali indipendenti, che non sia il solito stanchevole tavolo barlettano ristretto e chiuso a chiave. Da parte sua il comune di Trani, il Sindaco di Trani, quello di Andria e quelli di tutti gli altri comuni facciano rete e si presentino a proporre le loro iniziative per fronteggiare la caldissima situazione evitando che il peggio possa accadere in qualunque momento. Dobbiamo evitare ulteriori e definitive ripercussioni gravissime sul tessuto economico, sugli investitori e soprattutto sul turismo molto sensibile all'emergenza criminale, a quella ambientale e sanitaria, tutte fortemente presenti in questa terra. Azioni efficienti e programmate dunque a sostegno del territorio, dei giovani e delle future generazioni che sempre più in massa lo abbandonano per non farvi più ritorno. Quegli stessi sindaci vengano ad aprirsi e a riferire cosa ne è di quei progetti strategici che tanto hanno fatto parlare ma che ancora non si concretizzano o lo faranno con estremo, imperdonabile ritardo. Smart city, città intelligenti, Progetti di Area Vasta e Presidi di osservazione e di sviluppo, che fine hanno fatto? Perché non sono mai nati pur essendo stati ripetutamente annunciati? E' inutile dilungarsi, ognuno sa ciò che va fatto e ciò che ha il compito e dovere di fare. Se non lo fa o non riesce a farlo è per incapacità, per incompetenza o peggio per rassegnazione. Gli imprenditori hanno seriamente paura, e di vivere in un clima rassegnato ed indifeso non ne hanno proprio più voglia." – ha concluso il Presidente.